Sole d’Estate
 
di Carlo Fedele e Silvia Fineschi



È un pomeriggio autunnale abbastanza grigio quando in casa di Silvia squilla il telefono.
Una voce assai formale ed educata, forse l'ha già sentita ma non riesce a ricordare dove e quando, parla...
- Pronto... signorina... una comune amica che ha conosciuto a Padova... Mi ha parlato di lei... dei suoi interessi e della sua attuale situazione... so che ha assistito a quello che è successo al Capitano Valois... uno spiacevole accadimento quello... era un uomo in gamba lo conoscevo
abbastanza... peccato che il Destino non gli abbia arriso... comunque non è questo il motivo della Mia telefonata... posso immaginare la sua volontà di capire... non so quanto lei sapesse
della vita del Capitano... comunque sarei lieto di incontrarla... domani pomeriggio? per due chiacchiere... scelga lei il posto... per Me è indifferente... a scusi... che sbadato... Mi scordavo di presentarmi... Hor... scusi volevo dire Carlo...-
La voce della donna è calda e sicura - Signor Carlo, accetto di incontrarla nonostante, o meglio a causa del fatto che non ho capito quasi nulla di quello che mi ha detto.
È decisamente riuscito a destare la mia curiosità ma domani pomeriggio non è proprio possibile
perché dovrei assentarmi dal lavoro, cosa che ultimamente ho fatto anche troppo spesso.
Perché non mi viene a prendere lì e poi ceniamo insieme?...
Allora ci vediamo domani alle 18:30 alla sede della "Lavarini Trasporti" nella zona industriale di Ospedaletto, a Pisa.
Non si preoccupi la strada è disseminata di cartelli che la indicano.
Quando uscirò mi potrà riconoscere perché metterò una sciarpa di seta rossa.
A domani allora, e le assicuro che non vedo l'ora!-
La donna mette giù il telefono e le sembra che uno strano raggio di Sole attraversi la sua finestra mentre l'astro tramonta e sembra darle appuntamento...
Il giorno dopo come d'accordo all'uscita dal lavoro una figura che le  pare familiare le fa un segno da distante...
La osserva appoggiata al cofano di un'alfa nera, completamente vestita in bianco, dalla camicia ai pantaloni, dalla giacca sportiva, ai mocassini e alla cintura in pelle...
Al sole al tramonto nota brillare su quest'uomo vari bracciali, anelli ed un magnifico medaglione che gli pende al collo tutti in oro...
Da dietro degli occhiali da Sole dal taglio avveniristico sembra guardarla in maniera assai particolare, come se volesse leggerle dentro, come se volesse soppesare il suo cuore ed insieme i suoi Desideri, ma ovviamente è solo un impressione, non può che essere tale...
L'uomo con lentezza ed eleganza le si avvicina con un sorriso divertito, i suoi lunghi capelli color miele raccolti a coda sembrano quasi rilucere dei riflessi del Sole al tramonto...
Con dei modi quasi fuori Tempo le prende con delicatezza la mano sfiorandola appena con le labbra...
Ed in quel momento come una scossa si trasmette in lei quasi che i suoi più reconditi Desideri rispondessero ad un qualche arcano e antico richiamo...
- Signorina... è un piacere rivederla... Io sono Carlo... anche se il Capitano Valois... mi chiamava in maniera diversa... in fondo è per merito suo che sono qui... normalmente non sono solito muovermi di persona...- Guarda un attimo il Sole che tramonta e con un espressione un po’ triste aggiunge...
- Bè... anche stasera tramonta... la notte Mi mette sempre tristezza... è come se morissi un po’... ma la sto annoiando... avevamo parlato di una cena no? Lei è del posto... scelga pure con calma... ho tutto il Tempo dell'universo...-
Sorride quasi divertito dalle sue stesse parole, in fondo non ne esistono di più vere...
- Carissimo Signor Carlo, l'avrei sicuramente riconosciuta!
Non pensavo certo di averla già vista e una persona come lei rimane nella mente di povere ragazze sole! La prego di non usare il lei con me e di chiamarmi per nome: le formalità mi mettono in imbarazzo e con lei non desidero sentirmi a disagio -
Quella che egli vede è una donna sulla trentina, dalla costituzione robusta ma non molto alta; sfoggia una  carnagione chiarissima e lunghi capelli scuri, avvicinandosi si toglie gli occhiali da sole. Con un  movimento fluido ma deciso lo prende sotto braccio
Carlo sorride un leggermente stupito dall'irruenza della donna...
 - Come Desideri Silvia... facciamo così allora... per ora chiamami Carlo... anche se ci sarebbero nomi più adatti... ma per quelli vedremo più in là... il Tempo non Mi manca...- E come abituato ai mutevoli venti del Destino si sistema meglio accanto alla donna lasciando il braccio con tranquillità nella sua stretta decisa. Silvia, ora che gli è a contatto, nota uno strano calore provenire da Lui... Effettivamente sembra quasi che emani un avvolgente, caldo tepore...
I suoi vestiti, la sua pelle, i suoi gioielli, tutto in Lui sembra ad una temperatura superiore a quella che normalmente emana una persona, probabilmente la macchina doveva avere il riscaldamento al massimo e ora l'escursione termica crea questo strano ma confortante effetto. Lo guarda e ai raggi del tramonto per un istante le sembra di vederlo circondato da una leggera aurea di luce, sicuramente un riflesso del Sole...
 
 Ella prosegue sorridendo con aria maliziosa ma disarmante:
 - Sono così felice di poter passare una serata con un personaggio interessante come lei! Avremo molto di cui parlare e sarebbe quindi il momento di avviarci, ma non mi viene in mente nessuno dei locali che frequento solitamente che possa essere alla sua altezza. Se si accontenta di qualcosa preparato con passione ma poco tempo, sarei felice di invitarla a casa mia! Penso che lascerò qui la mia misera auto perché non posso rinunciare all'opportunità di provare il suo magnifico bolide.-
Carlo sorride...
 - Così Mi adula Signorina... scusa volevo dire... così Mi aduli Silvia... un locale qualsiasi potrebbe andare bene… soprattutto se aggrada i tuoi Desideri... ma sarò onorato di venire da te... se così Desideri... quelli come Me danno sempre importanza ai Desideri umani... inoltre un posto più tranquillo sarà anche meglio... e se potrò assaggiare qualcosa fatto da te... bè il destino Mi arride... si dice che la casa sia specchio dell'anima... sono curioso di vedere se è proprio così... ah... ti piacciono le macchine sportive? Visto che andiamo da te... perché non guidi tu?...-
E con un sorriso divertito le lascia cadere in mano le chiavi con un piccolo portachiavi in oro e argento su cui è scritto il nome HORUS...
Egli la guarda attentamente e ha l’impressione che in lei coesistano due nature: la prima è solare, cordiale, luminosa e calda, incredibilmente affine alla sua; ma l'altra... dell'altra non riesce a comprendere molto perché la intravede appena nella profondità di quei caldi occhi marroni, ma una cosa la sa con assoluta certezza: è pericolosa, incredibilmente pericolosa.
Horus la osserva da dietro i suoi impenetrabili occhiali scuri...
 - Bene... una doppia natura... una calda come il Sole... l'altra fredda come la Morte... come i Miei due volti estremi... Desiderio di Fortuna... Desiderio di Morte... questa donna è molto interessante... Mio Padre Destino... Mi porge una miriade di possibilità... vedremo, vedremo presto... potrebbe rivelarsi una Mia Figlia... oppure potrebbe divenire la Figlia di uno dei Miei più odiati Fratelli... il Destino è ancora in movimento... i Desideri non lo hanno ancora influenzato... bene, molto bene...- Pensa.

