STOP
THE PATHOS
prima parte
di Autori Vari coordinati da Stefano Zanero
http://www.geocities.com/Area51/Dreamworld/5252/, Mercoledì 16/09/98
S T O P T H E P A T H O S !
They are invading our present to impose their past.
We need to stop them, before it's too late!
Destroy the Pathos-Web Project
- Human Resistance -
Contact us to betray your movement
or to share your information with us
(Our agents will use your information to undermine the organization - we do not answer)
Want to join us?
Reveal all your information: You will be prompted by our Hunters
as soon as we verify what you said.
If you are emPhatic,
remember we are anywhere around you:
You will not escape the Human Resistance.
Date: Thu, 17 Sep 1998 22:22:43 +1
Message-Id: <199809172012.WAA28142@mbox.vol.it>
From: "Lord Raphael von Matsch" <lordraph@box1.tin.it>
To: "Raistlin" <raist@ctrade.it>
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Content-transfer-encoding: Quoted-printable
Subject: (Fwd) [pathosNET] Stop-Pathos...
Priority: normal
Ehi, fratello Hacker, non c'e' modo di entrare nella loro mailbox o che so io in modo da capire chi sono, cosa fanno e quanto sanno ?
|\ | | RAFFAELE VENOSTA,
|/ | | Domatore di Ombre
|\ \ / Walk Among The Living
| \ \/ Free Of Wrong And Right
(Manowar, The Power)
Date: Wed, 18 Sep 1998 21:20:46 +1
Message-Id: <199809192312.CWS271562@ctrade.ctrade.it>
From: "Raistlin" <raist@ctrade.it>
To: "Lord Raphael von Matsch" <lordraph@box1.tin.it>
MIME-Version: 1.0
Subject: R: (Fwd) [pathosNET] Stop-Pathos...
Priority: normal
Certo che c'e' il modo, il problema e' trovarlo :-)
Lasciamici lavorare un poco :-P
--
Tai Nasha no Karosha
Raistlin
Date: Sun, 20 Sep 1998 08:22:43 -0700 (PDT)
Message-ID: <19980920152243.10132.rocketmail@send104.yahoomail.com>
From: Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
To: PathosNET@pathos.it
Subject: [pathosNET] Aprite bene le orecchie !!!!!
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Precedence: bulk
Reply-To: PathosNET@pathos.it
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Ho taciuto a lungo.
Ho taciuto per ascoltare, ma ora è giunto il momento di gridare!
La realtà che si nasconde dietro il velo di maia da poco si è
rivelata ai miei occhi. Ho mosso pochi e incerti passi nel mondo del Pathos,
ma ci sono cose che appaiono subito chiare.
La storia ci insegna, in ogni tempo e in ogni luogo, l'uomo ha camminato
verso la libertà. Ha sempe lottato per ottenerla ed è sempre
stato ostacolato in ciò. Ora che il risveglio è incominciato
è naturale che nascano nuovi e più difficili impedimenti
sulla via della libertà.
Mi riferisco a voi, voi che vi celate dietro il nome di Liberatori degli
uomini, Nove tra i Sette.
State sbagliando...
Semplicemente state sbagliando.
Perchè le mie parole sono così sicure? parole pronunciate
dall'ultimo arrivato.
Sono così certo del vostro errore per un semplice motivo. Voi ci
conoscete, conoscete il pathos, anche meglio di me. Questo significa che
anche voi siete dei risvegliati, anche voi avete avuto un momento della
vostra vita in cui avete compreso, intuito, visto che esisteva un qualcosa
in più.
Non importa se a tale rivelazione ci siate giunti da soli o guidati da
qualcuno, quello che conta è che ci sia stata.
E ora riflettete su essa.
Essenzialmente essa è stata una cosa naturale, guardate nei vostri
cuori e vedrete che ho ragione. e se una cosa è naturale allora
non può essere controproducente. Se l'uomo sta tornando con il suo
spirito a calcare i sentieri del Pathos, significa che ciò è
giusto. E' giusto in quella maniera esatta in cui lo è il migrare
delle rondini, o il passaggio dei monsoni.
Perchè l'uomo nonostante tutto cerca l'armonia con l'universo, e
oggi sta compiendo i suoi primi passi verso questo obbiettivo. Quindi voi
che vi prefiggete di fermare il pathos considerate che state facendo un
qualcosa contro il vostro spirito. E mi pare che sia un bel rischio.
Un ultima cosa, non barricatevi dietro l'idea che il genere umano finirà asservito agli eterni e a ciò che essi rappresentano. Non fatelo perchè è una eventualità impossibile. L'uomo ha sentimenti e pulsioni e gli eterni le rappresentano le incarnano e le nutrono. Se gli eterni rendessero schiavo l'uomo esso perderebbe la capacità di provare desideri e pulsioni, quindi volendo anche immaginare che gli eterni siano delle bestie assetate delle emozioni dell'umanità esse non ci schiavizzeranno mai per un semplice e puro istinto di sopravvivenza.
Non mi aspetto che voi raccogliate queste mie parole, ma dovevo reagire, e dichiararmi vostro nemico, nemico di chi cerca ancora una volta di trascinare l'umanità nell'ignoranza promettendole la salvezza.
A tutti coloro nel cui spirito alberga il Pathos, porgo le mie scuse per una reazione così brusca e soprattutto prolissa. avrei voluto presentarmi in altro modo, ma la situazione non lo permetteva.
Matteo Arthur Turant
Data: domenica 20 settembre 1998 22.18
Da: stop pathos <stoppathos@hotmail.com>
A: gilgamesh@unforgettable.com <gilgamesh@unforgettable.com>
Oggetto: I nostri sforzi
Se pensi che sia nostro desiderio annientarvi tutti devi sforzarti di guardare un po' piu' lontano, Gilgamesh. Noi sappiamo che tu puoi farlo.
Se saprai scegliere bene i tuoi alleati avrai un posto di potere nel nuovo ordine. Sappiamo di poter contare sulla tua lungimiranza, Nota.
NSCP
Human Resistance
Date: Wed, 23 Sep 1998 22:50:53 +0200
Message-ID: <01bde733$da846520$4eeb3ec3@digio>
From: "Gilgamesh" <gilgamesh@unforgettable.com>
To: <PathosNET@pathos.it>
Subject: [pathosNET] Stop Pathos
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Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
Precedence: bulk
Reply-To: PathosNET@pathos.it
Bah..... No Comment.
Gilgamesh, Guardiano del Sacro Volto
Date: Mon, 26 Oct 1998 12:53:33 +0100
Message-ID: <01be00d7$420bf0c0$LocalHost@digio>
From: "Digio" <digio@ats.it>
To: "Morgando" <morgando@eurexnet.it>
Subject: Stop-Pathos
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Caro Andrea... Sono preoccupato dagli ultimi risvolti della faccenda Di Coccio. Il Mail di Stop-Pathos apparso in ML dà da pensare. Credo ancora che Di Coccio fosse estraneo ai nostri nemici, ma è possibile che sia una loro inconsapevole pedina.
Ho bisogno di qualcuno con cui lavorare su questa indagine, e credo tu sia la persona adatta. Nessuno ti conosce a Firenze e non sei direttamente collegabile a me, al contrario dei miei usuali collaboratori (fratelli Note ed Alterazioni di Desiderio). Cosa ne pensi?
Leonardo Di Giovanni
Date: Mon, 26 Oct 1998 16:52:49 +0100
Message-ID: <36349AD1.2E0@pronet.it>
From: Nella <nella.p@pronet.it>
MIME-Version: 1.0
To: Raistlin <raist@ctrade.it>
Subject: Stop the Pathos
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Caro Stefano,
ho letto con disappunto ed apprensione l'ultimo messaggio inviato in lista da qualcuno di stop-Pathos.
So che tu stai organizzando una squadra: se pensi che io possa essere
utile, in qualsiasi modo non esitare a chiamarmi.
Ho ancora qualche guaio con la giustizia, ma posso comunque muovermi con
una certa liberta'.
ciao
Nella
Date: Tue, 27 Oct 1998 00:23:19 +0100
Message-ID: <36350467.67B7@pronet.it>
From: Nella <nella.p@pronet.it>
Reply-To: nella.p@pronet.it
To: [suppressed]
Subject: Ma dov'e' Spock?
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Amici...
qualcuno ha sentito Stefano ultimamente?
E' strano, gli ho scritto e non risponde...
Potete controllare, per piacere?
Quando succedono queste cose ormai mi sento per nulla tranquilla, visti i precedenti...
Nella
Date: Tue, 27 Oct 1998 00:53:48 +0100
Message-ID: <36350B8C.9F5B6E46@mclink.it>
From: "Fabio D'Andrea" <mc6148@mclink.it>
MIME-Version: 1.0
To: Adriano <adrgiov@fol.it>, Jacopo Venni <nadjr@mail.dex-net.com>
Subject: Sito Stop the Pathos
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Cari fratelli,
sebbene mi trovi leggermente eccentrico rispetto agli avvenimenti, un giro per il Net mi ha portato al sito dell'associazione Stop Pathos, sul quale richiamo la vostra attenzione. Alcune frasi più o meno nascoste nel codice mi fanno pensare alla necessità di un esame approfondito. Ad esempio, il testo alt del counter si riferisce ad un "9 of 7" che forse potreste aiutarmi a capire meglio, mentre la pagina dei links di sicurezza afferma che in mancanza del "9 of 7" ci si è dovuti accontentare del 8 (o ottavo).
La pagina news infine afferma che la chiave al database di Stop the Pathos è già stata data (nel sito, quindi). Sarà il clima irlandese o lo scarso sonno, io non ci ho capito granché.
Urge collaborazione enigmatica :- )
Fatemi sapere
Fabio Woland
Date: Wed, 28 Oct 1998 00:35:36 +0100
Message-ID: <363658C8.CF4CE6E2@mclink.it>
From: "Fabio D'Andrea" <mc6148@mclink.it>
To: Adriano <adrgiov@fol.it>, Jacopo Venni <nadjr@mail.dex-net.com>
Subject: Segue sito stop Pathos
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Cari fratelli,
oggi sono un po' meno annientato dagli avvenimenti e ho qualche novità
:-)
La password di cui si parla nella pagina news è criptata nell'immagine
background del sito ed è
pathos=PSCN
L'averla tirata fuori mi soddisfa parecchio, ma non mi aiuta più di tanto. Tra l'altro le lettere PSCN sono l'esatto contrario della sigla NCSP che dovrebbe in teoria supportare al massimo l'azione di Di Coccio e che non si capisce che diavolo rappresenti. I titolari del sito sono Stop the Pathos o Human Resistance, nulla che abbia a che vedere con quelle iniziali...
Il bello di una password è che bisognerebbe inserirla da qualche parte... Qualche idea?
Ciao
Fabio
Date: Wed, 28 Oct 1998 00:45:33 +0100
Message-ID: <000101be029d$7b75eec0$4fbcdfc3@el894$ik.dex-net.com>
From: "Jacopo" <nadjr@mail.dex-net.com>
To: "Fabio D'Andrea" <mc6148@mclink.it>, "Adriano"
<adrgiov@fol.it>
Subject: R: sito stop Pathos
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
Content-Transfer-Encoding: 8bit
X-Priority: 3
>pathos=PSCN
>Il bello di una password è che bisognerebbe inserirla da qualche
>parte... Qualche idea?
