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    Date: Fri, 7 May 1999 18:01:49 -0400 (EDT)
    To: PathosNET@pathos.it 
    Subject: [pathosNET] Pathos News: Killer game


    Il movente dei delitti potrebbe essere un gioco di ruolo
    STRAGE PER GIOCO
    Ancora aperte le indagini sui fatti di sangue di domenica. La polizia brancola nel buio. 
    Ma un'attento esame dei restroscena consente di formulare un'ipotesi inquietante.
MODENA - E' ormai accertato che la pallottola che ha ucciso Yussouf Ozanam nel pomeriggio di domenica e quella che appena un'ora più tardi ha gravemente ferito Stefano Lanticina (che è ancora in coma presso il Policlinico di Modena, e secondo i medici ha ben poche possibilità di riuscire a riprendersi) sono identiche, sparate da una pistola calibro 9. Le indagini, ancora in corso, iniziano a far sospettare alcuni retroscena, ma l'identità dell'assassino è ancora un mistero. 
Verso le ore 19 di domenica il Lanticina sia stato visto in Via Emilia, a pochi metri dal luogo del suo ferimento, mentre discuteva rumorosamente con un gruppo di una decina di persone, giovani di entrambi i sessi secondo alcuni testimoni oculari. Durante il pomeriggio, il Lanticina e l'Ozanam erano stati avvistati insieme, in compagnia di quattro ragazze. Forse quelle stesse ragazze erano con il Lanticina prima che venisse aggredito. Una coppia di anziani ha riconosciuto nel Lanticina l'uomo che insieme a tre ragazze frugava Piazza della Pomposa, tra le 18 e le 19, come in 
cerca di qualcosa. I giovani hanno detto di stare partecipando ad un "gioco", una "caccia al tesoro". Gli stessi testimoni riferiscono di aver visto le stesse persone, Lanticina compreso, più un paio di altri (tra cui forse Yussouf Ozanam), in Largo S.Giovanni tra le 16 e le 17 pescare qualcosa dalla fontana. Il gruppetto è stato anche avvistato in vari momenti nella zona del Duomo.
Ma c'erano anche altre persone con il Lanticina alle 19, persone che probabilmente stavano litigando, o contrattando, con lui e con le sue amiche. Pare si trattasse di ragazzi anche molto giovani, alcuni dei quali, nonostante fosse un pomeriggio caldo ed assolato, indossavano lunghi impermeabili, "trench".
E alcuni testimoni riferiscono di aver visto due giovani, uno dei quali con un trench, trasportare una terza persona, forse in stato di incoscienza ("credevo fosse ubriaco" ha detto un testimone); una persona che potrebbe corrispondere all'identikit di Yussouf Ozanam.
Ora i tasselli del mosaico iniziano a ricomporsi. Ma c'è di più, altre ombre inquietanti che si profilano sullo sfondo.
Dalle deposizioni dei familiari e dei parenti, sembra risultare che Lanticina e Ozanam fossero venuti a Modena per una "manifestazione di giochi".
 Era effettivamente in corso, durante il fine settimana, una manifestazione presso la Polisportiva Sacca che prevedeva "giochi di carte, giochi di simulazione, giochi di miniature, giochi da tavolo, giochi di ruolo". Giochi di ruolo. Può essere interessante ricordare che Ozanam era coinvolto in questo ambiente, e forse lo era anche il Lanticina.
L'ipotesi sembra pazzesca e incredibile, ma non può essere trascurata. Forse Stefano Lanticina e Yussouf Ozanam stavano partecipando ad un terribile GIOCO, in cui la posta era la loro stessa vita.
Può sembrare incredibile, ma negli Stati Uniti, dove questi giochi sono particolarmente diffusi, esistono da molti anni associazioni che li combattono, proclamandone la manifesta pericolosità, ma che non sono mai riuscite ad avere ragione della lobby degli editori che ne traggono profitto.
Tra l'altro, alcuni dei ragazzi avvistati insieme a Lanticina indossavano il "trench", emblema degli autori della strage consumatasi poco tempo fa in una scuola americana, secondo molte voci autorevoli ad opera di giovani dalla psiche disturbata a causa dell'abuso di videogiochi e giochi di ruolo.
E c'è di più: la tristemente famosa sparatoria avvenuta alla stazione di Modena il 3 ottobre scorso avvenne anch'essa in concomitanza con una grossa manifestazione di giochi, tra cui i giochi di ruolo, in questa città.
Anche per quanto riguarda il caso delle cinque ragazze scomparse sono stati ipotizzati collegamenti con il mondo dei giochi di ruolo. Tra i cittadini si è ormai diffusa l'opinione che gli eventi di domenica pomeriggio e le sparizioni siano in qualche modo collegati.
Alcune statistiche compilate dall'istituto demoscopico "Paradoxa" indicano Modena come la sede della più grossa comunità organizzata di adepti dei giochi di ruolo in Italia. Cosa sta veramente succedendo a Modena? Perchè tante disgrazie e tanti misteri?

Giorgio Pulitzer
Pathos News: Dai Fatti alle Parole
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