Gli occhi di lei brillano e con un sorriso fanciullesco e pieno di entusiasmo si avvia verso lo
sportello del guidatore. Mentre apre la portiera esclama - Fantastico! Sono certa che questa sarà una serata  memorabile! - Con uno sguardo dolce aggiunge - Grazie Carlo -
Egli la osserva un po’ stupito: non è più abituato da Tempo ad essere trattato con tanta familiarità e la cosa lo lascia stupito ma soddisfatto. Sorride forse un attimo impacciato.
- Di niente Silvia... si... penso sarà proprio una serata da ricordare...-
Salgono e partono alla volta della città. La guida di lei è perfettamente adatta all'auto che fa sfrecciare agile e veloce tra le viuzze del centro storico, sfruttando al massimo la potenza del motore, quando è possibile. Dopo un po’ di giri il suo passeggero ha completamente perso l'orientamento ma quando finalmente l'auto si ferma ha la netta impressione che in realtà il luogo non sia molto lontano dal punto di partenza.
- Bè allora... ti piace questa macchina? Direi proprio di si... la guidi assai meglio di Me... bè... ai Miei Tempi non ce n'erano così...-
La casa è un tipico palazzo moderno con una strana e incomprensibile architettura. Le chiavi tornano nelle mani del padrone ma non prima che la donna abbia approfittato del gesto per una carezza di ringraziamento.
Carlo pare un attimo imbarazzato, si irrigidisce leggermente al suo tocco: non sembra una persona abituata ad essere toccata...
I suoi occhi ancora nascosti sembrano vedere il cuore della donna e un sorriso sincero gli si apre sul volto.
- Siamo giunti alla mia umile dimora – esordisce lei guardando il palazzo - orrendo vero? Non capisco perché gli architetti di oggi si ostinino a costruire palazzi che assomigliano a tutto tranne che a case! –
- Bè... anche Io prediligo gli architetti d'altri Tempi... Casa Mia è un po' più antica... però neanche quella assomiglia propriamente ad una casa... non ci vado spesso... normalmente vivo in una villa a Padova... ma per i Miei gusti è troppo freddo e umido... e comunque la propria casa... secondo Me è qualcosa di diverso da uno stabile... è un po’ un Sacrario... il Tempio in cui il proprio Animo meglio identifica i suoi Desideri... -
Sorridendo divertita e con un po’ di malizia Silvia apre a Horus il portone e si sosta di lato aspettando che lui entri, con una postura che somiglia volutamente ad un inchino.
Carlo la guarda divertito.
- Se non fosse che ti ho conosciuto da poco... Silvia, direi che già Mi conosci da Tempo... o che qualcuno Ti ha parlato di Me...-
- Niente di tutto questo, so solo adattarmi alle situazioni: nessuno mi aveva mai fatto il baciamano e la cosa mi ha sorpreso e divertito insieme. Oltre naturalmente ad avermi spiazzata: ho solo cercato di renderti pariglia! - la sua espressione si può definire solamente "birichina".
Prendono l'ascensore ed arrivano al settimo piano, l'ultimo.
- Ebbene sì, ho la fortuna di avere l'attico! Mi è costato un occhio!-
Carlo sghignazza.
- Anche io, un po’ di tempo fa... ho pagato un occhio... colpa di uno Zio... sai beghe ereditarie... questo è Mio... questo è Tuo... un problema di terreni... alla fine... risolvere il problema Mi è costato un occhio... a Lui però di più... Ma ormai n'è passato di Tempo... -
Per Silvia sembra tutto un gioco e l'uomo ha l'impressione che non prenda mai niente sul serio,
la cosa non sembra dispiacergli: i resti della sua Anima umana si rivedono un po’ in lei e la componente Divina apprezza in lei quello che apprezzò in Carlo.
La porta si apre e rivela un monolocale illuminato da una grande finestra che in questo momento è spalancata, la luce del sole è ormai quasi svanita e le stelle sono già visibili: la finestra dà ad est.
Carlo viene attirato dalla grande finestra.
- Bella idea... quella finestra... così il Sole del mattino... illuminerà sempre la tua casa... deve essere uno spettacolo... svegliarsi qui con i suoi caldi raggi... a cullarti nel passaggio tra il Sogno e la veglia...-
Per un istante sembra che gli ultimi raggi del Sole morente si concentrino proprio sulla sua bianca figura come a rendergli omaggio circondandolo con un'innaturale luce dorata. Lui sorride come a salutare vecchi amici e la strana luminosità subito si attenua con il definitivo tramonto: veramente un effetto inusuale, ma nessuno può controllare la luce e i suoi imprevedibili e naturali riflessi…
Silvia risponde: - Amo la luce ed il calore del sole e sono sempre triste quando arriva la stagione fredda. Posso accendere il riscaldamento ma non è la stessa cosa. La finestra aiuta: almeno la luce è la stessa! Se almeno potessi avere un camino... amo il fuoco: mi sento stranamente legata a Lui, come se tra noi esistesse un vincolo di amicizia insolubile...- È strano vedere sul quel volto che lui conosce da così poco un’espressione pensosa e vagamente triste... ma è solo un attimo.
La guarda interessato.
- Quanti Desideri bruciano in questa donna? Quale Destino c'è in serbo per Lei? Il fuoco non è né buono né cattivo... ma è indubbiamente pericoloso...- Pensa distrattamente...
La casa sembra illuminata e l'effetto è dato dalle tende che ricoprono in parte le pareti, dalla stoffa sul divano, dal colore dei pochi mobili: dominano il giallo, il rosso fuoco e il verde brillante. Qualcosa scintilla per un attimo in alto e riluce addirittura quando la luce viene accesa: sulle pareti, al posto dei quadri, sono appese spade, lance, coltelli, alabarde... Tutte armi bianche di fogge completamente diverse l'una dall'altra e nessuna di queste sembra nuova. Tutte, anche quelle moderne, sono state sicuramente usate. - "Benvenuto in mia casa" - ride lei chiudendo la porta.
Carlo da un'occhiata generale alla casa e sorride grato di tanta familiarità...
- Grazie dell'ospitalità... invitare una persona a casa propria... è un po’ invitarla nel proprio cuore... ne sono lusingato... anche se forse sei un po’ avventata... o forse molto intuitiva...-
Con voce pacata - Né l'una né l'altra: lascio sempre le persone entrare nel mio cuore, non temo di mostrare quello che sono, ma la maggior parte, dopo un po’, scappa di sua iniziativa. –
Si volta a fissarlo negli occhi e con un'espressione dura, di sfida, da cui è scomparsa ogni ilarità
- Tu fuggirai? -...e tutto torna come prima...
Carlo sorride con gentilezza: la domanda non lo ha stupito per niente.
- Non penso Silvia... Io non fuggirò... non è il Mio Desiderio... non è il Mio Destino... Io purtroppo resto... Io resto sempre... sono gli altri che passano... Io sono la roccia contro cui... gli altri si frantumano... Io non sono così Fortunato... da poter andarmene...-
Un velo di tristezza attraversa la sua voce, sembra improvvisamente stanco e rassegnato.
Osserva le armi alle pareti con occhio critico.
- Posso?..-
Chiede con educazione indicando alcune spade.
Ne sfiora le lame ora brunite e scheggiate, ora lucenti e lisce, passa una mano saggiandone il filo, mentre in Lui sembra per alcuni istanti svegliarsi qualcosa: con uno strano sorriso sembra apprezzare quel contatto mentre Desiderio di Morte assapora il sangue un Tempo versato...
Con precisione descrive la storia delle Spade che tocca.
- Bella collezione Silvia... veramente notevole... i Miei complimenti...anche Io capisco qualcosa di armi antiche... una volta prediligevo... lance... daghe... e poi c'è l'Arco... qualcuno diceva che ero un Arciere Divino... ma erano altri Tempi... recentemente poi ho comprato una sciabola del 1400... in acciaio azzurro di Damasco... una lama degna di un Dio... è giù in macchina... se vuoi poi te la mostro...-
- Oh si, ti prego...! – Risponde Silvia con un'anticipazione tale da poter essere definita solo "piacere".
Carlo scende e porta su l'arma, la porge alla donna: è in un antico fodero ingioiellato e perfettamente mantenuta, solo l'impugnatura e il fodero varranno una fortuna...
Ma è la lama che attira subito l'attenzione: azzurrata e scintillante, sembra essere stata forgiata in un fuoco terribile, quasi impossibile per il periodo a cui appartiene.
Silvia è sicuramente sopraffatta da Emozioni troppo forti e rimane incantata da quella vista...
Dopo un lungo momento di silenzio sussurra: - Tu, nobile lama, porti sulle spalle il peso di molto dolore... ma non ti tocca, vero?
Quelle cose dovevano essere fatte e tu sei stata abile nel compiere ciò per cui eri stata forgiata. Ma quanta inutile e infondata sofferenza hanno provato coloro che ti brandivano nel compiere il vostro Dovere: si domandavano perché, se avessero potuto agire in modo diverso.
Domande senza risposta: ciò che deve essere fatto viene fatto, e basta.
Le nostre azioni non hanno bisogno di spiegazioni: sono già da sole Causa, Mezzo ed Effetto.- Carlo comprende che le parole non sono state pronunciate perché lui le sentisse: ella sembra dimentica della sua presenza e vede solo la spada. Poi si riscuote e l'aria di allegra cordialità torna.
Carlo sorride, sembra quasi che oltre le parole ascolti i Desideri della donna.
- Si... abbiamo dovuto spegnere molte vite... ma era Destino... nessuno, neanche un Dio... può sfuggire al suo Destino...-
Sussurra più a sé stesso che ad altri.

Poi sorride con gentilezza mentre con cura ed un'antica perizia ormai dimenticata brandisce ruotando nella mano destra l'ultima spada di Silvia che ha provato, la più corta.

Con molta eleganza fa ruotare la lama sulla mano porgendogliela dalla parte del manico...
Ella riceve l'arma e con altrettanta abilità, effettua un affondo verso il niente,
con forza, energia e... Desiderio?
Chiunque fosse stato al posto dell'aria sarebbe morto, in un istante.
Carlo la osserva con aria sempre più soddisfatta e per un istante sembra ghignare malignamente...
Ella ripone la lama estremamente curata, affilata e letale nel suo fodero ma non prima di averla sfiorata con un bacio. La riappende.
- Solitamente non permetto a nessuno di toccare le mie armi ma ho visto subito che avresti
tributato loro il giusto rispetto: un oggetto che può dare la morte deve avere dentro di sé il segreto della vita.-
Carlo ascolta attentamente.
- Diciamo che ho avuto molto Tempo per apprezzare tutte le sfumature dell'anima di un'arma, in tutte loro c'è un certo Desiderio di Morte... Sei sempre una sorpresa maggiore Silvia... e dire che il Destino Mi stupisce così raramente... che Mi offri per cena?...-
- Vediamo cosa passa il convento -
Sorridendo ella si avvicina ad una delle tende e la scosta rivelando l'angolo cucina.
Si gira verso il frigo e lo apre - Bene, avevo paura di averli finiti! Che ne dici di gamberoni alla griglia? Ricordiamo insieme l'estate che non c'è più. –
- Mi sembra ottimale... anche dove sono nato Io... bè non proprio lì... diciamo dove ho vissuto la Mia gioventù... il pesce era un piatto molto apprezzato... anche se andava di più quello di fiume... ma i gamberoni Mi piacciono molto...-
La donna, canticchiando, comincia a trafficare con pentole ed ingredienti.
- Posso offrirti qualcosa? Temo però che non ci siano alcolici, sai io non bevo anche perché l'unica
volta che l'ho fatto sono stata malissimo e tendo a non fare lo stesso errore due volte!
Magari un succo d'arancia appena spremuto...-
- Va benissimo il succo... ho sempre amato i succhi di frutta... ne bevevo di frutti esotici e non... grazie...-
Quando una pentola e la griglia sono sistemate, sono passati solo pochi minuti, si gira e si siede sul tavolo lasciando che le gambe dondolino, come una bambina. Sotto di esso Carlo nota un borsone di tela morbida, rosso, con ricamata ad arte e con caratteri eleganti, la parola "Micans".
Egli gli dà un'occhiata, niente di più: non è nella sua Natura essere invadente.
L’espressione con cui ella lo guarda adesso è pensosa ma comunque divertita.
- E ora dimmi: cosa è successo realmente la sera del 22 a quella conferenza? Ho capito che era un regolamento di conti, che tu conoscevi tutti gli "armati"  e avevi un certo controllo su loro, o almeno così pensavi; che solamente pochissimi dei presenti non hanno compreso realmente la portata di quel gesto, tra cui io. Lascia che ti dica che non avevo mai visto prima il Signor Valois: le nostre vite si sono intersecate nel momento della sua morte... Dimmi cosa è successo "veramente"! -
Non è un ordine né una supplica, sembra più una necessità espressa con un'urgenza inspiegabile.
Carlo sorride.
- Bè, se non conoscevi il Capitano Valois... allora era proprio Destino che ci incontrassimo... ovviamente quello che ti dirò... potrà sembrarti pura fantasia... non pretendo che tu creda senza prove... ma intanto ti risponderò... è Mia abitudine da Sempre... rispondere a chi Mi chiede con grazia...-
Tace un attimo ripensando agli eventi di quella sera...
- Mettiamola così... in quella sala c'erano persone che si conoscevano assai bene... e quella era un'esecuzione... un saldo di conti... tra due assassini... letali e spietati... i cani da guerra quando invecchiano... se tenuti nello stesso recinto senza possibilità di sfogarsi... si sbranano... e Io... si avevo una certa autorità... anzi la Mia autorità in quella sala non aveva eguali... ma questo è un altro discorso... ma c'era troppo odio tra quei due... neanche un Dio avrebbe potuto cambiare il loro Destino...-
Sorride un po’ triste di quest'ultima battuta...
- Vedi Silvia... adesso ti ho già messo in pericolo... in realtà sto tentando di darti, quella possibilità che Io non ho avuto... quella di rimanerne fuori... se ti dico di più... dovrai scegliere se restare o morire... e Mi piaci troppo... quindi pensaci bene prima di farmi altre domande... perché saranno i tuoi Desideri a decidere il tuo Destino... e sono stanco di Desiderio di Morte...-
La donna lo guarda con decisione.
- Tu parli alla leggera del destino, credi davvero che le tue azioni non possano portare mutamento alla vita che farai? -
Carlo ha un impercettibile sorriso.
- Io che parlo alla leggera di Destino... Io che ne sono uno dei Signori... gli uomini non smetteranno Mai di stupirmi... Mi sembra quasi di sentir parlare Misha... ma alla fine anche lui ha incontrato il suo Destino... spero per lei un Destino diverso... se sarà con Me... glielo donerò... quando vedrò l'Angelo di Ghiaccio... gli racconterò questa Storia... sicuramente saprà apprezzarla...-
Pensa divertito il Dio.
Ella prosegue - Sono le azioni, compiute giorno dopo giorno, attimo dopo attimo che costruiscono ciò che ci succederà e non si può neanche contare su questo perché anche le azioni degli altri e il caso giungono a portare cambiamenti. Non può esistere una via predeterminata: troppe sono le variabili, quindi perché preoccuparsi? Vivere al meglio giorno per giorno e godere di tutto ciò che hai istante per istante, è l'unica risposta!-
Carlo ascolta con attenzione.
- Forse hai ragione Silvia... ma Io ritengo che il Destino alla fine sia immutabile... possiamo influenzarlo con i nostri Desideri... e più forti questi sono... più il Destino si conforma a loro... ma per il resto è semplicemente Destino... solo gli Dei possono ribellarsi... e non è detto che riescano...-
Sorride come se stesse parlando di qualcosa a Lui ben chiara. Poi la osserva in silenzio aspettando che lei scelga il suo Destino...

