Queste sono le parole con cui l'Ispettore Capo Roch Bousson ha
definito i protagonisti del sanguinoso regolamento di conti di cui la Lorraine
è stata scena due settimane fa nel corso dell'attesa conferenza
stampa che si è tenuta a Nancy ieri pomeriggio.
Le forze dell'ordine, dopo un lungo periodo di riserbo, hanno fornito una
prima ricostruzione degli eventi della notte del 27 agosto. L'ispettore Bousson
ha confermato che i primi accertamenti sembrano ricondurre alla rete di traffici
illegali che attraversa l'Europa continentale ed ha avanzato l'ipotesi che
l'inseguimento del furgone e la tragica sparatoria che ne è stata
la conclusione siano l'ennesimo episodio di una guerra nascosta combattuta
da diverse fazioni per il controllo dei traffici internazionali di stupefacenti
provenienti dall'Asia Centrale.
La sparatoria, ha proseguito Bousson, è stata il capitolo finale di
un vero e proprio "assalto al treno" e solo l'arrivo tempestivo della gendarmerie
ha impedito agli assalitori di volatilizzarsi con il bottino. In questo modo
è stato possibile sequestrare il carico del furgone che consisteva
in diversi chili di eroina raffinata ed ad alcune casse contenenti oggetti
destinati al mercato clandestino d'arte.
Gli oggetti recuperati, esaminati da esperti del settore rappresentati in
sala dal professor Cushing, hanno fornito un'utile traccia sulla possibile
provenienza del carico, trattandosi infatti di una vera e propria collezione
di oggetti d'arte di provenienza mediorientale, tra i quali spiccano diversi
reperti di Arte Ghandara di chiara provenienza Afghana.
L'ispettore Bousson, interrogato sulle possibili connessioni tra questo evento
e la terribile tragedia che ha colpito l'America nei giorni scorsi, ha dichiarato
che tutte le informazioni del caso sono state messe a
disposizione delle autorità competenti e che le indagini sono tutt'ora
in corso.
Approfittando di questo intervento il Professor Cushing ha concluso la conferenza
sottolineando come data l'attuale situazione internazionale sia impensabile
riconsegnare la collezione al governo Talebano e ha reso noto che le autorità
competenti stanno valutando la possibilità di mettere la collezione
all'asta e di destinare i fondi così ricavati in beneficenza.
Sui dettagli dell'asta il professore ha mantenuto il riserbo assicurando
che verranno resi noti non appena tutte le autorizzazioni saranno state ottenute.
Giorgio Pulitzer
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