SOLE NERO
Legame di Desiderio...di Carlo Fedele e Jacopo Massoli
Si ringraziano per la partecipazione :
Giorgio, Giuseppe, Davide, Lidia…
Si guardano l'un l'altro.
Tiresia, Davide, Haba.
I sopravvissuti del primo gruppo che aveva tentato di entrare a Meningen per fermare il rito.
Di tutti gli altri nessuna notizia...
Horus, Joe, Giorgio, Gabriel, Alexander, Tarrant, Misha, Lazar, Lucio...
Dove sono?
Queste sono le domande che li attraversano in un lungo attimo di silenzio.
Nascosti in fondo ad una lunga scalinata.
Al suo apice ancora una porta, ancora nemici, ancora una battaglia...
Ma si può solo andare avanti.
Tiresia si porta in fondo alle scale ed inizia a gridare in tedesco richiamando l'attenzione delle guardie, mentre gli altri si schiacciano nell'ombra sulle pareti delle scale aspettando le loro vittime. Sentono i passi di corsa di due soldati che si avvicinano e fanno la loro comparsa sull'apice delle scale, iniziando a scenderle.
Immediatamente inizia lo scontro a fuoco, Jacopo gli scarica addosso un intero caricatore di P-38, mentre sia Davide che Haba fanno lo stesso con le loro pistole prendendoli dai lati. In pochi istanti i due cadono sotto la pioggia di colpi che gli cade addosso da tutti i lati, mettendo però in allarme gli altri.
Haba lancia due granate fumogene correndo verso l'apice delle scale per vederne l'effetto, seguita dagli altri.
Improvvisamente tutti sentono un rumore assordante e vedono letteralmente una porta laterale del corridoio all'apice della scalinata saltare via colpendo violentemente i due soldati che facevano la guardia, mentre una grossa cassapanca in legno e marmo la sfonda volandoci attraverso.
I tre fanno appena in tempo a chiedersi chi può aver scagliato un oggetto di quel peso sfondando una porta in quercia sprangata, quando vedono dall'apertura entrare Gabriel che con noncuranza si guarda intorno.
- Non male Horus, visto che bel lavoretto ti ho combinato?-
Subito dietro di lei vedono entrare Giorgio che sorregge Carlo completamente coperto di polvere e cenere, con il braccio sinistro coperto da una fasciatura sporca di sangue, senza i suoi onnipresenti occhiali da sole ma con dei terribili occhi di colore rosso incandescente. Subito dietro c'è Joe, assai male in arnese, coperto di ferite con una grossa pistola nella mano destra e la sciabola di Carlo nella sinistra.
Ormai nel corridoio restano solo loro e quattro soldati delle SS con vecchie uniformi da parata innaturalmente rigidi ed immobili davanti alla porta che è il loro obiettivo. Portano tutti vecchi occhiali da motocicletta scuri ed elmi neri di metallo con le insegne della temuta legione Vhalalla... e alzano minacciosamente i loro Mauser poi, senza la minima emozione, iniziano a saturare il corridoio con un fiume di piombo incandescente.
- O merda, ma questa festa non l'avevamo appena lasciata?- esclama Giorgio e istintivamente cerca di portare se stesso e Carlo in una posizione coperta.
Davide risponde con una serie di colpi mirati alle gambe ed alle braccia.
Joe si rintana sulla parete con la spalla sanguinante per la lama spezzata che vi è ancora conficcata.
Haba rintanandosi accanto a Joe grida cercando di sovrastare il rumore dei proiettili: - Vieni, ti do una mano, ma che fine hanno fatto gli altri, ne sapete niente voi?-
Giorgio inizia a sparare contro i soldati, alcuni colpi vanno a vuoto, altri colpiscono ma inutilmente.
Maledice la sua poca precisione e intanto ringhia vedendo come le ferite inferte ai nemici non abbiano altro effetto che spurgare un denso liquido scuro.