- Tu credi a un qualche Dio Silvia?..-
Aggiunge distrattamente sorseggiando il suo succo d'arancia il cui bicchiere sembra scaldarsi stranamente fra le sue mani... 
- Sì, io sono il mio unico dio! - I suoi discorsi sono decisi e lucidi, Carlo è certo che si è fatta a lungo queste domande e che le risposte che si è data sono profondamente legate a ciò che ha già vissuto. - Tu mi chiedi se voglio sapere: ho chiesto e Niente può farmi cambiare idea, tanto meno il pericolo. Quando esso arriverà lo affronterò, per ora non me ne preoccupo. -
Carlo sorride divertito.
- Sai Silvia... molti che Mi conoscono... adesso ti accuserebbero di eresia... e si aspetterebbero una condanna formale da parte Mia... vuoi sapere... e saprai... ti ho dato una scelta... l'hai fatta... non è Mia abitudine condizionare il Destino...-
Sorride ancora...
- O meglio... non è Mia abitudine condizionare il Destino altrui contro i propri Desideri... tu credi in te stessa... Mi compiaccio... è un pregio notevole... la Mia prima Figlia diceva di fare lo stesso... ma questa è un'altra Storia... vediamo quanto forte sei tu...-
Carlo la osserva con tristezza, sembra quasi rassegnato a fare qualcosa che non vuole ma neanche un Dio può ribellarsi al Destino...
Improvvisamente la luce salta, come se ci fosse stato un cortocircuito...
Ma l'ambiente è illuminato da una dolce e avvolgente luce azzurra: il corpo di Carlo è circondato da eteree fiamme azzurre che guizzano intorno a Lui quasi a difenderlo dall'oscurità circostante...
La guarda con un sorriso tranquillizzante e i Desideri di lei sembrano addolcirsi: non sa perché ma non si sente in pericolo, si guarda intorno incuriosita.
Il Tempo sembra essersi fermato: nessun rumore dalla strada, nessun cambiamento intorno a loro...
Anche il fuoco della griglia sembra incredibilmente immobile.
Carlo le sorride incoraggiante mentre con voce dolce: - O forse, preferiresti così?... un aspetto più desueto... ma sicuramente più impressionante... Horus, il Dio del Sole... Supremo Signore della Giustizia... colui che presiede, anzi, colui che è... Desiderio di Tempo, di Fortuna e di Morte...-
E sembra che Carlo si sdoppi, una figura lo sostituisce: imponente, muscoli guizzanti baciati dal Sole, una tunica corta bianca ed un mantello candido, entrambi bordati d'oro; una spessa cintura di pelle nera con borchie ed una fibbia a forma di Sole nascente d'oro, bracciali e schinieri dorati ingioiellati, una corta daga al fianco, un possente arco sulle spalle. Una coroncina d'oro con l'emblema del falco ad incorniciare una capigliatura color miele raccolta in una lunga e liscia coda, due occhi di fuoco rosso a guardarla con solennità.
L'unica cosa che assimila la figura di Carlo e quella del Guerriero è il medaglione d'oro a forma di Sole ed il sorriso.
Le fiamme azzurre sembrano circondarlo protettive senza infastidirlo minimamente.
Con calma stende la mano verso la donna …
Le unghie splendidamente curate e smaltate d'azzurro...
La mano circondata da guizzanti fiamme azzurre...
- Silvia... amica Mia... se sei il tuo solo Dio... se non temi la verità... lascia che un Dio ormai dimenticato... ti racconti una Storia... non temere... ti chiedo solo di fidarti... non ti farò del male... la scelta è solo tua... non devi fare niente che non Desideri...-
Il suo sguardo è disumanamente inquietante ma il suo sorriso e la sua voce sono umanamente rassicuranti.
Resta ad aspettare che ella decida se accettare o meno la sua mano mentre la guarda con uno sguardo triste e speranzoso..
Ella appare totalmente persa davanti alla sua presenza: scivola lentamente dal tavolo e si lascia cadere in ginocchio. La sua mano, lentamente si protende verso di lui e il suo sguardo è fisso nei suoi occhi, come imprigionato.    
Quegli occhi di brace che la scrutano, la guardano e vedono il suo cuore, scrigno dei suoi più profondi Desideri, chiave del suo ineluttabile Destino...
Appena la sua mano sfiora quella di lei egli percepisce che in Silvia c'è "qualcosa" e...
partendo dalle dita, lentamente risalendo sino alla spalla, fiamme rosse e luminose si accendono sul braccio della donna.
Horus comprende che è "vero" fuoco, fiamme elementali che chiunque brucerebbero tranne lui che, attraverso quel contatto, ha dato loro il potere di manifestarsi, e lei che è la loro protetta.
Egli osserva le fiamme rosse ballare sulla pelle della donna...
Le fiamme azzurre per un attimo sembrano volersi alzare, come a voler fagocitare l'altro fuoco.
Ma subito, come schiave di una volontà più forte, si attenuano rimanendo solo una lieve luminescenza...
Gli occhi di brace del Dio osservano le due diverse fiamme che danzano e ricorda un'altra occasione in cui il suo fuoco affrontò un fuoco simile.
Un sorriso triste e stanco...
Un sorriso involontario di beatitudine appare sul volto di lei come se una sensazione a lungo perduta fosse nuovamente percepita ma non a livello cosciente: in questo momento la sua volontà è pressoché nulla.
Egli le stringe con delicatezza la mano tirandola verso di sé, il corpo del Dio emette un’aura confortevole e protettiva.
Mentre le tenui fiamme azzurre la circondano confortevoli, una voce risuona nel suo cuore attraverso i suoi Desideri...
- Alzati Silvia... in te c'è molto di più di ciò che si può vedere... stava per sfuggire anche ai Miei occhi immortali... ma il fuoco richiama sempre il fuoco... in te brucia un Desiderio irrefrenabile... Io sono uno dei Signori dei Desideri... il fuoco che brucia in te sarà il tuo Destino... Io sono uno dei Signori del Destino... Io esisto da sempre... ed esisterò sempre... ho visto voi uomini crescere... e divenire ciò che siete... ho combattuto infinite battaglie... ucciso migliaia di esseri... il Tempo si piega ai Miei voleri... e il cuore umano è un Mio feudo... eppure in te c'è qualcosa che Mi affascina... per questo sono venuto Io stesso... in te c'è parte di Me... e anche dell'altro... per questo ti ho mostrato una scheggia di verità... se lo Desideri veramente... aprirò per te una finestra sulla realtà... chiedimi ciò che Desideri... Io risponderò... poi ti farò una domanda... un invito... e sarà la tua risposta a decidere il tuo Destino... Io non sono l'unico della Mia stirpe... altri potrebbero offrirti doni diversi... ma Io ti Desidero... voglio il tuo cuore di fuoco... e il tuo animo di luce... Desidero un Guerriero che bruci nel fuoco della battaglia... e un'Amica di cui Mi possa fidare in maniera assoluta... ti offrirò molte cose... ma soprattutto ti offro la possibilità che siano i soli tuoi Desideri a decidere il tuo Destino... un dono che ho già iniziato a farti... rivelandoti il grande inganno in cui voi vivete... un inganno chiamato velo... che ho appena spostato per te... aprimi il tuo cuore Silvia... fidati dei tuoi Desideri... mostrami il tuo animo... e Io ti darò il Sole...-
Il Guerriero luminoso l'osserva in attesa: niente sembra per Lui avere importanza se non lei, le sue parole e le sue decisioni: ancora una volta il Destino sta facendo il suo corso.
Quando ella parla la sua voce è vacua, come se ogni capacità di pensiero fosse perduta e la sua sola Anima rispondesse a quel quesito - I miei Desideri? Signore essi sono attimi della mia vita: appaiono, io li assecondo e scompaiono. Ciò che sono è oltre essi… -
Horus ascolta, niente sembra stupirlo: i risvegli non sono Mai uguali e Lui ne ha guidati fin troppi.
Ella continua
- …Io sono AZIONE, pura e senza vincoli: ciò che voglio lo prendo, ciò che mi ostacola o mi minaccia lo distruggo… -
- Fosse tutto così semplice...- Pensa il Dio guardandola. 
- …Io sono l'OGGI che non si cura di passato e futuro poiché queste sono solamente chimere… -
Sorride divertito. - L'oggi è il Futuro di ieri ed il Passato di domani... ma come posso pretendere che un uomo Mi capisca?... Come può un essere transitorio... capire un concetto la cui scala è semplicemente eterna?... Per Me il Tempo è un balocco... ma per loro... è solo un mistero incomprensibile...- 
- …Io sono DISPERAZIONE: in me è la gioia assoluta e al di fuori di me tutto è imperfetto, quando sei in me pensi solo che questo momento prima o poi finirà… -
- Concetti troppo umani... cos'è Disperazione?... Per Desiderio di Destino... è solo un concetto... è solo una rinuncia... una rinuncia ai propri Desideri... ma non puoi rinunciare a qualcosa che non possiedi... potessi vedere i tuoi Desideri... come li vedo Io...- Pensa rimanendo in silenzio... 
- …Io sono la più crudele delle MORTI: o lenta e senza speranza o rapida e piena di dolore. -
Horus sorride: Desiderio di Morte è compiaciuto. Lenta o rapida, dolorosa o disperata: è solo e sempre Morte e Morte è uno dei tre volti di Suo Padre.
- …Io sono tutto questo senza la infantile mediazione della ragione che tutto cerca inutilmente di spiegare. -
L'affinità che Horus percepiva con questa donna adesso sembra quasi scomparsa, con l'azione del Suo potere su di lei egli le ha tolto qualcosa, rischiando di farla precipitare in un baratro. Il corpo si accascia tra le sue braccia, il capo ricade all'indietro ed egli vede che gli occhi si velano ulteriormente...
Senza nessuno sforzo il Dio la prende in braccio: niente può stupirlo, non i mutevoli venti del Destino, questi soffiano in base al suo Desiderio.
Cerca un divano e con infinita delicatezza ve la adagia.
Egli capisce che la situazione sta diventando pericolosa per l'essere umano che tiene tra le braccia: qualcosa di sopito ed inaspettato vive in lei e il Risveglio potente a cui la sta sottoponendo può portare a conseguenze impreviste.
Sorride pericolosamente: un sorriso maligno che i Demoni dell'Abisso invidiano, un sorriso che gli Angeli di Paradesia temono.
La situazione si fa interessante e Desiderio di Morte vorrebbe continuare, vedere se questa donna è alla sua altezza, se può affrontare il baratro per ascendere al suo fianco, oppure se si perderà nel tentativo.
Ma la voce di Desiderio di Fortuna prende il sopravvento, la preoccupazione del Celeste Signore dei Cieli la soccorre e così un rilassante e confortevole flusso di Desideri la avvolge protettivo riempiendo il suo cuore e soffocando tutto il resto.
Il Tempo viene forzato e riportato indietro...
Silvia riapre gli occhi con un vago senso di sfasamento: è stesa sul divano con un cuscino sotto la testa e Carlo è lì, sorridente, seduto su una sedia che la veglia.
- Come stai Silvia?... Deve essere stato un giramento di testa... stavamo parlando e sei crollata... si chiacchierava... ma forse era un argomento... troppo inopportuno al momento... chi sa?... Ci vorrebbe qualcuno a cui chiederlo... forse un Dio potrebbe rispondermi... ma gli Dei non esistono... a quanto Mi dicono... posso aiutarti?..-
Il ricordo, le sensazioni sono ancora vive in lei: dov'è il Guerriero luminoso?
Ma era veramente lì?
Era un Sogno, un'auto-convinzione, un Desiderio inconscio?
Guarda Carlo, egli le prende la mano con fare preoccupato e in Lui Silvia vede qualcosa dell'apparizione precedente...
Ella sbatte ripetutamente gli occhi con aria confusa poi fa scorrere la mano che è nella sua lungo il braccio di lui.
Carlo la osserva preoccupato poi al contatto si irrigidisce per un istante: è evidente che non è abituato a cose simili, sembra quasi che, anche se gentilmente, stia per ritrarre il braccio.
Poi un mezzo sorriso e rimane lì ad osservare lo svolgersi del Destino.
Silvia lo abbraccia lentamente e prima che i suoi occhi non siano più visibili, Carlo vede nella loro profondità una luce...
Parole sussurrate con lentezza: - Mi piace il calore che emana la tua pelle -...malizia.
Sembra quasi che l'uomo sia preso da un leggero rossore, per un attimo fugace il suo perfetto autocontrollo sembra vacillare: la  osserva incuriosito da dietro gli occhiali scuri, forse anche imbarazzato...
Tutto dura solo una manciata di secondi, poi torna il controllo ma intanto la stringe a sé con delicatezza, per un istante le sfiora i capelli e sorride...
- Il calore della Mia pelle?... È così particolare per Te?... siete...-
Si corregge subito.
- Sei così spontanea Silvia... Mi stupisci... e Mi stupisce e Mi attira quella Luce che Ti brilla negli occhi... e dire che penso di aver visto ogni forma di Luce esistente...-
Sorride pensando che è proprio vero.
Improvvisamente ma non bruscamente lei si scosta da lui e balza in piedi: - Oh mamma, la nostra cena!!! –
Carlo la osserva divertito.- Ecco cosa succede a parlare di calore e luce...- Ridacchia allegro...
- Ci si distrae ed il Tempo ci brucia la cena... a volte penso che sarebbe comodo poterlo piegare ai nostri Desideri...-
La donna si precipita verso i fornelli e poi sospira:- Salva, ma praticamente pronta -
- Bè... siamo stati Fortunati... a volte capita... Ci deve essere qualche Dio... -
Silvia si gira a guardarlo sorridendo e comincia ad apparecchiare la tavola. - Mi incuriosisci molto Carlo, sai che non ero mai svenuta in vita mia? Colpa tua? Voglio sapere tutto di te! -
Carlo ghigna.
- C'è sempre una prima volta... colpa Mia?... E che centro Io?... Va bene che sono bellissimo... ma da qui a far svenire una fanciulla... sarà stato il Mio profumo... forse ne ho messo troppo... l'essenza di Luxor è assai forte... sapere tutto?... Bè avremmo bisogno di un po’ di Tempo... un bel po’... ti farò un riassunto... saltando le cose più vecchie...-  
Con aria noncurante ed appoggiando la piastra sul tavolo ella riprende
- Ad esempio mi dica Signor Fidel, le piace il suo lavoro di giudice? -
Carlo sorride divertito: - Toccato...-
E porta le mani al petto come uno che ha ricevuto un affondo di scherma.
- Bene Silvia... visto che sono il Signor Fidel... come fai a sapere che sono un Giudice?... Il Procuratore Marini Te lo ha detto a Padova?... Ci conosciamo da tanto noi due... ma non pensavo Mi facesse così tanta pubblicità... comunque per rispondere alla tua domanda... si non Mi dispiace... sono abbastanza predisposto... diciamo che è un lavoro che faccio da sempre... ho sempre trovato facile giudicare l'Animo umano... pesare il cuore delle persone... decidere il loro Destino... potere e responsabilità... onori e oneri... un Giudice è ciò di più vicino ad un Dio fra gli uomini... a volte penso che non sia Giusto... che un uomo giudichi un altro uomo... è un atto di Superbia incredibile... forse un Dio potrebbe... ma chi sa?... Questa è l'era dell'uomo... non sai in quanti Mi ripetono sta frase negli ultimi Tempi... e a Te piace la vita che fai Silvia?... Sei totalmente appagata?... Oppure Desideri qualcosa di più?... O di diverso?... O addirittura un Destino diverso?... Ovviamente se non vuoi non rispondere... questo non è un interrogatorio...-
- Io non desidero niente che non si possa avere subito, ritengo che i progetti a lunga scadenza siano più o meno inutili: arriva sempre qualcuno o qualcosa a rovinare tutto, quindi perché darsi pena?? Adoro ogni respiro nell'istante stesso in cui lo faccio, quindi la mia vita si può definire piena e "vera", senza aspettative anche perché queste ci fanno perdere quello che di bello abbiamo. Certo, sono curiosa, come tutte le donne mi dicono, ma cerco sempre di appagare questa mia curiosità rapidamente; non sempre mi riesce, ma ci provo. Attualmente voglio solo sapere una cosa e penso di essere nella direzione giusta - Il suo sguardo è ammiccante.
Carlo l'ascolta con attenzione.
- Giusta direzione?... C'entro Io Silvia?... Dimmi sono curioso...-

