Pochi minuti e i gas sprigionati dai soffioni di Piancastagnano sono
in grado di uccidere. La conferma arriva dal dottor Francesco Loi, responsabile
del dipartimento prevenzione della Usl 7. "Si tratta spiega di idrogeno
solforato, acido solforico, che in ambienti chiusi può essere letale.
Nella casa dell'avvocato Perugini i rilevamenti effettuati hanno dato una
concentrazione elevatissima di gas. Mille P.P.M (parti per milione di concentrazione
nell'area) superiori ad ogni limite di guardia. Ne basta una concentrazione
di ottocento P.P.M. per produrre danni letali. Gli stessi effetti si registrano
quando questi gas cadono nei laghetti, come si è verificato a Piancastagnaio
dove sono morti molti pesci.
Quanto, questi fenomeni, sono legati alla chiusura di alcuni pozzi
geotermici? Intanto si attendono risposte anche dai responsabili dell'Arpat
che fin dall'inizio delle eruzioni stanno monitorando la zona. Infine una
considerazione: fortuna ha voluto che il podere "Marchese", dove abita
l'avvocato Marcello Perugini, sia stato evacuato in tempo.
Il podere "Marchese" è ormai interamente avvolto in una nube
di vapori, folate di gas solfidrico misto ad anidride carbonica. Un cratere
di fango e detriti, vapore e gas, si è aperto nella nottata di venerdì
proprio dentro la casa padronale. L'accesso all'abitazione è stato
transennato e ormai l'intera costruzione è stata danneggiata in
modo ormai irreparabile. I rilevatori dei due tecnici dell'Arpat, Valli
e Sciarra, segnalano in continuazione l'intensità dei vapori, registrando
picchi alle volte impressionanti. Dentro l'abitazione del dottor Marcello
Perugini non si può più entrare e anche l'intervento dei
vigili del fuoco di Piancastagnaio, ieri mattina, è stato notevolmente
difficile.
All'interno fango, zolfo, vapore e altre sostanze hanno ormai devastato
tutta la casa. Gli animali muoiono intorno, proprio per la presenza del
gas solfidrico.
di Massimo Cherubini e Giuseppe Serafini
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