Si può provare ad inserirla come psw del sito FTP di Stop pathos e vedere se si entra, l'utenza dovrebbe essere il numero che appare dopo geocities ecc..
Ing. Jacopo Bartolini Salimbeni
Dip. Informatico Nuovo Pignone Firenze
Date: Wed, 28 Oct 1998 12:29:44 +0100
Message-ID: <19981028202944.7961.rocketmail@send1e.yahoomail.com>
From: Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
Subject: Re: [pathosNET] Nessuno di voi si e' ribellato !
To: stoppathos@hotmail.com
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
parlami delle tue idee, forse le noste vedute sono simili. il cavaliere
oscuro cavalca con noi.
libertà.
anonimo per ora stufo di essere schiavizzato
_________________________________________________________
DO YOU YAHOO!?
Get your free @yahoo.com address at http://mail.yahoo.com
Roma, Mercoledì 28/10/98, 19.16 GMT +1
Messaggio Registrato sulla segreteria telefonica di Nella Portieri:
"Ciao Nella, sono Stefano. Ascolta, penso di avere stuzzicato un po'
troppo quelli di Stop-Pathos. Troverai in casella un elenco criptato (la
chiave e' dark king, re oscuro) con i nomi di alcuni che volevano smontare
questa associazione. Contattali. Digli che dobbiamo incontrarci in un luogo
sicuro. Organizzate il meeting e fatemelo sapere con una mail. Non posso
dirti dove sono io. Ciao."
Date: Wed, 28 Oct 1998 13:25:49 -0800 (PST)
Message-ID: <36520967.67B8@pronet.it>
From: Nella <nella.p@pronet.it>
To: [suppressed]
Subject: Incontro...
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: 7bit
Stefano non puo' dire dov'e'.
Credo che sia braccato da quelli di Stop-Pathos.
Mi ha incaricata di contattarvi e di decidere un luogo sicuro in cui incontrarci.
Dobbiamo quindi organizzare un meeting e comunicarlo a lui con una mail.
Sta a noi decidere dove e quando.
A voi le proposte.
Nella
Date: Wed, 28 Oct 1998 16:29:44 -0800 (PST)
From: stoppathos@hotmail.com
Subject: Bene
To:Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Non c'è molto da dire; non sei certo il primo dei vostri che decide di fare qualcosa di così giusto come seguirci e aiutarci.
Apri gli occhi e le orecchie: noi sappiamo del vostro incontro, e abbiamo già un infiltrato con il compito di sabotarlo. Se davvero vuoi tradire l'ordine degli antichi e abbracciare la nostra causa, sorreggilo. Il successo di questa missione sarà la liberazione della tua anima dalla sottomissione.
HR
Date: Thu, 29 Oct 1998 11:59:28 +0100
Message-ID: <01be032b$32d2b7a0$5beb3ec3@digio>
From: "Digio" <digio@ats.it>
To: <morgando@eurexnet.it>, <nella.p@pronet.it>
Cc: <adrgiov@fol.it>, <mc6148@mclink.it>, <jack-in-the-box@iol.it>,
<nadjr@mail.dex-net.com>, <northil@yahoo.com>
Subject: R: incontro...
Content-Type: text/plain;
charset="iso-8859-1"
X-Priority: 3
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Se non ho capito male siamo tutti da Roma in su.... Stefano presumibilmente arriverà dalla Lombardia.. Dobbiamo trovare un posto facilmente raggiungibile da tutti e possibilmente anche vicino a Lucca per ovvi motivi, ma la Toscana è troppo inflazionata dai nemici per quel che mi riguarda...
Propongo la piazza San Pietro di Portovenere, uno splendido terrazzo roccioso sul Mar Ligure sull'estrema punta della Liguria. Si trova ad appena 15 minuti di autobus dalla stazione FS di La Spezia Centrale e a soli 40 minuti di auto da Lucca. In un'ora si possono raggiungere gli areoporti di Genova o Pisa.
Leonardo Di Giovanni
Date: Thu, 29 Oct 1998 15:20:53 +0100
Message-ID: <363879C4.9F32FEE2@mclink.it>
From: "Fabio D'Andrea" <mc6148@mclink.it>
MIME-Version: 1.0
To: Adriano <adrgiov@fol.it>, Jacopo Venni <nadjr@mail.dex-net.com>
Subject: database stop
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
l'accesso ftp è ftp.geocities.com, lo user ID è stop-pathos, ma la psw non va... Mi pare debbano essere 8 caratteri, ho provato tutte le combinazioni NCSPPSCN possibili, ma non mi fa entrare... Again qualche idea?
Si consiglia una certa celerità nell'elaborazione, vista l'aria che tira :-)
Fabio Woland
Firenze, Sabato 31/10/98, 15.28 GMT +1
Fabio Woland stava facendo i bagagli per andare a Lucca (e disfando in parte quelli del suo viaggio in Irlanda quando suonarono alla porta.
"Si' ?"
"Poste, telegramma"
Aprì con curiosità la busta e mentre leggeva il messaggio sentì le gambe che gli tremavano: c'era scritto "NOI SAPPIAMO - NSCP"
Senza perdere tempo, Fabio chiuse i bagagli, afferrò un portatile e si lanciò in direzione della macchina.
Date: Sun, 1 Nov 1998 03:54:59 -0800 (PST)
Message-ID: <19981101115459.12731.rocketmail@send1e.yahoomail.com>
From: Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
Subject: Re: Bene
To: stoppathos@hotmail.com
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Ok. proverò a tenere bordone.
Facciamo salire la posta. Voi puntate su di me dandomi informazioni in più ( es. chi è, canovaccio della sua storia da reggere e così via) e le possibilità di farcela saliranno.
E' un azzardo, ma chi ha spezzato le catene della schiavitù e lotta per l'uomo sa che talvolta conviene rischiare.
Date: Sun, 1 Nov 1998 04:34:39 -0800 (PST)
From: stoppathos@hotmail.com
Subject: Bene
To:Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
Content-Transfer-Encoding: quoted-printable
Dovresti avere già capito chi poteva darci accesso alle informazioni
che abbiamo.
Non c'è bisogno che te ne faccia il nome.
HR
Date: Sun, 1 Nov 1998 09:40:00 -0800 (PST)
Message-ID: <19981101174000.18617.rocketmail@send104.yahoomail.com>
From: Matteo Turinetto <northil@yahoo.com>
Subject: stop the pathos
To: stoppathos@hotmail.com
MIME-Version: 1.0
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
se siete stati voi
Che cacchio avete combinatoa lucca...
Da quel poco che si comincia a sapere è un bel casino.
I miei complienti. spero che abbiate fatto fuori, reso inattive, e mutilato
il maggior numero di note schiaviste. Sono felice che molte alterazioni
libere come me non fossero presenti.
Tra l'altro, dimmi una cosa De coccio è solo una pedina nelle vostre mani, o è uno di voi ? Spero il primo caso, è più metaforicamente giusto. Un uomo di vera fede che usa mezzi che dovrebbe odiare per distruggere ciò che odia. Sa molto di Borges.
ps. ci sono anche altri che la pensano come me, ma non hanno il coraggio di rischiare, voglio più assicurazioni per uscire allo scoperto, se volete posso fungere da contatto.
Date: Sun, 01 Nov 1998 21:58:20 +0100
Message-ID: <363CCB6C.5F4B@pronet.it>
From: Nella <nella.p@pronet.it>
Reply-To: nella.p@pronet.it
To: Raistlin <raist@ctrade.it>
Subject: incontro a portovenere
Caro stefano,
L'appuntamento e' fisssato: ci vedremo tutti a portovenere, in piazzetta,
di fronte al bar ... alle 18.
Mi scuso per il ritardo che c'e' stato nel mandarti questo messaggio, ma
a lucca sono successe cose terribili.
Leo Dari e' morto, e noi tutti (quelli che erano presenti) siamo "contaminati"
da qualcosa che ci fa lentamente morire.
Ed il colpevole di tutto cio' e' Stop-pathos.
Ne parleremo a voce.
a domani
Nella
Abbiategrasso, Lunedì 02/11/98, 16.58 GMT +1
Il citofono suona sempre nei momenti sbagliati. In particolare, magari,
nel mezzo della pesata di un costoso reagente.
"Chi diavolo è ?" tuonò Flavius Spiner al citofono.
"Io" rispose una voce giovanile.
Flavius sorrise: "Ehi, Raist, quale vento ti porta qui? è raro
vederti da queste parti... anzi direi... unico."
"Svelto, metti in uno zaino un cambio di vestiti e scendi. Abbiamo
meno di un'ora per arrivare a Portovenere"
"Abbiamo ? Ma..."
"Rapido. Da quelle parti stanno morendo, e non mi sembra il caso di
fare storie."
Un cambio veloce, in una borsa grande. L'agenda. Un messaggio per mio
padre, che sicuramente leggerà tra qualche giorno... appunto mentale...
devo ricordarmi di lasciare un messaggio in segreteria dell'agenzia...
il mio coltello... mi serve altro ?
Altra scampanellata: "E portati tutti i dati della tua missione in
irlanda"
Pochi minuti dopo, Flavius salì sulla fiesta 1.1 grigia che conosceva
bene.
"Eccomi... ho fatto più in fretta che ho potuto... dimmi...
che diavolo sta succedendo!!"
Stefano non rispose subito, ma ingranò la marcia partendo a razzo
verso la tangenziale. Flavio ebbe così tempo per contemplarne il
look inusitato per lui: pantaloni di velluto grigio, una morbida felpa
grigio-scuro e un giaccone nero.
Flavius indossava un maglione nero sopra ad una camica bianca ... pantaloni
scuri ed un soprabito grigio scuro... i capelli raccolti in una coda e
gli occhiali da sole a specchio. Ma per lui era normale, mentre per il
giovane Spock no.
Dopo un sorpasso appena meno che mortale, Flavius però si stizzì:
"Insomma, che cavolo sta succedendo? Capisco che questo è all'ordine
del giorno per degli emPathici e che quindi non mi devo stupire... però...
vorrei capirci qualcosa !"
"Non è all'ordine del giorno." Stefano aveva un tono preoccupato
"Diciamo che sono alcuni giorni che scappo... ho paura di aver tampinato
troppo con gli archivi telematici di e su stop-pathos... sono giorni che
non accedo alla rete se non di corsa..."
"Comunque non avrai mica stop-pathos alle calcagna? Vero?" chiede
Flavius guardandosi dietro. Vecchia abitudine. è solo un'impressione
quella Uno Bianca che ci sta dietro da un po' ?
"Spero di no..." ringhiò Spock "per ora non hanno
mai agito nel mondo, ma solo per via telematica... non sono un pericolo
fisico. SPERO."