- Può darsi - Risponde lei con aria misteriosa
Egli Sorride divertito, si alza e si porta vicino al tavolo apparecchiato.
- Visto che Mi hai scoperto... adesso Mi toccherà assaggiare questi invitanti gamberoni... e poi emettere un Giudizio... sarò inflessibile ed imparziale... assolutamente incorruttibile... e poi ci sarà la Sentenza... inappellabile... allora Signorina... che dice?... Posso esaminare il corpo del reato?..-
- Incorruttibile??? Semplicemente non ti è stato offerto ancora ciò che vuoi realmente. - sorride lei facendogli una porzione abbondante di gamberoni e verdura: l'odore è fantastico!
- Ecco qui, esamini pure - lo guarda dritto negli occhi con un'intensità inconsueta come se lo invitasse a studiare e giudicare ben altro che la sua cucina, forse lei...
Carlo la guarda per un istante, la osserva in maniera assai profonda, poi rapidamente sposta lo sguardo sui gamberoni: una fuga? Chi potrebbe comprendere i Desideri di un Dio?

Le dice con dolcezza - È difficile offrire ciò che vuole... a chi ha troppi Desideri... o forse nessuno...-
Sorride ma un accenno di tristezza tinge la sua voce.
Ella si siede davanti a lui - Buon appetito. Penso che quello che scoprirai non ti deluderà: tutti mi dicono che la mia cucina è degna degli Dei. - La frase è, dal tono, molto più di uno scherzo.
Per un attimo la osserva stranamente serio.
- Cosa ricorda questa donna?... Come può aver resistito anche se parzialmente?... Io sono un Dio... chi è Lei?..- Questo pensa Horus e poi a voce alta
- Degna di un Dio?... allora è qualcosa di eccessivo per Me... Io sono solo un Giudice, Silvia...-
Sorride Carlo osservandola con attenzione.
Lei risponde al sorriso con una espressione da monella, ma non aggiunge altro.
Horus si sente vecchio, terribilmente vecchio: l'uomo è cresciuto, grazie a Lui, grazie a tutti i suoi 48 Fratelli. Alcuni uomini sono maturati più di altri e quel sorriso di Silvia ne è la prova inconfutabile: dopo più di 100.000 anni...
Il Falco Solare sorride soddisfatto, vede la meta molto vicina.
Effettivamente il piatto è ottimo e raramente ha mangiato di meglio, anche nei ristoranti più esclusivi: è raffinato e casalingo al contempo e tutti i sapori si fondono creando un'armonia perfetta.
- Devo dire che cucini splendidamente Silvia... non c'è che dire... è da molto, molto Tempo che non mangio così bene... ed in così serena compagnia...-
- Dimmi, sei sposato? E se sì, lei cucina meglio di me?? Occhio a quello che dici, potrei poi essere costretta a punirti! – dice lei sfacciatamente.
Horus ha la netta impressione che ella lo stia mettendo alla prova su piani diversi, mascherando il tutto dietro un colloquio dalla parvenza banale. Sembra quasi che ricordi ma non tema...