Davide approfittando del momento in cui i soldati interrompono il fuoco per cambiare i caricatori si getta su uno di loro con la spada e con orrore si accorge che sebbene i movimenti del suo avversario siano stranamente rigidi e meccanici, sono però circa due volte più veloci dei suoi. Il soldato che sta tentando di colpire estrae una lunga baionetta con cui para la sua lama e subito dopo gli apre un profondo taglio nella coscia destra. Incalzato dalla rapidità inumana del suo nemico Davide inizia ad indietreggiare parando sempre con più fatica i suoi assalti.
Jacopo ad una velocità pari a quella dei soldati si è lanciato su uno di loro e lo affronta in un innaturale duello alla baionetta.
Un rumore sordo ed il corpo ormai inerte di una sentinella casca al suolo, mentre Gabriel ne butta via la testa troncata di netto a mani nude. Improvvisamente un altro soldato gli è alle spalle con la baionetta pronta per immergersi nella schiena. - Horus...- Grida d'istinto e con una velocità inconcepibile afferra al volo la sciabola che Carlo gli ha tirato al suo richiamo e girandosi su se stessa decapita il suo nemico che crolla a terra senza neanche emettere un suono.
L'unica guardia non morta con ormai il mitra ricaricato ricomincia a sparare costringendo Joe e Haba a tenersi con la testa bassa ben schiacciati terra.
Tiresia ha ormai il sopravvento su Jacopo, l'unica cosa che rimane di quest'ultimo sono i movimenti armonici nel combattimento che gli anni di studio di T'ai Chi Chuan gli hanno donato. Afferra una torcia da una parete riuscendo a spingere il suo avversario a ridosso dell'altro, che smette di sparare disturbato dai due. Improvvisamente la velocità di Tiresia aumenta ancora e con un colpo di baionetta dalla forza incredibile decapita il primo.
Continuando a inveire contro se stesso Giorgio si rimette al coperto e ricarica l'arma.
Mentre aspetta che smettano gli spari dice a Horus: - Mi spiace, ma non credo che potrò esserti molto utile questa volta, quei maledetti pare muoiano solo se gli si stacca la testa ed io con questa...- e mostra la pistola - non posso fare molto, mi spiace, cercherò almeno di rallentarli, non si sa mai che un colpo fortunato...-
Horus lo guarda un attimo e gli fa segno vicino ad una parete dove vi sono due grosse lance incrociate.
- Prendimene una, presto Giorgio...- gli dice guardando lo sconto tra Tiresia ed il suo secondo avversario.
Rapidamente stacca la lancia dalla parete e la porta a Carlo, lui l'afferra col braccio buono e bilanciatala, come fosse la cosa più ovvia del mondo, prende la mira.
Giorgio capisce benissimo che non è Carlo che con tanta antica perizia sta usando l'arma, intravede nel suo movimento, una perizia che proviene da altri tempi ed altri luoghi. Nota un malvagio sorriso di soddisfazione apparire sul volto della Nota e la lancia parte ad un'incredibile velocità verso il suo bersaglio. La punta d'acciaio impatta col torace dell'ultimo avversario di Tiresia trapassandolo e inchiodandolo letteralmente al muro vicino a lui.
Tiresia ghigna soddisfatto e con un rapido colpo decapita anche questo soldato.
Finalmente restano padroni del campo, Tiresia si volta verso Horus sorridente e mentre gli si avvicina ordina agli altri di recuperare il più possibile dai cadaveri in giro.Poi inizia a parlare come se però stesse parlando solo per Horus, quasi che fosse entrato in sintonia con lui, quasi le parole servissero solo per fare gli altri partecipi di una discussione che in realtà sta avvenendo ad un altro livello...
- Non so cosa ci attenda di preciso oltre la soglia, ma dobbiamo decidere adesso cosa fare: un attacco unico, mio e tuo, oppure due attacchi separati.
I pro ed i contro ci sono; nel primo caso, la grandissima potenza di un simile attacco è controbilanciata dal fatto che si ritroverebbero a fronteggiare ed a difendersi da un solo fronte; nel secondo caso minor potenza ma due lati da cui si dovrebbero proteggere.-
- Tu fratello mio quale consiglieresti tra i due?- Chiede Horus assai stanco.