Appena la fiestina passò dal telepass SENZA essere dotata di
telepass Flavius iniziò a capire che l'amico non aveva semplicemente
fretta, ma non si rassegnò: "Guarda che se ho capito bene...
stop-pathos è diventato fisico! Sai cosa è successo alla
riunione di Lucca?"
"Non di preciso... diciamo che ne so qualcosa..."
"Leo Dari è morto."
"Questo lo sapevo. So che ti era amico, mi spiace. Mi stava molto
simpatico"
"Tutti quelli che erano presenti sono stati intossicati da qualcosa
di misterioso... e rischiano la morte."
"è per quello che ti ho portato con me, forse tu puoi capirci
qualcosa..."
Flavius continuò:
"E sono sicuro... o almeno ci sono delle persone che ne sono convinte,
che sia opera di stop-pathos. Ho ricevuto anche un messaggio da Nella che
mi conferma la gravità della faccenda."
"Non so se sia o meno opera di Stop-Pathos, so solo una cosa inquietante...
e cioè che in Politecnico a milano sono comparsi degli adesivi con
scritto "stp", e non so quanto collegarli. Visto che ce ne sono
2, nelle mie DUE AULE, mi è sembrato bello alzare i tacchi..."
[Questa è PURA REALTà 1, potessi morire qui ! NdStefano]
"Ok... hai fatto bene... perchè proprio portovenere?"
"L'ha scelto Digio, o forse Nella. è vicino a Lucca, ed è
relativamente vicino a milano. Abbiamo un'oretta per arrivarci... E LEVATI
DI MEZZO C****OOOO !!!!!"
Che Spock facesse con la sua Fiesta i fari a un BMW serie 5 era una novità assoluta...
"Sticazzi! Certo che se guidi così... all'incontro non ci
arriviamo più !"
"DICI ?" rispose Spock zigzagando tra due auto, con grazia.
"Beh.... insomma... vabbè che abbiamo solo un ora ma per sopravvivere,
mica per crepare... Altro che sarebbe giusto che io sapessi prima di raggiungere
gli altri all'incontro?"
"Non credo ci sia nulla che io sappia in più di te stavolta...
anzi, tu hai delle informazioni che io non ho..."
"Vabbè si può sentire un po' di musica su questa macchina?"
"Non ho la radio, puoi fischiettare se vuoi."
"No... no... meglio lasciar stare... Certo che stai correndo !"
"Non sto correndo... diciamo che è la strada a sembrare più
corta alle volte..."
Ancora poco meno di un'ora.
Firenze, Lunedì 02/11/98, 16.00 GMT +1
L'ing. Bartolini Salimbeni uscì dall'ufficio e montò sulla sua Rover 214 Si nuova fiammante. Prese l'autostrada verso la liguria. Era ancora presto e non c'era molto traffico, ancora gli uffici non erano chiusi, e non era nemmeno venerdì, con tutti che tornano a casa per il weekend.
Però ci sono i camion! Enormi autotreni che gareggiano fra loro,spesso
inconsapevolmente, in folli corse contro il tempo.
"Ho sempre un po' di timore a sorpassarli" pensò sudando
Jacopo "sono sempre una decina di volte più grandi me, e basta
una sbavatura nella guida, mia o loro, e zack, addio!! Ci si vede alla
prossima reincarnazione."
Non si potè godere neanche il panorama, troppo concentrato nella guida... la Liguria era lì a pochi km, e lui aveva un appuntamento.
Piazza di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 17.48 GMT +1
Era una giornata ventosa ed era in atto una violenta mareggiata. La piazza più bella della Liguria sembrava circondata dai marosi: è una grande spianata, delimitata da mura duecentesche, che si estende fra il paese medioevale più spettacolare della costa nord-tirrenica e l'antichissima chiesa paleocristiana in marmo nero e bianco, costruita sui ruderi dell'ancora più vetusto Tempio di Venere. Le logge Romaniche permettono al mare di spazzare la piazza con occasionali ondate... La Locanda San Pietro, sull'estremità settentrionale, proprio davanti al formidabile bastione naturale dell'Isola Palmaria, stava chiudendo i battenti e quasi tutti gli avventori stavano abbandonando i tavolini, a causa del forte vento. Solo una persona rimaneva ostinatamente seduta.
"Certo che la fortuna non ci aiuta proprio!" Sospirò sconsolato Leonardo, ascoltando i fischi del vento.
Pochi istanti dopo, l'ing. Salimbeni, che aveva parcheggiato la sua auto in un posto riparato dai marosi, fece la sua comparsa nella piazza e si diresse verso Leonardo.
Più o meno nello stesso momento, proveniente da una stradina
spazzata dal vento, un giovane attraversava la piazza. Portava con se uno
zaino e avanzava con incedere stanco. La spuma delle onde gli rinfrescava
il viso. Si appoggiò a un lampione e fissò per alcuni istanti
i due che cercavano di salutarsi e di parlare. Non sentì cosa si
dicessero, il rumore dei flutti era troppo forte.
Scosse la testa, e poi con un alzata di spalle si avviò verso i
due. Cercando di farsi sentire gridò: "Leonardo? Jacopo ?"
Non sapeva nemmeno perchè li avesse chiamati così, sapeva
solo che erano loro.
"Mi chiamo Matteo Arthur Turant. ci conosciamo già?"
"Parrebbe di sì" rispose sornione Leonardo "Io sono
Digio, e lui Jacopo."
"Brr, che freddo" fece Matteo.
"Quando arrivano tutti gli altri ripariamoci nella chiesa. Un tempo
era luogo sacro a Desiderio Incarnato, il battente è aperto e la
chiesa è totalmente deserta. Ho visto mareggiate spazzare completamente
questa piazza e onde passare sopra al campanile, ma quella chiesa, costruita
su uno scoglio di marmo e circondata dal mare da tre lati su quattro, è
in piedi dal VI° secolo dopo Cristo: non credo che cada proprio adesso!"
Matteo sorrise mestamente "Da come stanno andando le cose recentemente,
non ne sarei tanto sicuro..."
Erano ormai quasi le sei, e incominciava anche a piovigginare quando
Nella, a piedi, arrivò nella spianata di Portovenere. Da lontano
vide quattro figure, le uniche presenti, ai tavolini della locanda.
Riconobbe nella semioscurità le figure di Leonardo e di Andrea e
si affrettò verso di loro, che la salutarono.
Nella era intabarrata in un cappotto nero ed aveva una sciarpa scura che
le nascondeva i capelli. Ogni tanto aveva un lieve sbandamento, come se
facesse fatica a camminare.
Arrivò vicino ai due, li salutò e li abbracciò con
affetto. Poi rivolse un cenno di saluto anche a Matteo.
Non c'era molta luce... ma anche così fu subito chiaro che Nella
non stava bene: il suo colorito era terreo, gli occhi mostravano le cornee
giallastre, malate. Nella guardò i due, nei suoi occhi c'era paura
e rabbia.
"Leo Dari è morto... è successo sabato, a Lucca. Povero
ragazzo... lui è stato la prima vittima inconsapevole di Stop-pathos.
è stato il bersaglio di qualcosa che lo ha trasformato in una bomba
mortale per tutti noi. Ha urlato " Vi avevamo avvertiti, ma voi non
ci avete dato retta"... non era lui che parlava... poi ha esalato
un lungo respiro ed è morto. E tutti,
tutti quelli che erano presenti alla riunione si sono sentiti male ed ora
sono come me. Moriremo. Moriremo come è morto lui se non riusciremo
a fare qualcosa in fretta."
Pochi istanti dopo due figure nerovestite comparvero tra di loro. Stefano Spock e Flavius Spiner; Nella e Leo li conoscevano da Modena. O forse da prima ancora. Tra gli altri seguì un breve giro di presentazioni.
"Ragazzi, con questo bel tempo, un caffè ?"
Alla proposta di Jacopo, Leonardo sbottò: "Sarà difficile
che qualcuno della Locanda ti porti un caffè con questo tempo....
Presto, andiamo alla Chiesa, saremo più riparati! Rimarrò
sul portale per vedere se arrivano gli altri..... seguitemi" Poi ebbe
un attimo di esitazione e prese in braccio Nella: "Permettimelo, amica
mia....."
"Grazie Leonardo... mi vergogno di questa malattia che mi rende così
debole... non ci sono abituata... ma grazie, mi scalda il cuore sapere
che tu sei qui, come sempre quando ne ho bisogno."
"L'Eterno che si occupa di meteorologia non vede con favore la nostra iniziativa di oggi... A occhio direi che nessuno vede con favore il Pathos in questi giorni, cough, cough..." pensò Fabio Woland.
Un accesso di tosse abbastanza forte riuscì ad interrompere anche il filo di certi pensieri. Fabio Woland si piegò su se stesso, resistendo a stento agli improvvisi conati. Da Lucca era stato un calvario. Aveva dormito in due motel sperduti tra Toscana e Liguria, aveva riflettuto molto su Lucca e Stop-Pathos, ma soprattutto aveva cercato di curarsi. Con scarsi esiti, a dire la verità. Il problema è che non si può andare da un medico e dirgli: "Un mio amico, prima di morire, mi ha contaminato con un'esalazione pestifera". Curarsi da cosa? Come? Fabio sperava che i confratelli ne sapessero qualcosa di più.
La malattia comunque non gli aveva fatto dimenticare la prudenza. Scrutò la piazza dal riparo dei ruderi intorno all'antichissima chiesa. Nel crepuscolo individuò un gruppo che non fuggiva davanti alle raffiche e alla furia delle onde, imperterrito davanti alla locanda. All'intorno sembrava tutto tranquillo. Era certo di non essere stato seguito, ma dopo aver ricevuto contro ogni logica una lettera di stop-Pathos, era piuttosto incline a diffidare, anche delle sue impressioni. Meglio.
Ecco, quello è Jacopo. Almeno uno che a Lucca se l'è cavata... sollievo o invidia? Meglio non investigare oltre. Gli altri saranno allora Digio, Pantarkos, Matteo... quella imbacuccata è proprio Nella. Gli era sembrato, anche l'andatura tradiva una reduce con gli occhi giallastri. Tempo di andare.
Mentre Fabio usciva dal riparo da cui aveva assistito alla scena, vide
che il gruppo si stava muovendo verso di lui. Andò loro incontro
inventandosi un sorriso rilassato, ma l'andatura barcollante lo tradiva.
Il vento si ingolfava nel trench, sembrava volerlo portar via... "Anche
lui?" sogghignò tra sé e sé. L'importante era
non perdere il buon umore. "Gran bella giornata," esclamò
salutando con un cenno del capo e affettando un sorriso rilassato, "qualche
novità?"
Poi, mentre ancora erano in corso le presentazioni dopo quest'ultimo arrivo,
si aggiunse una nuova voce alle spalle del gruppo: "Salve sono il
dott. Francesco De Principe, è probabile che non lo ricordiate ma
ero presente a Modena."
Stefano e Flavio gli strinsero la mano e lo salutarono amichevolmente, era evidente che si conoscessero già abbastanza bene. Dopo essersi presentato agli altri chiese: "Manca qualcuno?"
"Solo tu" gli rispose Spock, seccamente, mentre il gruppo si dirigeva alla chiesetta.