- Sposato?... Bè si... un Tempo... Carlo... cioè Io... ero sposato... ma ora non più... Mia moglie è morta... francamente come cuoca non era un gran ché... ma non Mi lamentavo... io l'amavo... ma ormai è passato tanto Tempo... e neanche un Dio... potrebbe cambiare le cose...-
Un velo di tristezza appare veloce nella sua voce ma poi immediatamente Carlo sembra riprendersi.
- Ma non Mi sembra un argomento adatto per una serata in allegria... stasera Mi sto divertendo molto... e tutto grazie alla tua splendida compagnia ed ospitalità... scusami è stata un imperdonabile debolezza Silvia... comunque ritengo che la tua cucina sia impareggiabile... e tu con lei... non è da tutti riuscire a tenermi testa...-
Horus è quasi divertito: un mortale che Giudica Lui che è la Giustizia…
- Quale arroganza... quale coraggio...- Pensa affascinato...
- Questo mortale Mi piace... Mai ne ho incontrato uno simile... ma è adatto ad uno dei Miei tre volti?... vedremo...-
Sorride interessato. - E poi cosa hai capito Silvia?... sai con chi stai giocando?... Sai cosa stai rischiando?... Tu hai una sola vita... una sola anima...-
Pensa mentre osserva la donna compiaciuto e preoccupato.
Intanto finiti i gamberoni e le verdure si alza, si stiracchia con lenta eleganza, sembra quasi un grosso falco che stende le ali prima di spiccare il volo.
Poi con noncuranza si avvicina a Silvia e con delicatezza le appoggia le mani sulle spalle attento ad ogni suo movimento, anche inconsulto di repulsione.
- Bè Silvia... dimmi... chi pensi che Io sia?..-
La domanda le viene quasi bisbigliata all'orecchio con una dolcezza irreale, impossibile per un essere umano.
Intanto il calore confortante del corpo di Carlo l'avvolge con delicatezza mentre un profumo sfumato di mille essenze orientali assai dolci sembra emanarsi dal corpo di Lui.
Ella si alza dalla sedia, per nulla turbata, e fissandolo dritto negli occhi: - Sei la risposta alla mia domanda, colui che può spiegarmi la mia esistenza -
Lo prende per mano e lo accompagna verso il divano invitandolo poi a sedersi.

Carlo sorride quasi grato di ciò che sta succedendo, la segue senza nessuna resistenza e per un istante le stringe la mano con affetto.
Ella gli si accomoda accanto e con tono serio prende a spiegare: - Queste sono le risposte che voglio: come è possibile che un essere umano possa avvertire un'energia di cui i suoi simili non sospettano l'esistenza? Com'è possibile che le sue emozioni la scatenino al di là di ogni controllo? E inoltre come può sparire da un momento all'altro, senza motivo apparente, dopo aver influito profondamente nella vita della persona che l'ha ospitata? Perché coloro che tentano di spiegare questi fenomeni non hanno risposte che mi appaiano verosimili? Per questo ero a Padova, per sentire un'altra di queste risposte e prepararmi all'ennesima delusione. Ma quel viaggio è stato comunque utile, in qualche modo la morte di Valois mi ha dato la possibilità di incontrare Te. -
Carlo sorride triste.
- Sai Silvia... un giorno tu saprai molto... saprai cosa divideva Me dal Capitano Valois... conoscerai il nostro tempestoso rapporto... "Giusto" così... perché lui non si inchinava a nessuno... e il suo Destino è stato deciso proprio da questo suo inumano orgoglio... eppure a differenza di molti... lui più di tutti si è guadagnato il Mio rispetto... lui ha sfidato il Destino... ha perso?... forse... ma così facendo ha vinto la più incredibile delle battaglie... ha mostrato la forza delle convinzioni di un uomo... lui ascenderà al paradiso dei Guerrieri... perché è morto perseguendo il suo ideale fino alla fine... e non è cosa da poco... Io...se dipendesse da Me...-
Sorride come se stesse parlando con qualcun altro.
- Io lo Giudicherei... lo "Giudico"... il più degno dei degni... anche gli Dei devono riconoscere... il valore di alcuni uomini... lui è Destinato all'Elisio...-
In queste parole si nota un autorità senza Tempo, come se non fosse un'argomentazione ma un fatto, quasi che una Sentenza sia stata emessa.
Carlo sorride triste, in maniera strana: sembra che veda scene e situazioni passate.
- Tu hai le risposte di cui ho bisogno, e come ti ho detto io ottengo sempre quello che voglio, in un modo o nell'altro.- Prosegue Silvia - Sta a Te decidere come agire adesso, Horus... –
Egli sorride...
- Horus...- Ripete quasi soddisfatto.
- E così i Miei Poteri non hanno funzionato come volevo... era prevedibile... in fondo tu non sei un'ignara qualsiasi... in te già esisteva il Pathos... una scheggia di fuoco che bruciava... un uomo non se ne sarebbe accorto... ma Io... Io sono un Dio... Desiderio di Destino...colui che vede tutto... e per questo il più cieco di tutti...- Sorride divertito, per un istante piega il capo come a concedere un punto ad un vecchio Amico con cui giocava una lunga partita.
- A Me Silvia non poteva sfuggire... da Padova ho sentito... da Padova ti ho cercata... era il Mio Desiderio... era il tuo Destino...-
La guarda quasi sentendosi colpevole: ancora una volta la vita di un mortale sarà cambiata da Lui.
- Si Silvia... Io Mi chiamo Horus... un nome assai antico... e Io ho già deciso... Io dono solo Verità... niente di più... niente di meno... e non chiedo un prezzo... Io voglio che l'uomo Mi dia solo ciò che Desidera... ma tu immagini chi Io veramente sia?..-
Lo sguardo di lei è deciso e privo di ogni timore, carico dell'aspettativa di coloro che a lungo hanno cercato ma che sanno che la meta è vicina e sono disposti a qualunque sacrificio, pur di raggiungerla.
Carlo la guarda e le stringe la mano con delicatezza, ancora una volta viene circondato da luminose fiamme azzurre... Non lascia la mano di Silvia guardandola con affetto sincero.
- Non temere... i Miei Amici non hanno niente da temere... e tu lo sei sicuramente Silvia... Destino ha riservato a Me... il compito di risvegliarti definitivamente...-
Sorride con gentilezza.
- Non serve che tu Mi veda come realmente sono... se preferisci, non c'è nessun problema... la scelta dipende dai tuoi Desideri... se vuoi vedere Horus, piuttosto che Carlo... basta che chiedi... Io ti devo solo raccontare una Storia... la Storia delle Storie... persa nel Tempo e nello spazio... affinché... ciò che ti è stato già dato, tanto Tempo fa... possa realizzarsi... o comunque possa smettere di perseguitarti... sappi però un'ultima cosa... quando tutto questo sarà finito... Io avanzerò le Mie richieste... starà solo a te decidere se divenire sangue del Mio sangue oppure... in qualsiasi caso Io rispetterò le tue scelte... è il minimo che possa fare... per chi Mi ha ospitato in maniera tanto gentile...-
Carlo sorride come a concedere alla sua umanità un ultimo spiraglio di luce: Amicizia, Affetto, Amore, sono retaggi umani e Lui ormai, purtroppo, è un Dio.
Eppure un cuore umano piange per Lui...
- Amico mio, Maestro mio... l'aspetto che prendi non ha alcuna importanza, a me interessa la tua conoscenza e non il tuo potere. Il tuo aspetto "divino" però mi ha precedentemente fatto perdere i sensi, preferisco riuscire ad ascoltare ciò che mi dirai: se non sento come posso tentare di comprendere? - l'ultima frase di lei è stata pronunciata con un sorriso divertito.
Carlo sghignazza.
- Bè... non è colpa Mia... o meglio non solo Mia... tu in passato hai già incontrato il Pathos... anche se non lo sai... in te brucia una sua piccola scheggia... ed è questa che ha reagito alla Mia presenza... o meglio alla presenza di Horus... Comunque è effettivamente meglio che non Mi svieni di nuovo... Troverei un po’ faticoso portare indietro il Tempo due volte in un giorno... -
Silvia sorride e aggiunge - Per quanto riguarda le tue richieste... - si concede solo un attimo di riflessione - ...non le temo, le ascolterò e solo allora potrò decidere... vedremo - alza le spalle.
- Il tuo studente è ansioso di cominciare. -

- Benissimo... Mi sembra una accordo "Giusto"... iniziamo pure...-
Riflette un attimo e poi incomincia: - Partiamo da Me... almeno capirai chi sono... in maniera precisa... Io sono Desiderio di Destino... una Nota del Pathos... ossia sono l'incarnazione di queste due tensioni spirituali... Desiderio e Destino... gli uomini Mi hanno conosciuto con molti nomi... quello che ho sempre preferito è Horus... Io sono o ero... a secondo dei punti di vista... un Dio... il Dio del Sole, Supremo Signore della Giustizia... sono immortale... ossia la Mia essenza Divina si aggira per il cosmo da prima che la Terra nascesse... ho combattuto Angeli e Demoni nelle battaglie all'alba del Tempo... quando la Terra era ancora giovane... e l'uomo non esisteva ancora... ho avuto molti corpi mortali in cui Mi sono incarnato... e molti ne avrò ancora... come Me in origine esistevano altre 48 Note... ora siamo in molti di meno... diciamo 48 Fratelli della Mia stessa razza... ognuno incarnazione di una tensione spirituale purissima... o di due tensioni spirituali combinate, come lo sono Io... Noi siamo stati gli Dei della vostra razza... oltre a Noi ci sono stati e ci sono... Angeli... da Noi detti Messaggeri... e Demoni... da Noi detti Guardiani... servitori degli Assoluti... Nostri grandi nemici... Angeli e Demoni sono diverse razze della Nostra genia... al di sopra di Noi 49 Note... c'erano, ci sono e sempre ci saranno... 7 Eterni... i Signori stessi degli Dei... come Noi hanno avuto molti nomi per voi... ma Noi li conosciamo semplicemente col nome della tensione che sono... Desiderio, Destino, Distruzione, Psiche, Discordia, Enigma, Sogno... Mia Madre è Desiderio Potente... Mio Padre è Destino Sovrano... Iside e Osiride del mito egizio... entità il cui Potere è al di là dell'umana comprensione... questi 7 Eterni avevano il compito di creare Storie... Storie che poi sarebbero state sfruttate nel Nostro Mondo d'origine... un Mondo popolato da Dei, Angeli, Demoni e Signori degli Dei... è triste dirlo... ma in realtà... questo Mondo... questo Piano... non erano altro che un palcoscenico per produrre ciò che serviva al Nostro Mondo... cioè Storie cariche e pregne di emozioni... Noi 49 eravamo il mezzo con cui queste Storie venivano create... Storie che dovevano avere come protagonista anche se non unico... l'uomo... per fare questo Noi 49 abbiamo risvegliato nei secoli molti uomini... ossia gli abbiamo fatto vedere cosa era in verità la Realtà in cui si muovevano... questi uomini toccati dal Nostro Potere sono divenuti Alterazioni... l'insieme dei 7 Eterni, delle 49 Note, e delle Alterazioni umane... è quell'associazione detta Pathos... il Pathos si divide in 7 Armonie... ognuna composta da un Eterno, i suoi 7 Figli, tutte le Loro Alterazioni... per semplificare ti faccio un esempio... la Mia Armonia... la Mia Famiglia diciamo è Desiderio... l'Eterno Desiderio è Mia Madre e Mia incontrastata Signora... poi vi sono 7 Note... Desiderio di Desiderio, Gilgamesh, Desiderio di Destino, Horus, Desiderio di Discordia, Aracne, Desiderio di Distruzione, Annibale, Desiderio di Enigma, Faust, Desiderio di Psiche, Odhinn, Desiderio di Sogno, Morgana... riconoscerai sicuramente molti dei loro nomi... si sono proprio quelli del Mito o della Storia... o meglio l'essere immortale che si incarna nel corpo odierno... è quello che è stato quel dato Dio, Eroe, Generale, Mago o altro... ogni Nota è a capo di un Accordo... ossia il gruppo di uomini e donne che Lo amano, o credono in Lui, o seguono le Idee che rappresenta, o incarnano le tensioni che Lui è, insomma i suoi fedeli... tutti questi uomini sono Alterazioni di quella Nota... suoi Figli... a cui lui concede... Potere, Conoscenze, Protezione... in cambio di Rispetto e Obbedienza... fra queste esistono 7 gradi gerarchici... ma questo te lo spiegherò più tardi... un Tempo il Pathos era assai più potente... un anno fa però è accaduta una cosa particolare... quella che voi chiamate Armageddon...-
La osserva un po’ divertito: ogni uomo reagisce diversamente a questo racconto il cui pezzo forte arriva proprio ora.

