Questa e' un intervista realizzata a Nella Portieri, sospettata di
favoreggiamento del principale sospetto dell'omicidio di Modena, Fabio
di Callisto, suo convivente. L'ho raggiunta in una localita' turistica
della Val d'Aosta, dove si trovava 'in vacanza' all'insaputa delle forze
dell'ordine. Ecco le incredibili dichiarazioni che la signora Portieri
mi ha rilasciato, prima di prendere la decisione di constituirsi alla polizia:
D: Ci dica, signora: chi e' Fabio di Callisto? Dove si trova?
R: (sorridendo) Il professore e' fatto cosi': spesso si assenta per
giorni per i suoi congressi o per studi di etologia e torna dopo settimane
senza dare molte spiegazioni. Anche stavolta e' andata esattamente cosi':
ha detto che andava via per qualche tempo per completare i suoi studi sul
comportamento dei lupi in branco e che non sapeva se avrebbe potuto comunicare
spesso perche' era in un luogo isolato in europa orientale. Capisco che
sembri strano, ma che il nostro rapporto e' cosi' e a me sta bene perche'
mantiene la mia liberta', cui tengo molto. Non so dove si trovi ora, ma
e' una persona di una sensibilita' squisita, che non farebbe male ad una
mosca... figuriamoci uccidere qualcuno...
D: Ma perche' non ha raccontato prima la sua versione dei fatti?
R: Ho saputo da lei, quando mi ha rintracciata e chiamata per l'intervista,
di tutta questa storia, che mi sembra una grossa scemenza. Ribadisco che
sto gia' affrettandomi a partire per Roma, dove ho intenzione di presentarmi
immediatamente davanti ai giudici per testimoniare e chiarire tutto quanto
perche' io ha piena fiducia nella capacita' dei magistrati inquirenti di
saper discernere la realta' dalle fantasie malate di pochi mitomani.
D: Ma vi trovavate effettivamente a Modena o no?
R: Ero li' per una convention insieme a Leonardo di Giovanni, un amico
di Firenze e a Fabio di Callisto, che mi aveva accompagnata perche' doveva
incontrare una persona, un suo collega inglese, che doveva consegnargli
del materiale per i suoi studi.
D: Ma Fabio di Callisto e' stato identificato come omicida da testimoni
oculari...
R: Questi testimoni di cui lei parla dovevano essere un po' miopi:
Fabio e' sempre stato con mei e non siamo mai andati alla stazione... quel
giorno pioveva... Ce ne siamo stati un po' in giro per la convention e
poi siamo tornati in albergo. Nel pomeriggio di sabato, con noi c'era anche
Leonardo, siamo andati nell'albergo di questo signore a cercarlo. Ricorda
che io stessa ho chiesto al portiere in che camera stava. Arrivati al piano,
abbiamo visto un tizio, vestito di nero, che armeggiava intorno ad una
porta: quando ci ha notati ha smesso e ha chiamato l'ascensore. Fabio e
Leonardo, insospettiti, sono saliti con lui, mentre io sono scesa per le
scale. La mia intenzione era di riferire la cosa in portineria e far chiamare
la polizia o almeno il servizio interno dell'albergo. Quando sono arrivata
nella hall, non c'era piu' nessuno, nemmeno il portiere: allora sono uscita
e proprio davanti all'ingresso ho visto Fabio e Leonardo che stavano consegnando
l'uomo in nero ad un altro signore.
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D: Ma il Callisto era armato o no?
R: Io non ho visto alcuna pistola, ma puo' essere che in ascensore
l'uomo in nero l'abbia estratta e sia stato disarmato... non so altro.
Subito dopo Leonardo si e' allontanato e Fabio mi ha spiegato che il signore
era un poliziotto in borghese, almeno cosi' si era presentato, con tanto
di credenziali, che ha detto loro di essere sulle tracce di un gruppo di
neonazisti, una specie di setta, che doveva essere a Modena per un grosso
traffico di cocaina. Fabio mi disse che il signore aveva un pesante accento
sud americano, era quasi certo che fosse venezuelano... Indossava un impermeabile
scuro e portava occhiali da vista. Mi disse anche, scherzando, che gli
somigliava persino un po': aveva un impermeabile simile al suo, la barba
e lo stesso colore di capelli...
Io gli chiesi se non pensava fosse il caso di denunciare la cosa, ma Fabio
mi tranquillizzo' dicendo che era tutto a posto, che il signore era della
polizia e che ci avrebbe pensato lui. Aveva dato assicurazioni in tal senso.
Dopo questo spiacevole inconveniente siamo rientrati in albergo.Il portiere
ancora non era al suo posto. Abbiamo cercaroto il collega di Fabio, ma
non lo abbiamo trovato. Poi siamo tornati alla convention, dove molte persone
ci hanno visti e possono testimoniare della nostra presenza li' e non alla
stazione...
Quindi, a meno che Fabio non abbia il dono dell'ubiquita'...
Anzi, insieme a molti altri abbiamo partecipato ad una specie di gioco
di societa' che consisteva nel risolvere un enigma. Non conosco i nomi
delle persone che erano presenti, non li avevo mai visti prima, ma se la
polizia indagasse, sono piu' che certa che tutti sarebbero in grado di
confermare la nostra presenza li' per l'intero pomeriggio.
Piu' tardi, stanchi, siamo tornati nel nostro albergo.
Fabio fece alcune telefonate di lavoro, mi disse che il collega che avrebbe
dovuto incontrare aveva avuto un contrattempo e la cosa fini' li'.
L'indomani mattina siamo tornati a Roma.
Piuttosto, ricordo che c'erano dei tipi strani che si aggiravano dalle
parti dell'albergo, vestiti di scuro e con gli occhiali neri, anche se
non c'era il sole. Sembravano i Men in black del film!
A lei non sembra strano, piuttosto, che ci fosse un poliziotto venezuelano
a Modena? E per di piu' sulle tracce di una grossa partita di cocaina?
E sara' stato un caso che in quei giorni a Modena ci fosse la Montero Guerrero,
candidata Presidente in Venezuela, di cui si mormora abbia rapporti con
i trafficanti di Medellin? Sarebbe meglio indagare in quella direzione
e lasciare in pace gli onesti cittadini, che pagano le tasse e non vanno
in giro ad ammazzare la gente!
Nella Portieri, ricercata come possibile favoreggiatrice
del sospetto omicida Fabio di Callisto, oggi si e' presentata spontaneamente
ad un commissariato cittadino di polizia. A quanto risulta, adesso si trova
agli arresti domiciliari in attesa di essere interrogata -
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