Interbusiness e Unisource, i principali provider di accesso a internet
italiani, hanno diramato un comunicato in cui si scusano per i gravi disservizi
che hanno colpito la backbone italiana di accesso ad internet nei giorni
a cavallo tra Natale e oggi, perturbando l'accesso alla rete e isolando
oltre 5 milioni di utenti.
"Non abbiamo responsabilita' nell'accaduto", ha dichiarato Antonio
Saponaro, amministratore di sistema del noto provider Telecom Italia Net.
"Semplicemente, a un certo punto i nostri router si sono bloccati, rifiutando
di instradare il traffico. Tutto questo non puo' non ricordarci l'anonimo
assalto di Aprile 1999, in cui il nostro server IRC venne bersagliato da
un gruppo di hacker".
Il GARR (Gruppo Armonizzazione Reti Ricerca), provider di accesso delle
universita', ha dichiarato di aver perso completamente la portante nelle
stesse ore. "La nostra linea e' stata invasa da una pioggia di pacchetti
di dati assolutamente insensati, provenienti da mezzo mondo. Siamo stati
costretti a sganciarci dal backbone", ha dichiarato un amministratore di
rete del CILEA.
Fonti internazionali vicine alla NCSA americana comunicano che questo
uragano informatico continua a imperversare con violenza, colpendo in particolare
i collegamenti verso il Giappone e quelli nella zona occidentale dell'Europa
(Spagna e Portogallo). In maniera ufficiosa siamo stati informati che la
responsabilita' della situazione sarebbe da far ricadere sulle infrastrutture
di rete svizzere, finlandesi e australiane, controllate surrettiziamente
da loschi personaggi dell'underground telematico.
Forse, oltre a preoccuparci del Millennium Bug, dovremmo cercare un
modo per arginare questi assalti telematici alle autostrade della comunicazione,
che stanno danneggiando migliaia di ditte impedendo l'utilizzo degli strumenti
di e-commerce.
Giorgio Pulitzer
Pathos News - Dai Fatti alle Parole
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