Ma ella non sembra né spaventata né incredula: è affascinata e ascolta con attenzione ogni parola ripetendone alcune con le labbra, senza dar loro alcun suono. - Desiderio...Destino... Distruzione... Psiche... Discordia... Enigma... Sogno... Eterni. Note... Alterazioni... umani. Armonie... Accordi. Angeli... Messaggeri, Demoni...Guardiani... Assoluti. Armageddon. -
- Per essere precisi Silvia... il mondo doveva finire i primi di Novembre dell'anno scorso... gli ordini ricevuti dai Nostri Signori erano chiari... questa realtà non aveva più utilità... era divenuta pericolosa... anomala... doveva smettere di esistere... e voi con lei... mentre Noi saremmo stati trasferiti in altri Mondi per iniziare da capo... ma effettivamente qualcosa di Anomalo era successo... e molti di Noi si erano affezionati a voi e al vostro Mondo... come i genitori per un bambino... così più o meno tutti abbiamo deciso di non obbedire... come sempre non c'è stata unione di intenti... e ci siamo divisi in tre gruppi... ognuno convinto che il suo metodo fosse l'unico per salvare questa Realtà... ci siamo scontrati... il sangue degli Dei ha tinto la terra... ed è stata la guerra per Noi e i Nostri Figli... mentre combattevamo tutti per lo stesso fine... ma percorrendo strade diverse... poi è stato il Nulla... i tre gruppi in cui eravamo divisi... hanno tutti avuto successo... oppure hanno tutti fallito... non saprei il risultato è che questo Mondo è sopravvissuto... i 7 Eterni sono partiti per un qualche Piano lontano... con Loro molti Fratelli... altri sono caduti nella lotta... altri ancora come Me sono riusciti a rimanere... anche se per circa 6 mesi siamo stati troppo deboli per intervenire... intanto il Pathos in mano ai soli uomini... è andato a catafascio... al Nostro ritorno regnava disordine e caos... e anche se ora lentamente sta tornando un po’ di calma... il Pathos è in ricostruzione... colto tra due forze contrarie... coloro che ritengono che questa è l'Era dell'Uomo... e che quindi per Noi non c'è più posto... divertente... lo avessero detto un anno fa... quando ci siamo scannati per loro... e quelli che ritengono che invece gli Dei servono ancora... diciamo un periodo di transizione... che rischia di portarci ad una nuova guerra interna... Mi dispiace Silvia di aver dovuto Distruggere la tua Realtà così... e so che tutto ciò che ti ho detto è difficilmente credibile... ma per te dovrebbe essere più facile... non so come o perché... ma in passato il Pathos ti ha già toccato... e ha lasciato in te un seme ben forte... adesso chiedimi pure tutto ciò che vuoi...-
La osserva in attesa con un sorriso: ha appena distrutto un altro Mondo e l'amaro che ha in bocca è quello di sempre.
- Oh sì, è difficile credere ma penso di essere avvantaggiata dal fatto di non avere dubbi sul fatto che Sei un Dio - sorride lei mestamente.
Carlo la osserva.
- Bè adesso non Mi farai mica la parte del mortale titubante... guarda Silvia che Io sono ancora quello di prima...- Le sfiora la mano per un istante con un sorriso assai dolce.

Un'espressione divertita danza sul volto di lei ma poi torna seria: - Ho moltissime domande per cui una vita non basterebbe ma mi concentrerò su quelle più pressanti: in fin dei conti sono solamente umana e se Tu mi dicessi troppo poi scorderei moltissime cose. Meglio andare per gradi e prendersi il giusto tempo per "digerire" tutto. In che cosa questa realtà era divenuta anomala, solo nel fatto che l'amavate? -
- No... per più di un motivo... le Storie hanno iniziato a prodursi da sole... senza il Nostro controllo... l'uomo ne è diventato sempre più protagonista assoluto... a volte anche regista... tutto si è iniziato a sviluppare troppo autonomamente... dal volere stesso degli Eterni... e poi c'è stato il lungo sonno... Noi ci siamo addormentati dopo la caduta di Bisanzio... e ci siamo risvegliati solo pochi anni fa... in quel periodo... il Mondo si è mosso senza il Nostro controllo... tutto ciò ha reso questa Realtà... pericolosa per i Signori delle Storie... è una Realtà ribelle... per Loro malata... che rischia di contagiare... le altre Realtà in cui si producono Storie... questa non è l'unica sai... quindi doveva essere eliminata...-
- Questi Assoluti che vi sono avversari, cosa sono o cosa rappresentano?-
- Il Loro nomi sono Presenza e Assenza... banalizzando sono quelle che per voi erano le forze degli Inferi, Lucifero e i Demoni e le forze del Paradiso, Dio e gli Angeli... vengono dal Nostro stesso mondo... i Signori degli Assoluti... lontani anche da Noi... sono Entità potenti quanto se non più degli Eterni... come Noi, Pathos costruiamo Storie... la Presenza ha il compito di preservare le Storie all'infinito... l'Assenza, ha quello di tentare di porre termine a tutte le Storie all'infinito... fanno parte del grande meccanismo... che alimenta il Nostro Mondo... si narra che in realtà, siano i Signori degli Assoluti... i veri e incontrastati Signori del Nostro Mondo... e non Mi riferisco né al Dio degli eserciti... né a Lucifero... Loro sono inviati di grado superiore come i Nostri Eterni... niente di meno... niente di più... forse più potenti in confronto ai singoli Eterni... perché unici...-
- Cosa è realmente successo dopo l'Armageddon?-
- La maggioranza del Pathos, Note ed Eterni, della Presenza, Angeli e dell'Assenza, Demoni sono stati trascinati dal Potere del Seme, qualcosa per ora al di là della tua comprensione, via in un altra Realtà... -
- Gli Eterni sono andati via e alcuni di Voi sono ancora qui, ma quale è il Vostro scopo adesso, visto che non è più necessario creare storie per l'"altro" mondo? -
- Questo dipende dai singoli... ognuno di Noi è anche restato per suoi motivi... in linea di massima vogliamo continuare a vigilare sull'uomo...  secondo Noi rimasti... se tutti fossimo partiti... il Mondo e voi avreste smesso di esistere... Noi siamo Emozioni... e continueremo a influenzare l'uomo che ci ha dentro... perché in verità Noi lo abbiamo creato... così come è oggi... e comunque le Storie devono continuare... se finissero... finirebbe anche questo Mondo... la sua funzione fondamentale non è divisibile dalla sua esistenza...-
Ella continua senza sosta: sembra assetata di risposte e Horus, pazientemente, cerca di soddisfare la sua curiosità.
- Gli Eterni ne staranno creando di nuove altrove anche se senza i Loro figli... Pensi che abbiano sostituito coloro che hanno perduto qui?-
-No... nessun altro Desiderio di Destino... adesso consiglia Desiderio... Mio era il compito... Mio sarà per l'Eternità... perché Noi siamo parte integrante di Loro... Desiderio, mia Madre, non sta creando altri Mondi... è solo lontana da qui... quel gruppo non esiste più è frammentato... vagabondi nello Spazio e nel Tempo Loro... esiliati e intrappolati qui, Noi... orfani Loro, orfani Noi, e questo per voi... attenta... non rimpiango niente... la scelta è stata solo Nostra... l'uomo non c'entra...eppure la solitudine di un Dio... non ha paragoni...-
- L'energia di cui Ti chiedevo, è il Potere che le Note danno alle loro Alterazioni? Se è così io, cosa sono? Anzi, cosa sono stata?
Fin dalla nascita l'ho avuto in me ed è stato come essere maledetta e benedetta insieme, poi è scomparsa improvvisamente quando avevo 12 anni. –
Horus aggrotta la fronte dubbioso.
- Queste domande sono Giuste... ma neanche Io Silvia ho tutte le risposte... il Potere che hai non è proprio quello... il Potere che Ti potrei dare Io... lo dovresti usare consciamente... non in stato di trance... è come se Ti insegnassi una Magia... in Te piuttosto c'è una scheggia di Pathos... ma questo potrebbe voler dire molte cose... un Tempo avrei potuto violare le Nebbie del tempo per te... ma adesso Mi è di troppa fatica... qui poi... se vuoi potrei tentare di vedere se appartiene a qualcuno dei Miei Fratelli... ma non c'è sicurezza... potrebbe essere pericoloso per Te... e Io non sono più quello di un Tempo... sono troppo debole qui... potrei portarti da qualcuno che potrebbe riuscire se Io fallissi... per risponderti potremmo indagare sul tuo passato... chi erano i tuoi... le origini della tua famiglia... la situazione dopo cui i tuoi poteri si sono spenti... come e quando si manifestavano... non c'è una risposta sicura... anche se se riaccendessi i tuoi problemi potrei farmi un’idea...-
Il Dio la guarda intensamente, in lui già alberga un sospetto:
- Fiamme rosse...- Pensa innervosito.
Silvia lo guarda con espressione decisa:
- Adesso sta a Te chiedere e a me decidere. Decidere su qualcosa di cui non sono pienamente cosciente, ma comprendo che non puoi attendere dopo ciò che mi hai rivelato, mi lascerò guidare dalle mie emozioni e, visto il caso, sembra la via migliore. - Sorride un po’ frastornata.
A breve Horus scoprirà se ha creato un nuovo Nemico oppure...
Con delicatezza le prende la mano e la sfiora con le labbra.
- È stato un piacere conoscerti ragazza Mia...-
Nella sua voce c'è qualcosa di melanconico, l'ultimo saluto a Silvia, la sua amica...
Qualsiasi sia la sua scelta a breve quella donna non esisterà più e Lui lo sa bene: questo è comunque un addio...
- Caro Horus, cercherò sotto la Tua guida le risposte che mancano, in fin dei conti mi sembrano solamente ad un passo adesso. Mai sono stata così sicura di essere vicina alla meta.
Tu sei preoccupato Dio del Sole, temi qualcosa per me ma non devi: non so perché ma adesso comprendo tutto meglio, anche me stessa.

