Sabato 19 dicembre, alle prime ore dell'alba, durante una normale fase
di ronda nel Palazzo del Governo, i militi della Guardia Nazionale hanno
sorpreso un commando di 5 uomini che, penetrati nottetempo nell'edificio,
stavano mettendo a soqquadro gli uffici del Presidente e dei suoi Consiglieri,
evidentemente alla ricerca di qualcosa di importante.
Alla vista della ronda, gli uomini del commando hanno puntato le armi sui
militari, intimando loro la resa, informandoli di avere gia' preso in ostaggio
la famiglia del guardiano (moglie, marito, tre bambini e due nonni) piu'
due donne delle pulizie che si erano presentate negli uffici per svolgere
le loro mansioni. Tre dei militari hanno deposto le armi e si sono aggiunti
agli ostaggi, mentre uno di loro, rimasto piu' indietro, e' riuscito a
fuggire e a dare l'allarme.
Il Palazzo e' stato circondato dalla polizia e dai Corpi Speciali dell'antiterrorismo.
Come da copione, gli uomini del commando, tramite il loro portavoce, hanno
dato un ultimatum: entro 4 ore avrebbero cominciato ad uccidere un ostaggio
ogni ora se non fossero state soddisfatte le loro richieste. La prima era
la consegna di un oggetto, di cui alla stampa non e' stata comunicata la
natura. La seconda, naturalmente, la disposizione di un aereo che li accompagnasse,
liberi, verso un paese di loro scelta.
Dopo un'ora di inutili trattative, la situazione e' diventata esplosiva
quando un gruppo di "teste di cuoio" ha tentato un'irruzione.
Un terrorista e' comparso alla finestra puntando una pistola alla tempia
di uno dei bambini, e annunciando che l'ultimatum sarebbe scaduto entro
un quarto d'ora. |
E' a questo punto che e' giunta la macchina presidenziale con a bordo
la Prima Consigliera, signora Montero Guerrero. La protagonista
delle ultime elezioni ha preso fermamente in mano la situazione e, con
grande sprezzo del pericolo si e' offerta di entrare nell'ufficio assediato,
in cambio della immediata liberazione dei bambini. Lo scambio e' stato
accettato dal commando e, incurante dei tentativi di dissuasione, MMG ha
varcato la porta del palazzo assediato. Poco dopo i tre figli del guardiano
sono corsi fuori, impauriti e piangenti, ma incolumi. Per circa un'ora
la nazione ha tenuto il fiato sospeso. Nulla trapelava dal teatro dell'azione.
Poi dal movimento dei Corpi Speciali si e' capito che la situazione si
stava sbloccando. Dal Palazzo sono usciti i 5 terroristi (vestiti di tute
mimetiche scure su cui spiccava una specie di croce uncinata rossa) pesantemente
armati, disposti intorno alla Montero Guerrero.
Il gruppo e' salito su un furgone blindato, che e' partito a grande velocita'
verso l'aereoporto. Poco dopo gli ostaggi sono stati raggiunti e liberati.
Nel frattempo, come e' stato ufficialmente comunicato, il furgone ha raggiunto
l'aereo messo a disposizione, su cui e' salito il gruppo. A questo punto
i 5 terroristi cono partiti, mentre la Montero Guerrero e' stata rilasciata.
Accolta da una folla acclamante per il suo intervento coraggioso e risolutivo,
la Prima Consigliera ha rilasciato una scarna dichiarazione alla stampa.
Si e' detta felice per la conclusione pacifica della crisi, e ha dichiarato
di aver convinto i terroristi che c'era stato un equivoco, quello che loro
cercavano era altrove. "Spero che ora chi deve capire capisca finalmente
qual e' la vera minaccia".
Da indiscrezioni non confermate si e' appreso che l'aereo si sarebbe diretto
verso il Brasile.
Comunque ancora una volta il popolo Venezuelano ha compreso quanto saggio
e ben speso sia stato il suo voto alle ultime elezioni.
Giorgio Pulitzer
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