Dirigendosi verso la chiesa, Fabio trovò modo di scambiare qualche
parola con Jacopo e Matteo. Li aggiornò sulle novità Web
ed informò il primo dei sospetti di Matteo. "Dopo la visita
a Di Coccio sia Nella che Digio sembrano diversi, e forse persino Stefano
è vittima dello stesso incantesimo. Matteo afferma di avere prove
ancora più stringenti in proposito."
"Già" interloquì Matteo "ho contattato Stop-Pathos
fingendo di voler tradire, e loro mi hanno risposto, dicendomi che a questo
incontro (di cui sapevano già) saremmo caduti in trappola, e che
c'era un traditore a cui avrei dovuto tener bordone...il traditore, secondo
quanto afferma stp ( quindi possibile trucco) è colui che ha organizzato
l'incontro, che ha deciso il posto, e che ha permesso loro di entrare nella
lista, e le uniche persone sospettabili sono Nella, Digio e Spock."
"Cosa intendi, Leo non lo vedo da Modena, e lo conosco da poco, o
meglio, non ricordo bene come lo conoscevo, tanto, tantissimo tempo fa.
Nella a Lucca mi è sembrata come sempre, forse adesso è più
spaventata..." rispose Jacopo sottovoce.
"Occhi aperti, comunque" fece Fabio sottovoce.
"Mi sembra scontato, forse non possono entrare a leggere direttamente
la ML, ma ci possono essere dei traditori che forwardano le nostre mail...
il che sarebbe possibile... Qualcuno l'indirizzo glielo deve pur aver dato!"
Jacopo si guardò un po' intorno, se qualcuno li stesse osservando lo troverebbe senza troppi sforzi, ma non è sicuro... Visto cosa avevano fatto a Lucca, cominciava a dubitare delle sue facoltà. Poi scosse la testa... non era possibile. E sorrise fra sé e sé.
Chiesa di S.Pietro al Tempio di Venere, Lunedì 02/11/98, 17.57 GMT +1
L'interno della Chiesa di San Pietro al Tempio di Venere è un piccolo ambiente di marmo nero con sottili venature dorate, alternato a bianco statuario di Carrara. L'interno è quello di una tipica chiesa gotica genovese costruita su precedenti elementi paleocristiani. Il Pavimento a mosaico mostra ancora tipici simboli di fertilità di origine pagana.
Gli empathici presero posto sulle panche di legno e accesero tutte le candele per rischiarare l'ambiente. Il rumore del vento e delle onde rimaneva attutito dalle spesse mura della Chiesa Fortificata. Dal terrazzo che dava sul mare aperto si udiva il mugghiare delle onde contro quell'estremo lembo di Liguria.... L'ambiente sembrava quasi irreale e le figure dei confratelli apparivano quasi sparute nella penombra delle candele...
Nella si lasciò andare sulla panca e si strinse nel cappotto. Cercò di frenare i conati di vomito che ogni tanto la scuotevano. Non mangiava da sabato sera, perchè non riusciva a trattenere nulla. Fabio sembrava stare un pochettino meglio di Nella. Non che si sentisse un leone, ma le varie schifezze inghiottite negli ultimi giorni e un fisico allenato sembrava lo aiutassero a sopportare un po' meglio l'infezione.
"Io non so per quanto possa resistere ancora, ragazzi... sto malissimo e mi sembra di peggiorare di ora in ora. Iacopo, Fabio... voi come state?" chiese la Portieri.
"Io sto bene!" rispose Jacopo, "Ho avuto la fortuna di essere fuori mentre venivate contagiati da questa maledetta cosa." Guardando i suoi amici, fratelli, Jacopo assunse un'aria sconsolata. Avrebbe voluto aiutarli di più, ma non era un medico. Allargò le braccia, impotente.
Si fece avanti Matteo: "Io non sono propriamente un medico patologo, ma potrei darvi un'occhiata, e se non riesco a trovare una cura, al massimo posso aiutarvi a sopportare il disagio."
Fabio accolse con evidente sollievo la proposta di Matteo di esaminarlo. Mentre Matteo lo visitava, Fabio gli fece qualche domanda sottovoce riguardo i suoi sospetti di tradimento, e gli comunicò che, a scanso di equivoci, avrebbe cerchato di restare nei pressi della porta, per difenderla o tenerla aperta in caso di bisogno.
A visita avvenuta, mentre Matteo prima di pronunciarsi visitava anche Nella, Fabio esclamò: "Questa chiesa è magnifica, ma mi fa mancare il fiato!" e si diresse verso la porta. Fuori faceva buio, il vento urlava ed incitava il mare come prima. La spianata era deserta.
Dentro parlavano a bassa voce. Fabio rimase lì, come sa ascoltasse il vento.
Nella riprese: "Cosa avete scoperto su quei bastardi che ci hanno ridotto in questo stato? Non abbiamo molto tempo, temo... bisognerà far presto se vogliamo salvare noi stessi e tutti gli altri. Avete già un piano? indizi su cui lavorare?"
"Novità di buon augurio non ne ho," le rispose Fabio,
sorridendole e carezzandole la fronte. "Il poco che so è che
Stop-Pathos ha un sito Web dov'è criptata una password per il loro
database. Dove QUESTO sia, non ne ho la più pallida idea..."
"Password ?" chiese Stefano.
"Non hai visto ?" rispose Fabio
"Non contarci: ho passato l'ultima settimana in fuga... ho scoperto
alcune cose inquietanti, tipo dei simboli che mi ricordano un po' troppo
Stop-Pathos spuntati nelle aule dove faccio lezione..."
"Tu non hai trovato una lettera sotto casa..." risponde Fabio.
"Una lettera ? Porcaccia, e come sono risaliti al tuo indirizzo di
CASA ?" chiese Spock, assumendo un'aria più professionale.
Finchè si parlava di informatica, e non di metafisica, sembrava
più a suo agio.
"Bella domanda..."
"E i "potenti mezzi" del Nuovo Pignone ?" chiese l'hacker
con una certa nota di sarcasmo, ma molto bonario.
Jacopo rispose: "Come vi ho già detto, nel sito di Stop-Pathos
sono entrato, ma non c'è
niente di interessante. E se non so dove andare e come si chiama il loro
server posso fare ben poco. Però volevo proporre una cosa a Stefano.
La nostra ML è protetta metafisicamente. Forse anche il sito di
SP ha qualcosa del genere. Potremmo fare noi insieme un software hacker
metafisico per scardinare il loro e scoprire qualcosa. Però va fatto
velocemente! Anche per te Fabio, l'indirizzo email che ci hai fornito è
dato da un qualsiasi browser senza identificazione, ma se rispondono potremmo
tentare di prendere contatto meglio."
Fabio valutò la proposta rapidamente: "Probabilmente ha ragione Jacopo. Tu, Stefano, che ne pensi dell'idea del soft empathico? A proposito, nel sito sono nascoste frasi tipo "We are 9 of 7" e "Ninth of seven was impossible to obtain, so we used eight of seven here". C'è qualcosa del Pathos che non so e potrebbe aiutarci a capire?" riprese Fabio
"Beh, solo che Stop-Pathos si proclamava "nono di sette", non capisco l'accenno ad "ottavo di sette" però... Per quanto riguarda il software non è una cattiva idea, ma se questi signori sono CONTRO il pathos qualcuno mi spiega DA DOVE tirano fuori le risosrse metafisiche per creare protezioni del genere... voglio dire, non è una cosa che si compra in un negozio di informatica... inoltre, se anche c'è, questa protezione metafisica l'avranno messa sul loro vero server, che di certo non è il sito di cui mi parlate..."
Matteo, messe da parte un attimo le sue meditazioni mediche, espose
le sue idee con pacatezza:
"Dobbiamo decidere un piano di azione, rapido e incisivo. Io sono
certo che dobbiamo muoverci con cautela, e attenzione. Siamo sicuri che
questo posto è sicuro ? Io non vorrei incontrare i proseliti di
stop-pathos", e la domanda era rivolta a Di Giovanni.
Leonardo gli rispose: "Per quanto possa essere sicuro un qualsiasi
luogo questo posto lo è di più. Questa Chiesa era, millenni
fa, un Tempio a Desiderio, Io stesso ho pallidi ricordi di aver visto la
mia Dea consacrare questo scoglio. Se c'è un posto dove possiamo
difenderci al meglio, ebbene è questo....."
Matteo riprende: "Vediamo di ricapitolare: Come fa Stop-Pathos a entrare in mailing list ?"
"Io credo che possano scrivere in ML, ma non leggerla... la protezione
di Stefano e Raffaele lo impedisce..." Leonardo chiese conferma a
Stefano con lo sguardo.
"Questo è quello che dovrebbe fare la mia protezione, ovvio
che potrebbero averla superata... come la mia stessa vita mi insegna, nessuna
difesa è insuperabile... neanche con l'aiuto di Raffaele..."
"Allora secondo te come ottengono dati su di noi ?" fece Matteo.
"Qualche tempo fa mi misi in contatto telematico con Stop Pathos. Loro sapevano benissimo chi ero, e nosnostante ciò tentarono di reclutarmi per la loro causa. Io, che sono il Primo Figlio di Desiderio. Eppure la loro arroganza aveva qualcosa di preoccupante. Sembravano convinti che io FOSSI in grado di tradire, e questo mette in luce diversa il comportamento di Leo a Lucca così come Nella ce lo ha riferito. è possibile che siano in grado di prendere il controllo di uno di noi, Nota o Alterazione che sia, anzi, a questo punto mi sembra la più probabile risposta alla tua domanda." rispose Di Giovanni.
"Io la penso diversamente: secondo me Stop-Pathos ha le chiavi di accesso, perchè qualcuno gliele ha date. E' entrato in lista, è stato silente a lungo e ci ha seguito e monitorato, almeno le persone chiave per lungo tempo. Ergo per disorientarlo dobbiamo agire in modo diverso e improvviso." Riassume concisamente Matteo.
"Le chiavi le abbiamo io e Raphael." e il tono piccato di Spock sottintendeva un po' di incazzatura per la velata accusa. "Però chiunque avrebbe potuto girare le mail della lista a Stop-Pathos. Piuttosto, che c'entra con loro Di Coccio ?"
"Sono ancora convinto che Di Coccio agisce autonomamente. E' un fanatico puro. Ciò non toglie che qualcuno possa averlo strumentalizzato... Gli ho parlato a lungo faccia a faccia. Non mi sembrava nulla più di un intelligente fanatico. Certo, temendo la presenza di Nemici, non ho osato usare i Doni di Desiderio e i Sussurri di Babele per rivelare i suoi Desideri. Temevo che un simile tentativo potesse essere rilevato..." proseguì Leonardo.
"Concordo con te: probabilmente Di Coccio è una pedina nelle loro mani, ignara della vera realtà delle cose." risponde Matteo.
"Io non ho informazioni su Stop-pathos." interloquì
Nella "Non so se il PM Di Coccio sia manovrato da loro... certo, dietro
di lui c'è qualcuno, qualcuno che ci ha, a suo tempo, fatto trovare
l'assassino di Giuseppe Faggi bello ed impacchettato, qualcuno che fuma
sigarette Chesterfield... non sappiamo chi sia. Neanche se sia un amico
o un nemico.