Tu temi che qualcosa possa cambiare... niente può farlo se noi non vogliamo: saremo sempre amici a meno che uno dei due non decida di far finire questa amicizia con le sue Azioni.
Dio... uomo... c'è poi così tanta differenza? Entrambi abbiamo bisogno di non sentirci soli e il rispetto che si deve ad un Dio non è forse lo stesso che tributeresti ad un amico, ad un maestro? Le forme sono diverse ma non sono queste importanti, ciò che conta sono i sentimenti che albergano nella mente e nel cuore. Da quel che ho capito dai tuoi discorsi probabilmente sei abituato al rispetto sbagliato: inchini, ossequiosità…
Questo è un falso rispetto perché dietro di esso si può nascondere qualsiasi cosa, il rispetto che ti porta un amico è quello vero.
Quindi chiedi amico mio, gli amici non devono temere niente gli uno degli altri e non devono giudicare niente, solo condividere e cercare di comprendere. Chiedi, prometto che non mi arrabbierò! -
Le sue parole sono decise e l'ultima frase è una battuta accompagnata da un sorriso impertinente.

Horus sorride divertito.
- Non ti arrabbierai?... Non temo la tua rabbia... amica Mia... ma quella di Desiderio di Morte... Lui non ama sentirsi dire di No... è un Dio antico e orgoglioso... assai poco disposto al perdono... e se Lui... Io non condividessimo la tua risposta... bè segneremmo il tuo Destino... e nessuno può farlo meglio di Noi... meglio di Me...- Questi sono i pensieri sconsolati del Dio del Sole.
Con tranquillità si alza osservando la luna fuori dalla finestra e dando le spalle alla donna, con voce stanca e triste inizia a parlare.
- Vedi Silvia... che bella luna... Mia Madre l'amava molto... Lei Iside Luminosa... per un periodo ne fece il suo simbolo... Lei Isthar Terribile molto Tempo fa ne fece un suo dominio... Lei Desiderio Potente ora se n'è andata... e con Lei... tutti i suoi Fratelli... e con Loro... molti dei Miei... troppi... se siamo molti restiamo in 16... meno di un terzo... e di questi circa la metà... vivono nascosti... non vogliono più avere a che fare con l'uomo... e l'uomo per cui tanto abbiamo lottato... ci abbandona... scusa... pensavo a voce alta... sono cose che non ti interessano... il Destino deve fare il suo corso... i Miei Desideri lo impongono...-
Per un istante resta in silenzio ascoltando voci perse nello Spazio, guardando scena perse nel Tempo. Poi riprende, più solenne ma altrettanto triste: - Io sono Horus, Il Falco Solare, Dio del Sole, Supremo Signore della Giustizia, Giudice della Sacra Corte, Consigliere di Desiderio, Arciere Divino, Uccisore di Seth, Distruttore di Tanis, Campione della Luce, Celeste Signore dei Celi.
Io sono Desiderio di Destino ed in Me vivono tre volti, Desiderio di Tempo, La Giustizia, Desiderio di Morte, La Vendetta, Desiderio di Fortuna, La Magnanimità.
Io sono tutto questo Silvia, è importante che Tu sappia bene con chi hai a che fare, perché la scelta che sto per porti condizionerà comunque la tua vita, ed è una scelta che comunque dovrai fare, perché ormai sei in Pathos, e dovrai giurare fedeltà ad un Eterno, entrando nella Sua Armonia, a ad una Sua Nota, entrando nel Suo Accordo. Entrare in Pathos non è difficile... uscirne è ancora più facile... solo con la Morte... è la Legge... Quindi scegli bene chi seguirai... Lui sarà responsabile per Te... a Lui legherai il Tuo Destino... gli Eterni ormai sono lontani... Noi Note siamo tutto ciò che di Loro resta... a uno di Noi dovrai giurare fedeltà... dovrai sceglierlo come Padre o Madre... Ai Miei Figli chiedo Fedeltà, Amicizia, Rispetto, Amore... Ai Miei Figli offro Amore, Protezione, Conoscenza, Potere... Ai Miei voleri si piegano i Desideri, le Emozioni, Destino, il Tempo, la Fortuna, la Morte... Potrei prometterti, ricchezza e successo... Potrei offrirti poteri terribili o incredibili... Ma non lo farò... Non ancor almeno... Questo se sarà... Verrà dopo...  Io non compro gli uomini... Io ti chiedo solo questo... Vuoi venire con Me Silvia?..-
Non si gira, resta lì immobile in attesa: non vuole influenzarla in nessun modo, neanche guardandola...
Gli occhi di Desiderio di Destino non sono occhi umani che ora guardano tristemente lontano, nel cielo stellato, persi alla ricerca di quella Famiglia che è persa lassù da qualche parte.
Appena un fruscio alle sue spalle e lei gli è accanto ammirando la Luna, alla sua luce la pelle sembra ancora più pallida e come scolpita nel marmo. Le sue braccia pendono inanimate lungo i fianchi ma il suo corpo ha una certa rigidità.
- Sai cosa chiedi Horus e questo mi impone una risposta sincera, da amico a amico. In questo momento sei ciò che è più vicino a quello che sento di dover comprendere e servire ma non conosco che Te. Ci sono idee che non riesco a condividere con Te, soprattutto la Tua vicinanza a Destino che io per ciò che ho vissuto, non posso accettare né, tanto meno, servire. Ma come ho detto Tu sei ciò che sei ed io lo accetto come si fa tra amici. Solo questo in tutta sincerità posso dirti: oggi Ti seguo, Ti obbedisco, Ti accetto come mio maestro ma tutto può cambiare ed anche un Dio deve accettarlo, prendendo atto di questo non posso dire sinceramente che sarò Tua per il resto della mia esistenza, oggi sì... domani chissà. Se queste parole Ti bastano Dio del Sole bene, se no... è comunque Tua la mano, a questo punto -
Al Dio appare evidente che la donna è preparata ad affrontare qualsiasi cosa avverrà, i suoi occhi non lasciano il contatto di quelli di Lui. Occhi di un umano che si specchiano senza timore in quelli di un Dio.
Lo sguardo di Horus si fissa su di lei, improvvisamente comincia a fare molto, troppo caldo vicino a Lui, i suoi lunghi capelli iniziano a muoversi da soli sfidando la gravità.
Un pericoloso riflesso rosso fuoco riverbera dai suoi occhiali da Sole ma è il suo maligno e diabolico sorriso la cosa più sconvolgente: un uomo non potrebbe immaginare il sorriso di un demone se non così, fragranza estasiante di Morte si sparge nell'aria.
- E sia ragazza... per ora scegli di non scegliere... abile mossa... Mi leghi le mani... con una promessa... si di obbedienza... ma a Tempo determinato... che quindi non lega te... bè poco male... persone che Mi hanno giurato ben di più... alla fine Mi hanno dato molto meno... vedremo... vuoi qualcuno che ti guidi in Pathos... fino a che non troverai niente di più adatto... anche questo è Destino... bene ti guiderò Io... fino a quando non te ne andrai... ma sappi che non potrai rimandare in eterno... per entrare veramente in Pathos bisogna scegliere... le tue parole... ti lasciano in un limbo... impediscono che Desiderio di Morte... prenda ciò che agogna... ma impediscono a te di entrare in Pathos completamente... sei risvegliata... ma non Alterazione... non hai giurato col Patto... e quindi sei una preda in un mondo di predatori... stai attenta bambina... è un gioco pericoloso il tuo... non tutti sono come Desiderio di Destino... ci rivedremo quando sceglierai...-
Il suo tono è imperioso, il suo sguardo terribile e infernale, nella sua voce risuona la promessa di mille Morti: è la voce di un Signore della Guerra abituato a dominare.

Durante questo sfogo rabbioso il volto di Silvia rimane impassibile e fissa quegli occhi di brace. Il corpo è rigido ma le gambe e le braccia si flettono leggermente... sembra una molla pronta a scattare.
La voce demoniaca si spegne mentre le sembianze terribili tendono a scomparire.
Carlo si gira nuovamente verso la finestra, pare assai affaticato, come qualcuno che abbia dovuta trattenere a forza qualcosa.
- Bene Silvia... hai fatto una scelta... forse è "Giusto" così... la cosa è rimandata... adesso però sorge un problema fattivo... sei risvegliata... ma non sei propriamente un Alterazione... non hai un Armonia che ti accolga... non hai un Accordo che ti protegga... non hai nessuno che possa assumersi la responsabilità di farti entrare nel Pathos... hai detto che oggi Mi segui, Mi obbedisci, Mi accetti come maestro... domani potrei averti schierata fra i Miei nemici... ti dovrei far entrare Io... ma le Regole sono diverse... non si entra senza almeno un Eterno... Io Consigliavo un Eterno... potrei farlo anche con te... tu sei un anomalia nell'anomalia... hai toccato il Pathos prima di tutti gli altri probabilmente... ma la tua non scelta ti fa essere meno di un Alterazione... a questo punto non posso non chiederti... cosa proponi?... cosa mi chiedi?... cosa pensi dovrei fare di te?... non Mi metti in una situazione facile amica Mia...-
Un lento e stanco sospiro.
Le mani di lei si insinuano lungo i suoi fianchi ed appoggia la testa alla sua schiena, in un abbraccio tenerissimo.
I muscoli della schiena di Horus si irrigidiscono immediatamente e il suo sguardo si abbassa un attimo sulle mani di lei mentre percepisce il calore del suo corpo, la delicatezza della sua stretta, l'abbandono assoluto della testa.
Nella mente del Dio i ricordi fluiscono impetuosi mentre scene del passato si sovrappongono al presente: lui da sempre ha giocato col Tempo e adesso è il Tempo che gioca con Lui, Suo Padre Destino viene a chiedergli il conto, un sorriso amaro si disegna sulle sue labbra.
Silvia sussurra: - Oh caro Horus, io capisco più cose di quanto tu non creda. So quanto ti è costato trattenere la furia, lo so molto bene e per questo posso pienamente comprendere il sacrificio che hai fatto per me. Siamo così simili eppure così diversi:  possiamo condividere molto ma non potremo mai servire le stesse Emozioni. -
Horus ascolta in silenzio, i suoi occhi inumani iniziano a vedere i Futuri possibili ma non ne ha bisogno: Lui ha toccato il fuoco che brucia in lei...
Un fuoco rosso, instabile, irruento, incontrollabile, mutevole...
Non il fuoco azzurro, superbo, obbediente, immutabile, eterno...
Lui sa dove sta portando il Destino della ragazza...
Il suo Desiderio non vuole rinunciare a lei ma è troppo pericoloso forzare il Destino degli uomini, pericoloso per loro, pericoloso per lei: non sbaglierà ancora, non Desidera che soffra.
Farà un passo indietro, a soffrire basta Lui. Un sorriso tristissimo, un sussurro appena percettibile: - Come posso affrontare sua Eccellenza l'Artefice?..-
Forse un soffio di vento?.. Chi sa?..
Ella aggiunge: - Ciò mi addolora più di quanto tu possa immaginare perché in te, per la prima volta, vedo la possibilità di essere realmente compresa. Cosa ti chiedo? Condividi la Tua vita e le Tue conoscenze con me, aiutami a trovare la mia strada in questo mondo che mi hai svelato, sii il mio maestro e la mia guida.
Cosa farò io per te? Combatterò la Tua solitudine, Ti guarderò le spalle dai tuoi nemici e dai tuoi amici mentre il Tuo sguardo si perderà guardando il Destino di tutto.