- Nella prima ipotesi, anche se forse è più rischiosa per alcuni aspetti, l'impatto dovrebbe essere forte, senza contare il fatto che anche noi dobbiamo fronteggiare un grande potere quale quello della Croce.-
Carlo guarda Jacopo con aria triste e rassegnata: - Bene fratello faremo come dici tu, il futuro non è chiaro, non vi è una soluzione migliore delle altre fra quelle che vedo, mi rimetto alla tua capacità di sciogliere gli interrogativi, anche quelli del Destino, sarà un attacco combinato il nostro, un attacco di tale potere da schiacciare qualsiasi nemico, da quanto tempo non unisco i mio potere a quello di un altro fratello...-
Sorride mentre il sangue cola dalla fasciatura ormai rovinata al braccio destro.
Guarda gli altri: - Bene, sappiate che quando saremo lì dentro, sarete tutti possibili vittime del potere del Sole Nero, come la luce del sole illumina la vista e la mente, così la luce del Sole Nero la annebbia e la inganna, ricordatevi che voi siete qui per servire il vostro Eterno e soprattutto per servire l'umanità, alla fine dello scontro qui rimarranno solo vincitori e morti, cercate di non essere tra i secondi e potrete raccontare questo giorno con orgoglio...-
Poi bisbiglia all'orecchio di Haba : - Senti, so che non vuoi essere trattata in maniera diversa dagli altri, che sei adulta e vaccinata, e che farai la tua parte come sempre, non ne ho nessun dubbio, ma fammi un piacere, stai attenta, e quando entriamo stai dietro a me, almeno fino a quando io e Tiresia non avremo colpito, non so che potrebbe succedere, ma se mi stai vicina potrò intervenire, te lo chiedo per favore...-
Poi la guarda con un'aria tremendamente stanca e triste e con un sorriso forzato che però le ricorda il vecchio Carlo e aggiunge: - Un vestitino alla Lara Croft non ti sarebbe stato male sto giro...-
Si gira verso la porta affiancandosi a Tiresia.
Davanti alla porta ciò che non succede da secoli si ripete per una volta ancora, avvicinando due anime immortali in un Legame intimo e profondo, più di un Legame di Sangue, un Legame di Desiderio...
Horus si porta una mano dietro la schiena e come dal nulla gli si materializza in mano un gigantesco arco dorato sul quale è teso un sottilissimo filo di luce al posto della normale corda.
L'arma splende di una luce propria che è simile a quella dell'aura che circonda il corpo della Nota.
Accanto a lui Tiresia è calmo e tranquillo gli occhi chiusi come se stesse meditando mentre un caldo alone rosa lo inizia ad avvolgere.
Il contrasto è evidente, tanta tranquillità emerge da Tiresia tanta tempestosa forza emana da Horus.
Il Dio del Sole fa un cenno agli altri.
Con un rumore assordante i cardini cedono di schianto sotto la disumana forza di Gabriel...
Subito Giorgio e Davide sono nella stanza tentando di vedere qualcosa nella strana oscurità che li accoglie.
Improvvisamente sentono la loro forza scemare e si trovano impotenti davanti ad un uomo con una pesante tunica rossa con il simbolo della svastica ricamato in nero sul petto.
Al suo collo riconoscono il Sole Nero l'imprendibile preda di questa tremenda cerca, ma sono le sue mani che li terrorizzano, con tutti e due i palmi rivolti verso di loro, notano con orrore che nella mano destra si apre un vero e proprio occhio che li osserva malignamente, mentre nella sinistra si è aperto un disgustoso orifizio da cui fuoriesce una strana protuberanza gocciolante che sembra una via di mezzo tra una lunga e disgustosa lingua ed un viscido e rivoltante tentacolo.
Mentre lo sguardo malvagio dell'innaturale occhio tiene inchiodato Giorgio paralizzato sul posto, il lungo tentacolo si attorciglia al collo di Davide sollevandolo da terra e soffocandolo lentamente.