Nella sua organizzazione c'è un traditore, qualcuno che ci ha già
passato qualche informazione, ma che ora tace da tempo. Era Fabio di Callisto
il suo tramite.... Se potesse servire, questo "gola profonda"
forse potrebbe essere ricontattato... ma vuole sempre qualcosa in cambio
perchè dice che per lui è estremamente pericoloso..."
"Punto importante" intervenne Matteo "Come risalire a
loro ?"
"Credo che a questo punto, il buon Stefano abbia qualcosa da dirci."
Rispose Leonardo. E attese pazientemente l'intervento di Stefano, sempre
tenendo stretta fra le braccia la tremante Nella. "Se possono fare
questo alla donna che ospita Demetra Tesmofora, sono nello sgomento più
totale..."
"Ah, non guardate me ! Io non so dove sia il loro server, e finchè
non scopriamo come raggiungerlo mi è difficile pensare a qualcosa."
rispose Stefano.
"Giacché volete dedicarvi all'incursione telematica, ho una
proposta per voi. C'è una Nota con cui sono in frequente contatto
che si trova a suo perfetto agio nella Rete: Prometeus, una I.A. Psiche
di Psiche, propongo di chiedergli di unirsi a noi.... Anzi, se avessi un
PC lo farei subito" disse Leonardo.
"Mi sembra un'ottima idea... Non c'è decisamente tempo da perdere!"
esclamò Fabio.
Stefano, intercettata un'occhiata dei colleghi, aggiunse: "Ok, vado
a prendere il mio portatile da hacking..."
Dopo che Stefano se n'era uscito, Matteo espose la sua idea:
"Secondo me bisogna beccarne uno vivo e martellarlo fisicamente. Non
è bello, ma difficilmente credo che tradirebbe. Sempre che tutti
gli agenti di Stop-Pathos non siano ignari del loro status."
Fabio si rivolse a Matteo: "Hai una qualche idea di che diavolo abbiamo,
dottore ?"
Nella tossicchiò poi parlò:
"...dimenticavo... a Lucca ho trovato questo foglio, mentre uscivo
dalla riunione"
A tutti venne mostrato un foglio con poche righe scritte a matita:
Usa la lancia
Per tranciar lo foglio
Non sempre basta
Calpestar l'orgoglio
Ma il muro tasta
E a Desiderio
Bacerai la guancia
"Non so se possa essere utile... forse è solo una falsa
pista...io non mi ci raccappezzo..."
Per Nella era stato un lungo discorso, ed ora si rannicchiò, esausta,
fra le braccia di Leonardo...
"Forse è davvero una falsa pista" intervenne il dottor De Principe "ma se non lo è mi sembra che il messaggio sia da dividere in due, i primi 2 versi che indicano una azione, i successivi 2 che danno un consiglio e gli ultimi 3 che indicano di nuovo una azione. In particolare questi ultimi sembrano quasi una indicazione di una infantile caccia al tesoro ( toccare su di una guancia il viso della Dea inciso su di un muro... forse è davvero uno scherzo). A proposito se questo è un tempio di Desiderio c'è qualche Sua immagine per caso? E come mai siamo venuti proprio qui?"
A questa frase Fabio si riscosse dalle sue riflessioni. Chiese con un ghigno: "Già, come mai? Sono più di trent'anni che non credo alle coincidenze..."
"Il posto l'ho scelto io perchè era imprevedibile.... e al tempo stesso abbastanza vicino e facilmente raggiungibile da tutti noi. Ci garantisce una certa privacy e lo sento ancora in qualche modo "sacro"...ma purtroppo i millenni sono passati e nessuna immagine del Sacro Volto di Desiderio sopravvive in questo luogo.... Per cui non cercate un collegamento fra questo Tempio e i fatti di Lucca, perchè non esiste...." rispose Leonardo, stroncando una tenue speranza.
Leonardo aveva appena finito di spegnere la piccola speranza che l'idea
di una qualche coincidenza tra Lucca e Portovenere aveva attizzato. Fabio
sbuffò e tornò a guardare fuori dalla porta. Il vento sconvolgeva
le nuvole, la luna piena affiorava a tratti e diffondeva una luce argentea
venata d'ombra... Fabio sobbalzò, poi si avventò sulla soglia.
"Cristo... Venite qui, tutti. C'è qualcosa là fuori.
Si direbbe... si direbbe una sagoma scura, in mare. Cosa diavolo dovrebbe
fare una nave - o quello che è - in giro con una mareggiata del
genere?"
Leonardo si fece avanti ed uscì sul terrazzo battuto dalle onde: guardò all'esterno e aguzzò lo sguardo: un leggero bagliore sembrò illuminare i suoi occhi, come quelli di un gatto. Poi aggrottò la fronte e disse: "Una piccola petroliera... o qualcosa di simile. Sembra una nave per trasporto di liquidi. Batte bandiera... Panamense. Ma non riesco a vedere nessuno a bordo. Strano. Che abbia rotto gli ormeggi ?"
Assieme a lui uscì anche Jacopo, non aveva la vista acuta come
la Prima Nota di Desiderio, ma per quello che poteva si sforzò di
dare un occhiata.
"Non ve l'ho detto prima..." disse "Perchè pensavo
fossero mie idee, ma è da un po' che mi sento osservato! Non so
se possa entraci quella barca. E' troppo lontana per spiarci, forse...
In ogni modo occhi ancora più aperti mi raccomando!"
Il vento agitava i lembi del lungo cappotto nero. Jacopo se lo strinse
ancora più stretto, faceva freddo.
Nel frattempo, in chiesa, Flavius, che era alquanto sconvolto da ciò che vedeva e sentiva, disse: "Secondo me è prioritario curarvi... in un modo o nell'altro. Mi sembra giusto cercare informazioni seguendo indizi gli indizi scritti sul foglio che ha trovato Nella ma mi pare allo stesso modo adeguato ed importante cercare anche di capirci qualcosa riguardo alla vostra malattia. Francesco è un Farmacologo ed io un Perito Chimico... direi che almeno delle analisi preliminari sarebbe il caso di farne... Che ne dici Francesco?"
Portovenere, Parcheggio, Lunedì 02/11/98, 18.15 GMT +1
Pantarkos scese dalla macchina con uno sbuffo. La piazza dell'appuntamento avrebbe dovuto essere vicina... sperava che assieme ad essa ci fossero ancora anche gli altri, nonostante il suo ritardo.
Chiuse la portiera con lentezza e i muscoli del volto sembravano allentati di mezzo giro di vite, tutto quello che succedeva intorno a lui produceva rumori ovattati nella sua testa piena di pensieri.
Si strinse il bavero del cappotto intorno alla gola e cominciò a camminare lungo la strada poco frequentata; girando lo sguardo vide Spock in auto, con in mano (come sempre) un computer. "Stefano" lo chiamò, e il giovine chiuse di scatto il portatile, nervosamente, e si voltò verso di lui. Dopo averlo riconosciuto, gli sorrise e lo salutò; poi entrambi si diressero verso la piazzetta. Proprio in quel momento dalla chiesa poco distante stava uscendo Di Giovanni in compagnia di alcune altre persone.
Ma mentre Andrea stava per dirigersi verso i suoi Fratelli, preparando
le solite frasi di rito, si accorse che lo sguardo di Leonardo era fisso
verso il mare; socchiudendo gli occhi per colpa del vento, seguì
la direzione dello sguardo e si trovò a sua volta a fissare quella
sagoma scura in balia delle onde. "Ma che caz..."
"...zo è ?" finì per lui Spock, che iniziò
a correre verso il gruppetto.
Piazzetta di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 18.17 GMT +1
Anche Spiner si alzò e si avvicinò all'entrata della chiesa...
e scrutò un poco il mare... vide qualcosa ma non molto...
Faceva freddo ma lui amava il freddo e gli piaceva la sensazione che l'aria
gelida gli dava sulla faccia... restò sul sagrato con Leonardo e
gli altri mentre il vento faceva sventolare il suo soprabito grigio.
Poco dopo dalla chiesa uscì anche Nella, sostenuta immediatamente
da Digio, per cercare di scrutare il mare, ma le onde continuavano ad infrangersi
spruzzando acqua salata e gelida. Si strinse nel cappotto e rientrò
di qualche passo, per ripararsi dal vento.
In quel momento squillò il suo cellulare...
Nella rispose, sottovoce, in modo concitato.
Poi, finita bruscamente la telefonata, vi disse che era una sua amica.
"Ho appena saputo che il nostro morbo non è nulla di soprannaturale,
nè magia, nè maledizioni, nè esoterismo... per sconfiggerlo
bisogna usare le possibilità umane: il cervello e la scienza..."
E, per la prima volta da quando era giunta, finalmente Nella esibì
un sorriso con una luce di speranza.
"Questo significa che qualcuno ha trovato una cura? E che tu e Fabio
dovete andare via?" chiese Leonardo.
"Non ancora... ma possiamo sperare." rispose Nella
"E noi possiamo darci da fare allora !" ribatte Flavius, rivolto
al suo collega chimico.
"Certamente, prima di venire qui stavo lavorando ad una soluzione
e se Nella ha ragione..." risponde Francesco.
"Avete un binocolo ?" chiese Stefano.
Matteo glie ne porse uno da campeggio. Stefano non sembrò soddisfattissimo,
ma dovette accontentarsi, fissò per un po' il mare, poi fischiò
tra i denti.
"Che c'è ?" chiede Digio.
"Quella nave è un modello innovativo di petroliera di piccolo
cabotaggio... ne parlavano su una rivista di informatica il mese scorso.
E' un modello sperimentale ad alta automatizzazione. Sfrutta una rete dati...
ok, tralascio i tecnicismi. Pensate, serve un solo uomo al timone, e solo
per le emergenze."
Anche Salimbeni ne sapeva qualcosa e annuì.
"Bene, ti farà piacere sapere che là sopra non c'è
anima viva..." disse Digio.
"Ma come fai a... fa niente. Comunque, è strano che..."
Spock si interruppe e fissò il mare, come tutti gli altri. La petroliera aveva evidentemente cambiato rotta, e ora puntava decisamente verso la costa. E ingrandiva a vista d'occhio !
"Interessante, una nave telecomandata, chissà chi è che ci sta giocando?" Matteo si volta verso i compagni, e facendo un cenno verso la nave e dice: "Visto che il piccolo naviglio sta puntando verso la costa, non è esattamente la cosa più sana rimanere qua. Io direi di allontanarci e porci in un posto sopraelevato da cui poter vedere il mare. Così se naufraga e c'è bisogno di soccorsi possiamo scendere, ma se invece è un naviglio carico di guai per noi, almeno siamo un po distanti. E non credo che abbia le zampe per seguirci..."
Detto questo cercò con lo sguardo un posto dove ci si potesse
dirigere, per osservare la costa senza rischi, e intanto continuò
a parlare: "...siamo qui per un motivo preciso, ma non siamo obbligati
a restarci a lungo!" aggiunse il giovane frugando nello zaino ed estraendo
una lampada da segnali morse.
