Belgrado, 13 ottobre.
Solo oggi un comunicato del servizio informativo dell'esercito jugoslavo
ha reso noto il massacro compiuto da ignoti terroristi nella notte di lunedi'
4 ottobre nella piu' prestigiosa clinica privata di Novi Beograd, la ALIVE.
La strage, che si credeva accaduta a causa di un cedimento strutturale
nelle fondamenta dell'edificio, ha invece rivelato la sua matrice terroristica.
Infatti, lavorando tra le macerie, solo ieri gli operai hanno rinvenuto
sulle mura del piano terra delle scritte inneggianti all'indipendenza del
Kosovo. Poco dopo, nei locali del sotterraneo, e' stato trovato il cadavere
di un medico che aveva in tasca una lettera, scritta prima di suicidarsi,
dove si
autoaccusava di essere una "talpa" dell'UCK.
Non si conosce ancora il numero totale dei morti, ma tra di loro c'e'
sicuramente l'intera famiglia Iarnovic, proprietari della clinica.
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Non si hanno notizie di eventuali sopravvissuti.
Esponenti dell'esercito di liberazione del Kosovo, interrogati in proposito,
hanno negato qualsiasi responsabilita', accusando invece il regime di Milosevic
di adottare una cinica strategia di provocazioni rivolte a screditare l'UCK
di fronte all'opinione pubblica internazionale.
La clinica dentistica e chirurgica ALIVE era ben nota sia per le tecniche
di avanguardia adottate che per l'alta professionalita' del personale medico
e paramedico. Ora tutti si domandano perche' fosse entrata nel mirino dei
terroristi. Una domanda, probabilmente, destinata a rimanere senza risposta
come molte altre che travagliano questa terra lacerata da un conflitto
che non trova soluzione.
Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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