Giorgio con orrore si rende conto di essere paralizzato quando uno strano prurito proveniente dai polsi attira la sua attenzione, con un misto di stupore e terrore vede le vene dei suoi polsi gonfiarsi innaturalmente fino a rompersi.
Ma al posto del sangue vede fuoriuscire dai suoi polsi feriti una miriade di neri scarafaggi disgustosi che iniziano irrefrenabilmente ad arrampicarglisi da per tutto mordendolo e divorandolo senza sosta.
Incapace di fare anche il benché minimo movimento cade in ginocchio lasciando la pistola e urlando tutto il suo orrore al mondo.
Davide si sente sempre più strangolato dal viscido tentacolo e per tentare di liberarsi dalla sua stretta mortale molla la sua arma e lo stringe inutilmente con le mani nel tentativo di spezzarne la soffocante stretta.
Tutti vedono Giorgio gridare disperato mentre cade in ginocchio lasciando la pistola e guardandosi con orrore i polsi, mentre Davide sta appoggiato ad un muro ansimante mentre si porta le mani al collo in una serie di gesti incomprensibili emettendo versi affannati e strozzati.
Nel mezzo della stanza ci sono sei uomini con giubbetti anti proiettili e mimetiche nere che iniziano a sparare, mentre in un angolo si intravede coperto da due altre guardie un uomo in tunica rossa che sorride soddisfatto osservando la sofferenza di Giorgio e Davide.
Davide morde il tentacolo e questo sembra ritirarsi per un attimo lasciandolo libero.
A fatica si rimette in piedi.
Guarda Giorgio e lo vede sconvolto in ginocchio mentre finalmente smette di gridare ma continua a guardarsi i polsi.
Improvvisamente Giorgio e Davide sembrano liberarsi da ciò che li teneva bloccati.
Giorgio ancora in ginocchio recupera le pistole dal pavimento di marmo, mentre Davide appoggiato al muro rifiata respirando affannosamente.
Gabriel entrata subito dopo dispensa morte con inaudita ferocia e facilità.
Con la sciabola di Carlo nella destra ed un lungo coltello da combattimento nella sinistra ha già spento con una danza mortalmente affascinante le vite di quattro dei soldati che avevano iniziato a sparare.
È semplicemente impossibile seguire i suoi eleganti ma rapidissimi movimenti mentre danza tra i proiettili ed i corpi delle sue vittime, lasciando dietro di sé solo scie di sangue e urla strazianti di dolore.
Ma l'uomo intonacato di rosso, non sembra preoccupato, guarda con una risata di scherno Giorgio e Davide che si sono appena liberati dal suo nero potere, li indica alle sue due guardie personali che armi in pugno si voltano verso di loro.
Poi sposta la sua attenzione sulla figura dispensatrice di morte che si aggira fra i suoi uomini.
- Ti riconosco sai, ma non mi spaventi, vuoi il Sole, assaggia il suo potere allora mostro!-
Un raggio di luce nera inchioda Gabriel ad un muro tenendovela bloccata a due metri da terra, mentre la donna si contorce e urla bestialmente di dolore.
Giorgio vedendo ciò urla alzando istintivamente una mano verso Gabriel...
- Nooooooooooo...Gabriiiiiiiieeeeeeel...-
Poi puntando entrambe le pistole verso l'uomo con la tunica rossa. - Lasciala bastardo!!! -
E gridando prova a sparargli scaricandogli addosso tutti i suoi caricatori.
L'uomo ride divertito mentre osserva l'agonia del proprio nemico, poi improvvisamente si accorge di qualcosa e di scatto si gira verso la porta.
Il suo viso si sbianca mentre la sua espressione diventa una maschera di terrore, solo ora vede le due Note pronte a colpirlo, solo ora capisce il suo terribile errore.
Horus ha ormai già teso l'arco e dal nulla si materializza una splendente freccia di luce che viene scagliata verso il mortale, nello stesso istante una lunga serie di cerchi di luce rossa si generano dalla fronte di Tiresia dirigendosi contro lo stesso obbiettivo.
I cerchi formano così quasi un condotto attraverso il quale la freccia luminosa corre velocissima.