"Se decidiamo di allontanarci - continuò accendendo la lampada
- io lascerei qui questa. Mal che vada segnalerà la costa, al meglio
farà credere che c'è ancora qualcuno nella piazza. Ci state?"
"Ma sono io l'unico senza assi nella manica ?" sorrise Fabio.
Flavius pareva perplesso: "La cosa in sè non è male
ma... insomma... diciamo che in teoria la petroliera dovrebbe contenere
petrolio, e già i danni non sono pochi col petrolio... ma se ci
hanno messo esplosivi di vario tipo, magari più efficaci e distruttivi,
o magari peggio ancora la sostanza nociva che ha infettato un po' di persone
a Lucca? Beh... se è così noi ed un bel tocco della città
saltiamo per aria! "
"Là sopra la Rupe, c'è il Cimitero Gotico, è un ottimo punto di osservazione... e nel caso permette una fuga a monte o un tuffo in mare... Un minuto di corsa e ci siamo. Ti porto io, Nella. Qualcuno aiuti Fabio." Leonardo parve prendere il comando delle operazioni, ignorando Spiner.
Stefano intervenne: "Un attimo. Un attimo. Se quella petroliera investe questa città ci saranno dei danni enormi. Non credete che ci stiamo salvando a scapito degli abitanti ?"
Leonardo gli rispose subito: "Non credere che me ne dimentichi.
Raggiungeremo quella nave, a costo di arrivarci a nuoto."
"Leo, sei pazzo ?" rispose Spock "come salirai a bordo ammesso
di arrivarci vivo ? E come troverai i comandi ? Nemmeno io saprei governarla
coi comandi manuali."
"Sì, sono pazzo." rispose Leonardo. "Sono un'eccellente nuotatore, e posso guidare tra i flutti anche un'altra persona, nuotando SOTTO i marosi ed emergendo ogni tanto per respirare. Me ne intendo un po' di computer ma non sono certo un hacker. Se qualcuno più dotato di me vuole accompagnarmi su quella nave, io mi tuffo e lo porterò là."
Il gruppetto, raccolte le proprie cose in fretta e piazzata la lampada, si recò nel cimiterino di corsa. Fabio rivolse un cenno di gratitudine a Jacopo che si avvicina per sostenerlo, ma l'aria della notte sembrava aiutarlo: poteva farcela. Diede un'occhiata all'intorno... apparentemente nessun'altra sorpresa, per fortuna: a adrenalina stava già bene così, grazie tante!
Incamminandosi velocemente verso la Rupe, si rivolse a Flavio: "Tu pensi che SP non rispetti neanche la bellezza di un posto del genere, che lo farebbe saltare in aria solo per eliminarci...? Ripensandoci," sogghignò, "temo tu abbia ragione. Correre, correre!"
Stando vicino a Fabio, nel caso ne avesse avuto bisogno , anche Jacopo
cominciò a correre verso il cimitero, e preoccupato, c'erano cose
che non riusciva a comprendere.
Molto a cui pensare in pochi giorni, troppo da fare e poco tempo per farlo.
"Ca**o!" pensò "la macchina nuova!" ma non c'era
il tempo per spostarla.
"Certo che se fanno saltare un paese intero per eliminare tre di noi
che non sono stati infettati sabato hanno un bel chiamarsi salvatori dell'umanità!
Speriamo che il luogo indicato da Digio sia abbastanza sicuro e lontano."
Matteo approfittò per rivolgere sottovoce qualche parola a Jacopo,
Fabio e Andrea: "Cosa abbiamo in mano? Solo congetture. Ma io non
credo alle coincidenze. Sarà meglio allontanarsi da qui. Ha sempre
più odore di guai... E ricordatevi Spock... E' tornato giusto per
vedere la petroliera... ed è stato via un po'. Dieci minuti per
prendere un portatile sono un po' tanti."
"Già, quando l'ho trovato sembrava che stesse controllando
qualcosa sul computer, e quando è stato richiamato mi è sembrato
che la cosa lo scocciasse alquanto." disse Pantarkos.
Fabio pensierosamente disse: "Con tutto quello che è successo
mi era passato di mente, ma ora che me lo ricordi... Allora, abbiamo tre
sospetti, ma finora l'unico che abbia fatto qualcosa di concreto fuori
dalla norma è solo Stefano. Staremo a vedere. Questa faccenda mi
sembra una partita a scacchi. Ci vogliono in un posto adatto dove prenderci
senza troppi rischi. Scommetterei che è Stefano a manovrare quell'affare..."
Jacopo annuì, anche lui stava pensando che il manovratore non fosse
distante, ed in effetti la brusca virata della nave in concomitanza con
la "distrazione" di Stefano dava da pensare...
"Se giocano una mossa per uno, potremmo sospettare anche Digio...
Comunque, appena arrivati, cercherò di provocare Stefano su questo
argomento. Tu sta' attento e pronto a reagire se dovesse servire. Se sei
un buon osservatore, non perderti niente. E dopo la scenetta vado a vedere
se c'è modo di squagliarsela dal nostro bel cimitero o ci hanno
proprio impacchettato per bene".
Cimitero Gotico di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 18.25 GMT +1
Raggiunto il cimiterino ad ampie falcate, i nostri si sistemarono sotto un portichetto coperto.
Fabio Woland, un po' in affanno, borbottò: "Se ne esco vivo
vado una settimana in montagna a rimettermi in sesto. E chi se ne frega
se è autunno!!!"
Fabio non era abituato a star male... no, meglio, a non star bene. Non
era un salutista e, quando serviva, faceva i suoi bravi strappi, ma in
linea di massima era un fautore del vecchio "mens sana in corpore
sano". Al momento era la mens che lo aiutava a non crollare.
Ripreso fiato, si rivolse a Stefano: "Hai una memoria che mi stupisce,
Stefano. Hai letto di quella petroliera in una rivista il mese scorso e
ti ricordi... praticamente tutto! Che dicevi, poco fa? Che coi comandi
manuali non la sapresti governare. Il che mi fa dedurre che con un computer,
invece... Che rivista era? Quasi quasi mi abbono!" Aveva un sorriso
stanco sulle labbra, che gli balenò anche negli occhi, mentre scrutava
Stefano.
Che non lo stava più ascoltando: "Un computer ! Che idiota
! A me ! Basta rintracciare le banche dati della Capitaneria di Porto per
scoprire come fare a evitare il disastro. E magari anche a trovare le tracce
di Stop-Pathos"
Poi mentre il pc faceva il boot parve pensarci su e guardò fisso
Fabio: "Scusa, mi è sfuggito quello che dicevi. Riguardo alla
mia memoria ?"
"Niente di che, figurati... Già che ti trovi potresti anche
contattare quella nota di Psiche di cui parlavate in chiesa, l'intelligenza
artificiale, come diavolo si chiamava?" schioccò le dita spazientito
"Vabbè, non mi ricordo, ma hai capito di chi parlo, no?"
Mentre Stefano si immergeva nel software, Fabio si alzò e si sgranchì:
"Da Lucca non mi riesce di star fermo..."
Nella lo guarda con un mezzo sorriso: " Beato te... io invece non
riesco a muovermi... mi fa male tutto..."
"Passerà, passerà..." Fabio si inventa l'espressione
più incoraggiante che riuscì a mettere insieme.
Dopo il breve scambio, mentre gli altri tenevano d'occhio la nave, Fabio si alzò e andò ad esplorare il nuovo rifugio. Le vie di fuga è meglio trovarle prima, riflettè tra sé e sé...
Mentre tutto questo avveniva, Matteo si avvicinò a Digio e gli
disse: "Senti un po', non ce la farai mai ad arrivare alla petroliera.
Li fuori l'acqua uno è freddisima, quindi potresti affogare in un
attimo. E poi come pensi di salire sul ponte, o di entrare nelle sale comandi?
Senti, lascia fare a Stefano, al massimo il nostro dovere sarà quello
di aiutare il paese. Inoltre non credo sia furbo separarsi."
Alzando la testa dal PC che stava configurando di corsa, Stefano borbottò:
"Lasciami provare così, Leo. Se fallisco, mi porterai laggiù.
Sono anche io un buon nuotatore. E di hacking me ne intendo."
Nessuno trovò da obiettare.
Nella nel frattempo si era messa in un angolino, seduta su una lapide
e, tratto il cellulare, aveva cominciato a far telefonate. Dopo un paio
di minuti, imprecò a bassa voce. "Accidenti a lui... accidenti...
ed ora come si fa... Alessio ? Alessio !"
Poi disse, a voce più alta: "è caduta la linea... Ragazzi,
sono sorvegliata... la polizia è sulle mie tracce... pare che non
abbiano di meglio da fare in questo paese, che seguire me. Io non capisco...
mi sembrava fosse tutto a posto... Ho paura di essere un pericolo per voi.
E poi non ci devono vedere insieme. Domattina riparto. Alessio viene qui
a prendermi. Torno a Roma. Io... mi dispiace... spero di non avervi combinato
un guaio..."
"Tutto sommato, qualche normale poliziotto lo vedrei quasi con piacere"
esclamò Fabio ridendo e facendo un cenno della testa verso la petroliera.
Poi, vedendo che Nella abbassava la testa e taceva, come se si sentisse
in colpa per aver fatto correre loro questo rischio, le disse: "Non
è colpa tua, su! è solo una trappola molto ben orchestrata...
Cerca di non abbatterti, ci mancherebbe altro. D'altra parte se volevi
divertirti sei servita: quando il gioco si fa duro..."
Matteo si voltò verso i due e con voce un po' tesa chiese: "In
che senso sei inseguita dalla polizia, quella barchetta non è certamente
un mezzo del ministero di Grazia e Giustizia, e poi... non posso trattenerti
se te ne vuoi andare, ma non abbiamo nemmeno ancora messo in comune tutto
cò che sappiamo su Stop-Pathos."
Jacopo si avvicinò a Nella, sorrise, e le disse: "non ti preoccupare...
Siamo tutti nella stessa barca... Se anche la polizia ci trova tutti insieme
potrà indagare, ma se si tratta di occultare prove che potrebbero
collegare noi e il Pathos... beh questo è compito mio."
Le appoggiò una mano sulla spalla. "E poi se qui salta tutto
non credo che troveranno nè te ne noi!". E nonostante tutto,
strappò un sorriso alla compagnia.
Matteo estrasse una Nikon e fotografò la petroliera, poi si misee alle spalle di Stefano che aveva cominciato il suo lavoro.
"Per la barba di Gibson !" esplose Stefano. "è
incredibile ! In questo paese basta un temporale e la rete GSM non funziona
più ! Non posso collegarmi alla Rete telematica !"
"Cosa significa ?" chiese Nella.
"Non è solo il tuo cellulare a fare le bizze... anche il cell-modem
del mio PC sta facendo brutti scherzi... ma non è l'unica cosa strana...
nemmeno la ricezione satellitare dà segni di vita. Che cazzo succede
qui ?"
