Belgrado.
"Una grave offesa alla cultura e alla pace tra i popoli". Questo e'
stato il commento del prof. Brovilavic, del dipartimento Ugrofinnico dell'Universita'
di Belgrado, alla notizia dell'attentato compiuto ieri mattina da un giovane
ultranazionalista serbo durante la conferenza del prof. Mario Oreste Marco
Migliorini alla Galleria d'arte Korzika.
Il professore, noto italianista residente in Ungheria, aveva appena
iniziato il suo intervento sul tema "Salvador Dali', un artista del cambiamento",
quando un giovane, Josip Liesovic, seduto tra il pubblico nelle ultime
file, si e' alzato e ha sparato due colpi di pistola in direzione del conferenziere.
Il professor Migliorini e' stato ferito gravemente e una donna è
rimasta uccisa.
L'attentatore e' fuggito nelle strade del centro, facendosi largo a
colpi di pistola e uccidendo un passante che cercava di bloccarne la fuga.
La Milicjia lo ha trovato poco dopo in un cortile, colpito alle spalle
da un proiettile d'arma da fuoco. L'episodio si inquadra, probabilmente,
in una lotta tra bande che cercano di esibire il proprio coraggio con azioni
dimostrative. |
Il gruppo di cui faceva parte il giovane, "Resistenza Bianca Ariana",
e' gia' stato in passato protagonista di episodi di violenza e ufficialmente
e' fuorilegge. Il leader, del gruppo, Ken Zlika, detto Volks, si e'
presentato spontaneamente alla polizia per rilasciare la sua testimonianza.
A suo dire, il giovane Liesovic, da qualche tempo, non faceva piu' parte
del gruppo: "Aveva preso contatti con degli stranieri, gente senza scrupoli
che non ha cuore ne' la nostra gioventu' ne' la nostra nazione, ne' le
nostre idee, ma solo il portafoglio. Noi abbiamo sempre lottato contro
la corruzione delle plutocrazie occidentali. Quanto e' accaduto non e'
il frutto di ideologie che noi stessi consideriamo morte e sepolte, ma
di un governo debole, senza credibilita' e senza spina dorsale".
Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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