Roma (o.l.r.) - "La Chiesa chiede scusa anche per le oppressioni perpetrate,
nel corso dei secoli passati, a danno dei popoli pagani". La lunga
lista di mea culpa che i cattolici pronunceranno nella giornata giubilare
dedicata alla richiesta di perdono - in programma l'8 marzo prossimo a
Roma - si allunga di una nuova richiesta: l'appello di un gruppo di capi
religiosi politeisti americani aderenti al movimento "Attivisti per la
liberta' delle religioni pagane". L'appello - lanciato a nome della comunita'
internazionale delle fedi indigene - dai pellerossa americani alle tribu
africane - e' contenuto in una lettera-aperta scritta a Giovanni Paolo
II e diffusa lunedi' scorso da Washington via Internet. I firmatari chiedono
al pontefice di includere nel prossimo mea culpa anche i torti subiti dalle
comunita' politeiste a causa della Chiesa cattolica. Come "prova" nella
lettera - firmata anche dalla Lega per la liberta' delle donne e dai militanti
degli Archivi delle storie soppresse - vengono citate in particolare "le
conversioni forzate, la profanazione dei luoghi sacri, la diffusione di
propaganda falsa sulle convinzioni e i costumi dei pagani e la sua collaborazione
con gli stati nella persecuzione dei pagani durante l'Inquisizione".
"La Chiesa cattolica va encomiata per il recente riconoscimento delle
ingiustizie commesse contro gli ebrei e gli altri cristiani - ha commentato
Max Dashu degli Archivi delle storie soppresse - ma e' rimasta silenziosa
sul danno arrecato ai popoli legati alle fedi indigene, compresi i pagani
europei, ed alle persone torturate o messe al rogo come streghe". Da qui
la richiesta di un mea culpa anche per le oppressioni pagane.
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Secondo l'Agenzia Pathos World, il Vaticano, nella persona di Monsignor
Michele Navarra, ha assicurato i capi religiosi pagani che il Papa si sta
occupando seriamente della cosa e non manchera' di ricordare tutte le vittime
dell'intolleranza religiosa nelle sue preghiere, senza distinzione di fede
o nazionalita'.
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Info: oberon@mclink.it
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