Un tuono sottolineò le ultime parole di Stefano. E tutti sobbalzarono
mentre, da lontano, si udirono le sirene di un corteo di auto della polizia.
"Merda. Dobbiamo sbrigarci. C'è un solo modo" esclamò
Stefano, chiudendo il PC e guardando significativamente Digio.
Digio, dopo avere accarezzato Nella, attese che Spock consegnasse il
fido portatile a Nella sussurrandole qualcosa all'orecchio, dopodichè
la Portieri annuì e i due si allontanarono di gran carriera. A un
certo punto Spock si rivolse a Leonardo: "Se per sbaglio fossi in
difficoltà lasciami perdere e dirigiti verso la nave. Io ce la farò
a tornare a riva."
Digio annuì, poi Stefano ci ripensò e chiese: "Ma come
ci arriviamo a bordo della nave partendo dal mare ?"
Cimitero Gotico di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 18.37 GMT +1
Appena Stefano e Leonardo furono scomparsi nella fitta cortina di pioggia, Matteo si guardò intorno cercando di sistemarsi i capelli lunghi, oramai talmente fradici da appicicarsi in continuazione sul volto, da un anfratto nascosto della sua giacca tirò fuori una sigaretta e se la accese. Poi si chinò vicino a nella e con un attimo di esitazione disse "Scusa se sono stato brusco prima, è solo che sono gli eventi a trascinarmi. "
Poi rivolto indifferentemente a chi gli stava intorno continuò
"se Di coccio e polizia arrivano qua, penso che ci sarà da
divertirsi, chissà come se la cavano loro con la petroliera. A proposito,
cosa vogliono fare Stefano e Leonardo?"
"Raggiungere la petroliera e controllare se è possibile governarla."
gli risponde Jacopo.
"Spero non qualcosa del tipo -per il potere di grayskull, petroliera
girati !- ci mancherebbe solo questo. Solo una altra cosa io cercherei
finchè siamo in questa emergenza, di rendere palesi le nostre intenzioni.
Se mi allontano ti dico cosa vado a fare. non pretendo che ognuno dia le
sue motivazioni per ogni azione, ma che almeno dica agli altri cosa sta
cercando di fare a grandi linee. solo così riusciremo a cordinarci.
Boh... chi vivrà vedrà, mi sa che è meglio se vado
a dare una mano a Fabio a cercare un modo di ANDARCENE." Detto questo
si alzò e si allontanò.
Piazzetta di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 18.39 GMT +1
Appena i due svoltarono l'angolo, videro che nella piazzetta c'era un
certo numero di persone che guardavano il mare. Non c'era speranza di non
essere notati. Per di più le sirene si avvicinavano ad ogni istante.
Leonardo, o meglio Gilgamesh, disse con una sicurezza da far rabbrividire:
"Possiamo farcela."
Stefano gli rispose: "Lo so. E il velo dove lo mettiamo ?"
Leonardo con uno sguardo di fuoco ribattè: "Se per salvare
il velo devo lasciar distruggere questa piazza sacra a Desiderio..."
Stefano gli appoggiò una mano sulla spalla: "Forse è
meglio trovare un altro modo, o almeno un diversivo..."
"Buonasera, Leonardo"
I due si voltano di scatto. Poi Leo si rilassò e strinse la mano
al nuovo venuto. "Alessio Majere. Benvenuto. Posso presentarti Stefano
Spock ?"
I due si scambiarono una stretta di mano. "Nella ?" chiese preoccupato
Alessio "Di Coccio sarà qui tra poco, e i suoi colleghi sono
già in arrivo" disse indicando i lampeggianti alle sue spalle.
Leonardo guardava ancora il mare. La petroliera. I suoi muscoli si tesero, come se volesse raggiungerla con un salto. Poi disse ad Alessio: "Vieni, andiamo da Nella."
Il trio fece ritorno al cimitero.
Cimitero Gotico di Portovenere, Lunedì 02/11/98, 18.38 GMT +1
Proprio mentre pensava di avere trovato qualcosa, un ossario costruito con una scaletta che si inoltrava nelle profondità del terreno, in grado di offrire un riparo di qualche tipo, Matteo alzò la testa e vide uscire dalla nebbia Leonardo e Stefano che stavano tornando di gran carriera insieme a un terzo uomo che non conosceva, e a passo spedito si diresse verso di loro.
Anche Nella vide arrivare i tre e riconobbe subito la figura di Alessio
in mezzo a Leonardo e Stefano, e andò loro incontro: "Sei qui...
meno male... avevi ragione tu, era meglio se stavo a Roma, ora me li sono
tirati tutti appresso. Hai qualche idea su cosa fare, cosa dire... ho paura
che questo possa peggiorare tutto... accidenti a me!"
Poi guardò Leonardo e Stefano con uno sguardo interrogativo: "Non
è stato possibile fare nulla?"
"Allora ? Che avete fatto ?" chiese Matteo, un po' alterato.
"Niente. Troppa gente, è impensabile raggiungere la petroliera
a nuoto senza dare nell'occhio come il sole durante la notte polare, ed
è altrettanto impensabile andarcene in macchina. Arrivano i poliziotti."
risponde Spock.
Jacopo si guardò intorno scoraggiato. Da una parte il mare agitato
con tanto di petroliera, dall'altra le sirene della polizia!
"Trappola ben cogegnata!" disse. Poi si guardò intorno,
con aria indagatrice.
"Ci sarà un modo per levarsi di torno!" e guardò
attentamente tutta la zona circostante. Il cimiterino era arroccato in
alto, e l'unico modo per andarsene era tuffarsi in mare con un po' di rischi,
oppure inerpicarsi su per le colline dell'entroterra.
Ma Loki ormai aveva preso il sopravvento su Jacopo: "Il vento è forte, e sembra portare un canto, una canto di morte! Ma anche un canto di rabbia, un canto di lotta. Il canto di qualcuno che non si vuole arrendere. Ho distrutto il Valhallah, ho fatto cadere gli dei del nord. La città di Asgard non è più! Non posso e non voglio farmi sconfiggere da questi qua! Gilgamesh! Agiamo in fretta!"
"Ehm, immagino che tutti voi potreste smontare quella petroliera pezzo per pezzo" fece Stefano "Però mi sembra il caso di risolvere il tutto altrimenti, nevvero ? NON siamo nel VALHALLA, Jacopo. Anche se fa piacere sapere di queste tue doti..."
"Non è che qualcuno di voi potrebbe usare un potere per
assicurare il collegamento a Stefano?" propose Fabio. "Così
non rischieremmo effetti troppo scenografici e otterremmo lo stesso scopo.
E poi sarebbe ora di passare sull'offensiva, con SP. Dovremmo scoprire
qualcosa su di loro, fuggire non basta. Agganciando la Rete potremmo scovare
qualche informazione utile!"
"Penso proprio che sia molto difficile, se ci fosse Raffaele magari
potrebbe aiutarmi come per la mailing list... e abbiamo pochissimi minuti...
ormai credo che l'unica soluzione sia..."
"Un telefono pubblico !" urlò Fabio, schizzando verso
un angolino appena fuori dal cimitero dove un ignobile funzionario Telecom
aveva impiantato una cabina telefonica. Per una volta uno sfregio architettonico
utile... Si avvicinò di corsa, e alzò la cornetta. Silenzio.
"MERDA!" imprecò "nemmeno i telefoni pubblici funzionano."
A questo punto Stefano si fece sospettoso: "E se ci avessero ISOLATO
volutamente ? Non possono essere coincidenze ! Ma chi, come e quando ?"
"Potrei chiederti a mia volta come ha fatto la polizia ad arrivare
poco tempo dopo di noi, o come facessero a sapere che eravamo qui....chi
oltre a noi che siamo qui sapeva dell'incontro?" ribattè Pantarkos.
"Nessuno" rispose con aria corrucciata Stefano.
Improvvisamente un "BIP" acuto fendette l'aria. Tra le braccia
di Nella il portatile di Stefano ronzò attivandosi. Nella istintivamente
lo posò a terra, e il portatile si aprì.
"Che diamine ? " sussurra Spock.
Attorno al gruppo degli empathici si alzava una sorta di nebbia luminosa,
mentre sotto i loro piedi strane spirali di luce si disegnavano sul terreno.
Si diramavano dal portatile di Spock, e sembravano un vortice o una spirale
luminosa.
Fabio sembrò perplesso: forse non si fidava del suo intuito per queste cose che capiva ancora poco, o forse non sapeva se sarebbe riuscito a scappare: "Sembrerebbe un tentativo di mettersi in contatto con noi!" esclamò, gettando uno sguardo all'intorno per vedere le reazioni dei confratelli.
Leonardo di Giovanni, combattivamente, decise di rimanere, e sussurò a mezza voce una preghiera a Desiderio. Anche Fabio, confortato dal piglio deciso di Leo, rimase a testa alta, mentre la spirale si stendeva sotto di loro. Era nuovo del Pathos, ma non tanto da dover ancora risvegliarsi completamente. Sentiva il vortice delle emozioni dei confratelli ribollire ed interagire, quasi come le luci che emanavano dal portatile di Stefano, sentiva il richiamo del Millennio e l'importanza di resistere all'ennesimo attacco. Con lo stesso piglio deciso e irremovibile anche Flavius Spiner restò fermo dov'era, volgendo un'occhio a controllare le reazioni di Spock.
Stefano sorrise (un sorriso teso) e disse: "We must stop them, here, now !" citando le sue serie televisive preferite. E attese gli eventi con calma sicurezza.
Matteo invece indietreggiò, poi quando si rese conto che le linee di luce si avvicinavano sempre più in fretta, si fermò e si chinò per raccogliere una grossa pietra, forse per spaccare il portatile. Ma appena la spirale si stese sotto di lui, la pietra svanì tra le sue dita, come se non fosse mai stata lì. Anche gli altri si resero improvvisamente conto che dovunque erano giunte le linee luminose, il terreno era stato sostituito da una superficie nera e dura, liscia, come ossidiana levigata.
Vedendo questo improvviso mutare della situazione, Pantarkos estrasse
dal cappotto un revolver, che puntò per la sorpresa di tutti verso
Nella; il suo volto era contratto a causa dell'improvvisa tensione; per
un singolo istante tenne sotto tiro la sua amica, poi, come ripensandoci,
guardò Spock e rivolse verso di lui l'arma. Di scatto Spiner si
interpose tra Pantarkos e Spock, allargando le braccia: "Che diavolo
fai ?"
Anche Matteo Arthur Turant estrase da una tasca della sua giacca un coltello
da caccia. Era un bel coltello, che anche nelle mani di un pivello poteva
lasciare graffi niente male.
Mentre Flavio si metteva in mezzo tra Andrea e Stefano, Matteo rapidamente
si spostò al fianco di Nella, con in mano il coltello.