E mentre i cerchi assorbono il bianco splendente della freccia, questa inizia a tingersi del colore rosso dei cerchi, segno che il potere delle due Note è ormai in perfetta risonanza.
Il maestro dell'ordine immediatamente abbandona Gabriel, spostando il fascio di luce del Sole Nero verso la freccia luminosa, consapevole di avere ancora una possibilità nonostante il suo errore.
A metà strada freccia e fascio si scontrano con forza inaudita iniziando a confrontarsi, tutti osservano lo scontro che probabilmente deciderà la sorte della battaglia e delle loro vite.
Le due energie si annullano a vicenda avendo la stessa forza così che la freccia luminosa ed il raggio nero rimangono sospesi in aria confrontandosi per istanti che sembrano secoli.
Poi l'incredibile accade, i cerchi di luce rossa di Tiresia non ostacolati dal raggio del Sole Nero continuando la loro lenta corsa avvolgendo l'uomo intonacato, troppo tardi questo si rende conto del suo ultimo errore.
Il suo viso diventa paonazzo, corroso da un odio senza limiti gli occhi strabuzzano dalle orbite mentre tutte le sue vene si gonfiano innaturalmente, i suoi muscoli si tendono allo spasimo e mentre una bava rabbiosa inizia a colargli dalla bocca un urlo di rabbia misto a terrore gli esplode dalla gola: - Noooooo!!! -
Poi il suo cuore umano non può resistere a tanto odio e a tanto sforzo ed esplode lasciandolo per un attimo in piedi inconsapevole di essere ormai morto...
Immediatamente il fascio di luce nera si spegne lasciando la freccia luminosa libera di continuare la sua distruttiva corsa.
Questa raggiunge il corpo dell'uomo mentre questo si sta ormai accasciando al suolo, trapassandolo ed esplodendo con immane potenza, scaricando così tutta l'energia che aveva accumulato fina a quel momento per affrontare il raggio di luce nera.
L'esplosione devastante con un suono assordante sbatte tutti al suolo alzando un'enorme massa di fumo e polvere misti a detriti che saturano la stanza.
Solo Tiresia sembra notare subito prima della deflagrazione un'ombra velocissima passare vicino al corpo del maestro dell'ordine e poi sparire nel caos che segue.
Dopo alcuni attimi vi rialzate scossi, mentre il fumo si dirada, la parete che si trovava alle spalle del Maestro dell'Ordine ha semplicemente smesso di esistere, adesso al suo posto c'è una scala a chiocciola prima nascosta verso destra e la veduta del bosco sottostante verso sinistra.
Dei soldati non ne resta vivo nessuno, le due guardie dell'uomo intunicato sono state carbonizzate dall'esplosione, mentre i due soldati rimasti sono morti schiacciati dalle macerie, del vostro terribile nemico restano solo un mucchietto di cenere, del Sole Nero neanche quelle.
Gli altri si guardano spaesati in faccia.
Si domandano se hanno vinto?
Se tutto è finito?
Oppure se il loro tentativo è fallito?
Mentre Tiresia aiutando Horus ormai distrutto si sta avvicinando ai resti del maestro dell'Ordine, Haba sta rifiatando sulla porta, Joe si guarda in giro come alla ricerca di qualcosa, Davide invece nota preoccupato che dalle scale appena apparse provengono rumori di spari e grida.
Di Giorgio e Gabriel nessuna traccia.
Horus notevolmente provato guarda Tiresia con un sorriso stanco e sorridendo dice: - Ce l'abbiamo fatta fratello mio, se non fosse stato per te non so come sarebbe finita, stavo per cedere...-
Poi guardando i poveri resti del Maestro dell'Ordine aggiunge: - Era un uomo notevole, peccato avesse scelto di servire l'Assenza, comunque il Sole Nero è andato...-
Vedendo la sua espressione interrogativa continua: - Si è tornato dove deve stare, immagino che Gabriel ce lo stia già portando, non che mi sia mai piaciuta, ma è un oggetto pericoloso, è la mia Nemesi, rappresenta la nera luce delle tenebre, e in fondo è meglio che lo tenga chi è stato scelto dalla tenebra stessa apposta per custodirlo, passerà molto tempo prima che possiamo risentirne parlare, e forse noi non saremo nemmeno più qui, se vorrai un giorno ti racconterò la storia del Sole Nero e del suo custode, davanti ad una bella birra però...-
Rumori di spari e di elicotteri provenienti dal tetto della torre attirano l'attenzione di tutti.
