Ieri notte (15 settembre), la violenta tempesta che si e' abbattuta
improvvisamente sul litorale laziale, oltre che aver mandato fuori pista
un jet in fase di atterraggio a Fiumicino, e' stata forse la causa di un
misterioso disastro che ha provocato la morte di numerose persone e la
distruzione della villa del noto archeologo ed etruscologo, prof. Agenore
Pizzetti.
La villa, situata in una zona isolata tra la necropoli e Castel Giuliano,
e' andata a fuoco, probabilmente, dopo essere stata colpita da un fulmine
che deve aver centrato un deposito di materiali particolarmente infiammabili
non ancor identificati. La polizia, avvertita da alcuni abitanti dei casali
della zona, che dicono di aver udito anche una forte esplosione, ha trovato
tutta l'area della villa disseminata di cadaveri carbonizzati, l'edificio
ridotto a un rudere, e i resti di un TIR completamente fuso e accartocciato.
E' impossibile per ora avere altri particolari. La polizia di Civitavecchia
ha messo tutta l'area sotto stretta sorveglianza e impedisce l'accesso
a chiunque. |
In serata sono sopraggiunti gli esperti della DIA, alcuni artificieri
del genio militare.
Il commissario Ingravallo, incaricato delle indagini, non ha rilasciato
dichiarazioni. Ha cercato solo di tranquillizzare la popolazione, allarmata
per la gravita' del disastro. Voci non controllate riferiscono che sarebbero
stati rinvenuti i resti di almeno 15 cadaveri. Il prof. Pizzetti
era noto a Cerveteri per il carattere schivo e riservato. Alcuni abitanti
della zona sostengono che negli ultimi due mesi il professore era partito
per l'Himalaya, per ultimare i suoi studi sullo Yeti, e aveva affittato
la villa a un gruppo di archeologi americani.
Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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