 Ti dono la mia amicizia e con essa la sicurezza che non ti mentirò mai, quale occasione sarebbe stata più appropriata di questa per mentirti? Cosa ho rischiato nell'essere sincera? Lo sapevamo entrambi, nel momento stesso in cui ti comunicavo la mia decisione. -
- Si... lo sappiamo entrambi... hai rischiato semplicemente te stessa... Desiderio di Morte non è un Dio Misericordioso... Lui non avrebbe lasciato niente di te... ne corpo ne anima... Lui è la Morte di tutto...- Pensa Horus ascoltando la donna...
- Tu mia hai salvata da te stesso e questo è un debito che difficilmente potrò ripagare.
Tu temi per me perché mi consideri indifesa in una realtà di battaglie, io temo me perché inizio a comprendermi meglio e solo adesso so quanto posso essere pericolosa: non lasciarmi sola perché non ho la forza di un Dio per combattermi. So però, per l'affetto che ti porto, che potrai fermarmi qualora la ragione mi abbandonasse e per questo Ti chiedo di essere il mio custode finché tutto diventerà chiaro ad entrambi. –

- Custode?... sembra il Mio Destino... essere un custode... da sempre sono il custode che difende Desiderio dai suoi stessi eccessi... e ora...- Pensa ridendo di come anche un Dio alla fine sia servo del Destino... - Va bene Silvia... faremo come vuoi tu... in fondo Io ho sempre rispettato i Desideri umani... ti affiderò la Mia vita... affinché tu possa avere una guida... ti darò la Mia forza... per controllare i tuoi irruenti Desideri... ti darò le Mie conoscenze... per seguire la tua strada... in cambio accetterò la tua offerta... Io Mi fiderò di te... ti affiderò la protezione di Horus... attenta però è un compito difficile e pericoloso... altri hanno tentato... e hanno fallito... sei certa di quello che Mi offri?... La tua è una promessa di amicizia molto importante... ricorda Silvia che per un Dio del Tempo... la parola MAI ha un significato ben preciso... se sei sicura... allora ti donerò un titolo... un titolo che varrà per Me e per te... un titolo che rappresenterà il nostro legame, un titolo che non interferirà con qualsiasi tua scelta Futura... se tutto ciò risponde ai tuoi Desideri... Io Mi prenderò la responsabilità del tuo ingresso in Pathos... e ti aiuterò a trovare il tuo Destino... a qualsiasi Armonia e Accordo porti... cercheremo un Dio che ti soddisfi... e Io ti presenterò a Lui... chiedendogli di prenderti con se...-
- Essere sicura... per quanto può esserlo un umano su qualcosa... – bisbiglia lei.
Horus sorride divertito.
- Avrai a che fare con uomini dai poteri incredibili... e per questo convinti di essere poco meno di Dei... con Angeli insopportabili, con Demoni spietati... con Dei arroganti... come Me...- Ghigna...
- Prima lezione... dovrai imparare ad essere sicura anche quando non lo sei... in Pathos l'apparenza è fondamentale... dimostrare una debolezza... può voler dire la sconfitta... e la Morte non è il peggior effetto che la sconfitta possa portare...-
A voce alta ed in tono sereno - Un titolo? Sono curiosa Horus ma che titolo può essere più adatto di "amico"?-
- "Amico" non è un titolo, è uno stato di fatto, che in Pathos non per forza è riconosciuto, Mi si è chiesto di abbandonare un amico, di condannarne un altro, di Giudicare una donna per Me molto importante, quasi una Sorella, ma nessuno Mi potrà chiedere di abbandonare un Mio Guerriero, un Mio Figlio, il Mio Araldo, il Mio Campione e così via.
Inoltre il titolo servirà a mostrare al Pathos tutto il tuo Legame con Me, indicherà che colpirti vorrà dire suscitare la Mia ira e la Mia Vendetta, mostrerà che sei sotto la Mia protezione, e mostrerà hai Miei Fedeli e ai Miei Alleati che si possono e devono fidare di Te...- La guarda un attimo.
- Seconda lezione... nel Pathos la politica è più importante della forza... i tuoi alleati, le tue risorse, le tue conoscenze, i tuoi poteri... tutto ciò più che la forza deciderà il Tuo rango... per il titolo... lo sceglieremo a breve, ovviamente insieme... Te ne offrirò una gamma in cui scegliere... anche se più Ti conosco... più Me ne viene in mente uno...-
- Lo sai che sono curiosa, quale? – Chiede la donna con un sorriso da bambina.
- Lo scaglieremo insieme Silvia... il Mio parere è poco importante... e poi voglio prima verificare alcune cose... ci sono circostanze che Mi lasciano un po’ perplesso... sembra che Destino scherzi con Me... dopo ti prometto che te lo proporrò... insieme agli altri... e tu sceglierai... puoi resistere una giornata o due?..-
Sorride divertito...
- Mi rendo conto che la Tua difesa può essere un compito arduo, farò del mio meglio: sconfitta o vittoria vengono sempre decisi sul campo. Sei così poco amato Dio del Sole?. -
- Poco amato?... O Mi si ama o Mi si odia, Silvia... i Miei nemici sono più numerosi delle Stelle... si annidano negli angoli bui... nascosti nelle tenebre... in attesa di potermi colpire... l'inganno ed il tradimento... sono le loro armi... il Potere crea nemici... i Demoni Mi odiano... perché Io sono il Campione della Luce... i sostenitori della ribellione agli Dei... Mi temono... perché Io sono Il Giudice della Sacra Corte... gli Angeli Mi disprezzano perché in Me vive l'Uccisore di Seth... e fra i Miei stessi Fratelli ho nemici... perché sostenitori di emozioni opposte alle Mie... molti nello stesso Pathos Desiderano la Mia Morte...-
Silvia lo aggira lentamente fermandosi a fissarlo negli occhi, le braccia ancora strette intorno ai suoi fianchi. Poi la mano destra, lentamente, risale sino a giungere ad accarezzare i suoi lunghi capelli per poi posarsi sulla nuca.
Le mani di Horus scivolano delicatamente a stringere le sue, piega il capo abbandonandosi a questa dolce carezza.
- Io, per oggi, ti dono me stessa... domani...-
Egli vede il viso di lei avvicinarsi lentamente, sente il suo respiro ritmato sulle labbra e infine la carezza di queste sulle sue.
Lentamente assapora il delicato tepore del tocco, schiude dolcemente le labbra ricevendo il dono che gli viene fatto mentre la sua profonda solitudine viene riempita dai Desideri di Silvia.
Con forza delicata la stringe fra le braccia portandola sempre più a se così che i muscoli guizzanti del suo petto sentano il corpo di lei mentre il calore del Dio del Sole l'avvolge protettivo e dolce.
L'abbraccio diventa più deciso e il bacio si fa più intenso mentre il corpo di lei freme aggrappandosi a quello di lui.
La dolcezza lascia lentamente spazio alla passione il cui "fuoco" brucia nel cuore di entrambi. Il tempo non ha più significato e le loro stesse identità si annebbiano per poi fondersi in un momento di gioia e di appagamento assoluti, puri come solo le Emozioni possono essere.
Dopo la tenerezza torna e, mentre lo abbraccia tra le lenzuola gialle, la mano di Silvia gioca distrattamente con i capelli color dell'oro del Dio. Poi si gira lentamente e guardandolo negli occhi.

- Dammi qualcosa di Tuo Horus, qualcosa che possa portare sempre con me, qualcosa che rappresenti il nostro patto ed il nostro legame. Se questo dovesse mai incrinarsi, come prima cosa io renderò a te questo oggetto perché la falsità non diventi un'arma da usare l'uno contro l'altra. Se, da parte Tua, qualcosa dovesse cambiare mi chiederai la restituzione di questo pegno e saremo liberi da ogni vincolo che i nostri cuori, le nostre menti e le nostre azioni possano aver contratto. –
Horus sorride osservandola con i suoi occhi rossi sangue: ora che finalmente non sono coperti dagli occhiali, mostrano la loro totale disumanità, niente iride, niente pupilla, solo due pozze di colore rosso in cui brucia un fuoco eterno.
Eppure la sua espressione è di una dolcezza terribilmente umana.
Lui le carezza con delicatezza la schiena ascoltandola.
- Ma certo Silvia... Ti darò una cosa Mia... qualcosa che porto da molto Tempo... è un po’ "Vecchia"... sperò ti andrà bene...- Con lentezza si toglie il medaglione d'oro e diamanti a forma di Sole che gli splende al collo e lo mette al collo della donna.
- Spero di non riaverlo più per questa Mia vita... ma se succedesse... saprò che i nostri Destini si sono divisi...-
Le sorride e la bacia con delicatezza sulla fronte.
- È bellissimo, lo porterò con gioia! Grazie -
- Si non è male... è un po’ "vecchio"... ma Io sono un romantico in fondo... le cose che valgono... le conservo nel Tempo...- Ridacchia.
Si addormentano insieme, avvolti nel calore dei loro corpi.
 

Continua …


 


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