È chiaro adesso, i loro amici stanno combattendo di sopra, la battaglia non è finita, il loro nemico deve essere libero.
Tiresia, sorreggendo ancora il corpo mortale di suo fratello Horus, si guarda un momento intorno e con voce lontana, stanca, ma che non ammette repliche: - Curatelo, fate qualcosa!-
Dopo un attimo di pausa, con un filo di voce, con un tono che ha perso la durezza di poco prima quasi supplicando aggiunge: - vi prego...-
Effettivamente benché Carlo dica che non va poi così male, continua a perdere un mare di sangue dalla fasciatura malridotta al braccio.
Subito Haba lo avvicina e con espressione preoccupata inizia a prendersi cura di lui.
Poi, di nuovo lo spirito della battaglia prende i sopravvento sull'indovino: - Qualcuno è fuggito, dobbiamo avere cura dei vivi, per noi, per coloro che ci hanno aiutato e che sono morti, per i nostri figli e nipoti, per gli uomini...-
Guarda Horus dritto negli occhi, interrogandolo se ce la fa a continuare poi verso l'alto, da cui sembra provenire tutto quel caos.
Horus sorride stancamente mentre è sempre più pallido: - Andiamo pure fratello, hai pienamente ragione, lo dobbiamo a molti, andremo fino in fondo e lo faremo insieme...-
Appena Haba ha completato la nuova fasciatura si fa portare da Davide la sua sciabola lasciata al suolo da Gabriel, ed appoggiandovisi si prepara a seguire Tiresia.
Questo cerca una via d'accesso da cui poter arrivare alla fonte dei rumori o per andargli direttamente incontro e nel mentre chiede: - Chi ce la fa e se la sente...-
Poi, improvvisamente, vedono le sue gambe flettersi.
Immediatamente appoggia il braccio libero alla parete per non cascare.
- Troppa energia abbiamo speso fratello, siamo alla fine, eppure so che non mi abbandonerai ora, il Desiderio arde forte in te, e niente può fermare un Desiderio come il tuo, un ultimo sforzo e poi tutto sarà finito...-
Lo incoraggia Carlo.
Ancora appoggiato china il capo verso il basso, tossisce, piccoli spruzzi di sangue colorano il pavimento ai suoi piedi.
Con un ghigno quasi bestiale sul volto, bianco e teso nei lineamenti, si pulisce quasi con non curanza la bocca e poi rialza lo sguardo.
Nessuno dei presenti riesce a sostenere lo sguardo della Nota, ancora scossa dalla terribile e devastante battaglia.
I suoi occhi paiono rifulgere di una luce che non appartiene a questo mondo, tutti i presenti possono percepire la tensione ed il potere che ancora stagna, palpabile, nei pressi della Nota.
- Andiamo! - con un refolo di voce roca.
- Andiamo maledizione! -
La sua voce suona come un incitamento a se stesso e ai presenti...
- Non ora, non adesso, non qui! -
Carlo sorride di soddisfazione alla dimostrazione di forza del fratello e facendo per seguirlo aggiunge: - Sono sul tetto, vogliono andarsene, e con loro sento qualcosa che non mi piace, qualcuno sta mutando le possibilità in nostro sfavore, e lo sta facendo proprio ora, attento fratello, il nostro futuro è oscuro anche a me adesso, neanche il Sovrano sa come andrà, e ciò mi spaventa, perché è anormale, stai attento non voglio perderti...-
Insieme imboccano il cunicolo apertosi nella parete che da sulle piccole scale a chiocciole che salgono.
Dietro di loro un illusione di vittoria...
Davanti solo e semplicemente il Destino...
PATHOS © 2001
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