"Andrea, sei impazzito? metti giù quella cosa, non fare scocchezze, manca solo che ci facciamo fuori fra noi, ora. Piuttosto, visto che c'è la polizia, almeno il porto d'armi ce l'hai?" gli urlò Nella. A scapito della sua fermezza, Pantarkos rispose: "Certo che ho il porto d'armi" ma abbassò l'arma verso terra, rivolse a Spock uno sguardo indagatore, poi cambiò ancora bersaglio e puntò l'arma da fuoco verso il portatile che ormai era al centro di una zona larga una decina di metri completamente nera e che assomigliava a una pista da ballo di una discoteca molto moderna. "Comincio ad essere stanco di questi trucchi..." sibilò "cosa sta succedendo a quel portatile!? chi ha avvisato Stop Pathos !?". Però esitò un attimo prima di sparare.
"Ci stiamo girando intorno da un po', in effetti," disse con calma Fabio, "forse è ora di scoprire le carte. Chi sa qualcosa sull'amico di Stop-Pathos che ci ha preparato questo scherzetto è il caso che parli. ADESSO!"
Si rivolse ad Andrea e Flavio in particolare: "Voi due, ad esempio, non credo inscenereste una simile giostra - e per di più in un momento come questo" indicò con gesto eloquente il pavimento nero e liscio che ormai li circondava tutti, con le strisce luminose che si andavano dispiegando su di esso "se non sapeste qualcosa che a noi sfugge... Dico bene?" domandò a Jacopo e Matteo. "E lei, avvocato" chiese infine a Majere, "ha qualche informazione sui motivi della polizia che dovremmo conoscere anche noi?"
Pantarkos, con lo sguardo fisso sul portatile, rispose con parole rapide
e secche:
"Da quando SP si è rivelata, nessun segreto è stato
al sicuro, nessuna riunione, nessun incontro, niente; è da nemmeno
un'ora che sono qui e già arrivano poliziotti, Leo ha condannato
metà di noi a morte e io comincio a pensare di essere stufo di fare
bel viso a cattivo gioco, chiaro?" e il "chiaro" lo disse
ad alta voce, forse più a se stesso che a chi lo stava ascoltando...
Matteo fece un cenno d'assenso a Fabio e Andrea poi disse, con voce
rotta dalla tensione:" Non siamo cretini, nessuno di noi è
cretino. Sappiamo benissimo che questo incontro era una trappola, penso
che tutti lo sapessero. Ora, chi è la spia, chi è notate
bene la spia incosapevole. Tu Nella cosa è che dovresti dire? Cosa
è che non sai se dire o no. E tu avvocato Majere consiglia la tua
cliente, visto che sai cosa ha da dire. Digio, questo posto sembra fatto
apposta per una trappola, strade strette, mare e tutto il resto, cosa hai
da dire. E tu Spock, troppi errori ai computer, a partire dalla lista e
arrivare ai dieci minuti passati a lavorare al pc proprio prima che arrivasse
la petroliera, cos'è, prima la rete funzionava e ora non più?
Giochiamo a carte scoperte, abbiamo poco tempo anzi non ne abbiamo più!
E soprattuto ricordate che un uomo non sfugge al proprio destino vigliacco
o eroe che sia !!!!"
Dopo la tirata Matteo tacque, la luce che usciva dal portatile disegnava
strani riflessi sul suo viso, non si riusciva a capire se fossero lacrime
o pioggia a rigargli il volto.
Nella, minacciata dal coltello di Matteo, non indietreggiò. I
suoi occhi brillavano, mentre con voce seria gli rispose: "Taci, bestia
che non sei altro !"
A scapito del suo coraggio Matteo indietreggiò di un passo di fronte
alla donna infuriata, che continuò guardando tutti gli altri: "Siete
tutti pazzi, qui? Ma ti rendi conto, almeno di ciò che dici? Di
che trappola vai cianciando, lo capisci che è proprio questo che
vogliono quelli? Se ci dividiamo adesso, saremo indifesi. Smettete di minacciare
tutti e usate il cervello!"
Pantarkos sbuffa, piega il braccio lentamente e punta la pistola verso l'alto, togliendo l'indice del grilletto con un gesto visibile: "...che notte..." e offrì il volto alla pioggia.
"Stai forse insinuando che vi ho trascinati in una trappola volutamente?" Ringhiò Leonardo stringendo i pugni "Come puoi dire una cosa del genere, maledizione, quando è in gioco la vita di tanti di noi, piuttosto Stefano, riprendi il controllo del tuo aggeggio portatile o giuro che lo spacco!"
"Tra l'altro" rispose Flavio adirato "Che cosa mi dite
tu e Fabio? Le stesse accuse che fate a me potrei farle voi!!! Voi potreste
essere gli infiltrati!!! E magari neanche tanto inconsapevoli!!!! Come
dite voi NON C'è tempo!!! Ma non vi lascerò toccare ne quel
computer ne tantomeno Nella e Spock!!!"
Detto questo estrasse il suo coltello... una daga giapponese con la lama
da 25 cm... e sapeva evidentemente maneggiarlo...
"Provatevi a toccare uno di loro e vedrete!!!"
I capelli lunghi appicicati alla faccia, la pioggia che scendeva e che
aveva già intriso il soprabito grigio di Spiner, in aggiunta al
luccichio proveniente dal computer davano alla sua figura un'immagine quasi
irreale.
Ma Matteo, senza muoversi, ribattè: "Benissimo, anche io potrei essere il traditore, l'importante è che tutti siano consci che tra di noi c'è qui presente un affiliato volontario o meno di stop the pathos."
Fabio rispose alle accuse di Flavio: "Certo, siamo al punto che tutti potremmo essere traditori... Io, non essendolo, mi sento abbastanza tranquillo e per dimostrartelo richiamo la tua attenzione, e quella di tutti - che questa sceneggiata rischia di distrarre un po' troppo - sul fatto che questo posto sta diventando un eliporto, più che un cimitero gotico... O non ve ne siete accorti?"- Sempre più convinto che il portatile potesse essere uno strumento di comunicazione e non l'ennesima bomba a effetto, si spostò in modo da controllarne lo schermo e leggere eventuali messaggi. Prima, però, si guardò intorno facendo molta attenzione al cielo e cercando di distinguere qualche rumore insolito nella furia del vento.
Vento ? Già, il vento... e la pioggia... non c'era più niente del genere intorno al gruppo... solo oscurità, solcata dalle linee dorate e luminose che irraggiavano dal portatile di Spock.
Jacopo si guardò intorno, inorridendo: la discussione lo stava per distrarre del tutto ! Inghiottendo la sua risposta iniziò a invocare il potere di Enigma. La sua voce si levò in un antico canto, in una lingua ignota, e dopo alcuni istanti attorno a ognuno degli empathici brillò una luce dorata, come uno scudo che li avvolgesse proteggendoli. Jacopo Bartolini Salimbeni non era più. Al suo posto si presentò, cupo ed oscuro, un guerriero vichingo, alto più di due metri, possente... in un'armatura d'oro scuro. Uno scudo brillava al suo braccio sinistro, nel destro impugnava una spada, di ferro battuto. Lo sguardo era fiero, nobile e lucente di rabbia. La spada era intrisa di rune risplendenti d'oro e argento. Un lungo mantello nero, e pesante, pende dalle spalle, la chioma rossa lunga e fluente. Sullo scudo brillava il segno di Enigma, Loki era in mezzo al gruppo.
Era chiaro a tutti che il potere del Pathos li stesse proteggendo, indistintamente. Ma questa manifestazione così drammatica lasciò tutti scossi: che fine aveva fatto il Velo ? Lo stesso Loki sembrava incerto, come se non si aspettasse questo tipo di effetto.
"Adesso basta !" urlò Spock, saltando in mezzo al gruppo.
Tutti si ammutolirono istantaneamente. "Posa quel coltello, Matteo.
Adesso, prima che qualcuno - tu, tra gli altri - si faccia male sul serio.
E anche tu, Flavio."
Flavio ripose all'istante il coltello, dando retta alle parole dell'amico.
Matteo si guardò intorno, non poteva negare a se stesso di essere profondamente sconvolto. Intorno a lui e agli altri oramai non c'erano altro che quelle linee gialle nelle tenebre che si allungavano per ogni verso. Ormai non era più una spirale quella che esse delineavano, ma un enorme reticolo giallo luminescente. La roccia era scomparsa sotto le sue dita. Gocce di sudore gli imperlavano la fronte, per lo meno in questo luogo, qualunque esso fosse, non pioveva più.
Lentamente anche lui abbassò la mano in cui stringeva il coltello e scosse la testa. Lanciò un'occhiata verso il pc, provando a vedere cosa ci fosse sullo schermo, ma il computer sembrava scomparso. Al suo posto era come se dallo sconfinato reticolo di linee gialle erompesse una sottile colonna luminosa che mostrava il fluire di una serie di simboli. Lontano, o forse vicino, impossibile a dirsi, si ergevano sagome strane, luminose e evanescenti.
Matteo chiese: "Non lo so, forse è vero che Stop-Pathos sta seminando zizzania tra di noi, ma ci sono troppe coincidenze perchè tutto questo sia casuale. Leonardo, perchè hai scelto questo posto? sei perfettamente sicuro che sia stata una scelta spontanea?"
"Matteo" disse Leonardo con un certo grado di rabbia e di amarezza "Ho già spiegato perchè ho scelto Portovenere per l'incontro, e non intendo ripeterlo. Se avessi, consciamente o inconsciamente, voluto preparare una trappola, ti assicuro che ne so preparare di migliori! Vi avrei riunito in una cantina senza uscite, non in una paese con mille nascondigli!"
Leonardo si volta e sembrò che si rendesse conto per la prima volta che non erano più al Cimitero.
"Ma cosa cazzo succede?..."
"Pare che il cimitero si stia trasformando in un teatro di Star Wars,"
rispose Fabio, "la qual cosa mi fa tornare alla mente un'altra questione.
Rimandiamo i discorsi su tradimenti eccetera a un altro momento, riflettiamo
su tutto questo: l'avevo già chiesto alla chiesa, chi dovrebbe essere
il Nono dei Sette? Mi sembra che qui siano in ballo poteri un tantino esagerati
per una semplice associazione di cattivoni. Chi può esserci dietro
Stop-Pathos? Voi Note siete le uniche che potrebbero saperne qualcosa..."
Leonardo non rispose, i suoi occhi brillarono di una luce dorata. Per un istante, poi tornarono normali. E sul suo volto affiorò un sorriso.
Qualcun altro rise. E fu una risata fragorosa quella che bloccò
la discussione tra gli Empathici. Stefano Spock stava ridendo, guardandosi
le vesti: lunghe vesti nere da arcimago.
"Adesso capisco tutto, davvero... Ragazzi, nessuno di voi ha mai letto
un libro di William Gibson, vero ?"
"William... merda !" fece Jacopo di rimando, guardandosi attorno
allucinato.
Anche Leonardo parve aver capito tutto.
"Di grazia, qualcuno degli essere millenari qui presenti vuole
spiegarci che cazzo sta succedendo ?" sbottò Thurant.
"Non sei mai stato nel dominio di una nota ?" chiese di rimando
Spock
"No, non credo..."
"Bene, questo mi sembra tanto il dominio dell'unica nota del Pathos
che abbia a che fare col cyberspazio. Prometeo." rispose laconico
Spock...
PATHOS ©
1999
Associazione di Letteratura Interattiva