Padova 2 novembre.
Dopo l'incursione della polizia al CSO Pedro dell'altro giorno, incursione
in cui sono state ritrovate alcune piantine di canapa industriale e mozziconi
di quelle che sono state definite "canne", gli esponenti di spicco del
Centro sociale hanno indetto una conferenza stampa per ribadire il proprio
secco rifiuto alla politica di polizia della nuova giunta dichiarando che
"se è la guerra che il nuovo sindaco vuole, guerra sarà!"
Queste parole suonano ancora più minacciose se si considera
il volantino della palestra gestita dal centro sociale che aprirà
fra poco.
Sul volantino pubblicitario, infatti, si richiama l'ideale e i metodi
rivoluzionari del Che Guevara per difendersi contro "gli attacchi della
vita moderna".
Che questi attacchi non siano i più normali stress e affaticamento,
ma piuttosto i controlli della polizia?
Alla domanda risponde Yuri Kondratiuk, ideatore del progetto della
palestra, nonché esule ucraino che da qualche anno collabora con
la dirigenza del Centro sociale. |
"Il contenuto di quel volantino è chiaro: è un modo per
far capire ai giovani che in palestra non ci si dovrebbe andare per sentirsi
figo, per fare paura, per cuccare o per picchiare più forte. Avere
un fisico in forma vuol dire saper reagire più prontamente agli
scompensi che i ritmi moderni impongono. E che non basta un po' di creatina,
come invece dicono in tutte le altre palestre, a prepararti a questo. Il
riferimento al Che? Beh di sicuro il target a cui ci rivolgiamo non è
certo quello cresciuto col mito di Rambo, quello che risolverebbe tutto
con chiudendo le porte e sparando a chiunque si avvicini. Si trattava dunque
di far passare il messaggio che non è il fisico a fare il Rambo,
ma la deficienza!
Se poi qualcuno si sente minacciato dal volantino, beh, ognuno sente
puzza quando la propria coda va a fuoco!"
Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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